CAPITOLO 34 - NOTTE INSONNE

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Spalancai gli occhi all'improvviso ma il mio corpo non sussultò, come la notte precedