CAPITOLO 55 - CENA CON SORPRESA

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Mi affrettai a rimettere tutto dov'era quando sentii il rumore degli pneumatici sulla ghiaia.

Schiamazzi e risa rimbombarono in casa subito dopo, mentre io uscivo disinvolta dalla cucina con uno strofinaccio in mano, in perfetto stile Hollywoodiano. In parte mi sentivo in colpa per l'inganno perpetuato alle loro spalle ma poi mi dissi che se i ragazzi mi avevano mentito circa la loro identità forse il conto era pareggiato.

Ad ogni modo scacciai quel pensiero e mi stampai un bel sorriso sulla faccia.

<<Christine!>>. Il primo ad accorgersi di me fu Liam, che non appena mi vide mi corse incontro per abbracciarmi, sollevandomi da terra e facendomi ruotare sul posto.

<<Mi sei mancata>>, si affrettò a sottolineare una volta rimessami a terra.

<<Anche voi mi siete mancati>>, dissi io rivolta a tutti i ragazzi che nel frattempo si erano avvicinati per abbracciarmi anche loro.

Quando fu il turno di Louis di abbracciarmi sussurrai un grazie al suo orecchio. Il ragazzo si staccò da me e mi fece l'occhiolino.

<<Com'è andato il viaggio?>>, domandai quando i convenevoli dei saluti furono terminati. Erano tutti e quattro abbronzati, ma la loro pelle tradiva stanchezza.

<<Non male, ma ho comunque le ossa a pezzi>>, mi rispose Zayn stirando le braccia verso l'alto.

<<Allora voi andate a fare una doccia e riposatevi. Io intanto preparo qualcosa da mangiare>>.

<<Ah, te ne sei accorta anche tu che puzzano come bestie da soma, eh?!>>, disse Harry mentre caricava due delle valigie per aiutare i suoi amici a portarle al piano superiore.

<<No! Non volevo dire questo!>>, intervenni io in mia difesa ma ormai le risate dei ragazzi dilagavano.

<<Ormai l'hai detto Chrys, non puoi rimangiartelo!>>, mi rispose Niall con un grosso sorriso mentre si apprestava anche lui a salire le scale.

<<Idioti!>>, urlai per farmi sentire da tutti mentre mi dirigevo in cucina.

Aprii frigo e freezer per decidere cosa preparare. Tirai fuori alcuni ingredienti che mi sembrò potessero andar bene per ciò che avevo in mente di cucinare.

Misi a scongelare delle fettine di vitella nel microonde, mentre nel tostapane delle fettine di pane in cassetta stavano tostando. Quando la carne fu tenera e priva di ghiaccio la posi in un piatto a marinare con dell'olio d'oliva, sale e pepe.

Harry tornò in cucina, si stappò una birra e me la offrì. Io rifiutai con gentilezza e lui si sedette su una sedia alle mie spalle. Osservava ogni mio movimento, mentre volavo agile in cucina preparando la cena.

Misi il pane tostato nel frullatore, aggiungendo del basilico e del prezzemolo, sotto lo sguardo attento di Harry, che scrutava curioso, soprattutto quando mi chinavo a gettare qualcosa nella pattumiera.

Mentre versavo la panure croccante di pane tostato e erbe aromatiche su un piatto per la panatura della carne, Harry si alzò e mi afferrò la vita con decisione, avvicinando il viso ai miei capelli per annusarli. La sua erezione, che con la tuta e i miei leggings era più che percepibile, mi sorprese.

Com'era possibile che fosse sempre pronto?

<<Allora, non hai risposto alla mia domanda, prima>>.

<<Quale domanda?>>, chiesi fingendo di non capire e allontanandomi in fretta da lui per non perdere la concentrazione e combinare altri pasticci.

<<Se dormirai qui stanotte e non intendo sul divano, ma nel mio letto>>.

Ecco. Adesso ero pronta anch'io. La voce di questo ragazzo aveva una linea diretta con il mio basso ventre che io stessa ignoravo.

<<Non so, Harry. Sono tornati i ragazzi. Credi sia una buona idea?>>.

<<Ci puoi giurare che è una buona idea. Ormai sapranno già tutto. Te l'ho detto, tra noi non ci sono segreti>>.

<<Ok, allora>>.

Non appena pronunciai quelle parole Harry si avvicinò di nuovo a me. Il suo fiato caldo e profumato leggermente di birra invase le mie narici, appena prima che la sua lingua entrasse nella mia bocca per impossessarsene avidamente. Poi mi sollevò dalle cosce, proprio come quella mattina, e mi adagiò sul tavolo, sbarazzandosi con una bracciata di tutto ciò che c'era sopra. Accostò maggiormente il suo corpo caldo al mio e le nostre lingue ripresero a rincorrersi sinuose.

Quando il desiderio di lui divenne incontrollabile mi ricordai il motivo per cui ero in cucina. Lo allontanai da me e scesi dal tavolo altrimenti, su quello stesso tavolo, avrei perso la verginità di lì a due minuti.

<<Va a farti una doccia anche tu, Harry... possibilmente fredda e lasciami finire!>>.

<<Sei crudele>>, mi rispose lui sorridendo malizioso e pizzicandomi il sedere per poi sparire su per le scale.

Quando fui di nuovo sola ripresi le redini della situazione e ultimai i preparativi della cena, arrostendo i peperoni, tostando dell'altro pane e friggendo le fettine di vitella panate. Apparecchiai in soggiorno e portai le pietanze a tavola appena i ragazzi cominciarono a scendere. Erano tutti affamati e io sperai solo che ciò che avevo preparato fosse di loro gradimento.

Dopo una quantità esagerata di complimenti e il bis di ogni pietanza da parte di ognuno di loro sparecchiai e lavai i piatti con Louis, che si scusò mille volte per non essere riuscito ad aiutarmi.

<<Ti fermi qui anche stanotte, Chrys?>>, mi chiese Liam entrando in cucina per riporre il vino avanzato in frigorifero.

<<Si, se per voi va bene>>. Iniziai a sudare freddo per l'imbarazzo.

<<Ancora domandi il permesso? Ormai sei di casa, ogni volta che vorrai sarai la benvenuta. Vado a prenderti il cuscino e la coperta per la notte>>.

O no!

<<No, non serve!>>, gli urlai dietro. Ma quando Liam rientrò in cucina con un'espressione a dir poco confusa compresi l'errore che avevo fatto. I ragazzi non sapevano un bell'accidenti di niente.

Almeno non Liam.

Aspettava una giustificazione alla mia affermazione ma io non riuscivo a dargliela.

Dopo quello che mi sembrò un tempo infinito mi decisi a parlare.

<<Io dormo con Harry>>. Non fui sicura che la mia flebile voce fosse giunta fino alle sue orecchie. Io stessa avevo faticato a sentirla.

<<E da quando tu dormi con Harry?>>. Era giunta eccome.

<<Da un po'>>. Fu Harry stesso a rispondere entrando anche lui in cucina e salvandomi momentaneamente dall'imbarazzo.

Momentaneamente.

<<Perché, ti crea dei problemi?>>, continuò lui rivolto all'amico sempre meno confuso. La sua aria strafottente era accentuata dall'impassibilità del volto e dalle mani calate nelle tasche della tuta.

<<Nessun problema, Styles. Ne sono solo rimasto sorpreso, tutto qui. Beh, buona notte a tutti>>. Liam girò sui tacchi e se ne andò di sopra.

Io mi portai le mani nei capelli e Harry mi venne incontro abbracciandomi, proprio mentre Zayn e Niall facevano il loro ingresso nella già stipata cucina.

Ora si che lo sapevano tutti.

Poachers || H.S. Where stories live. Discover now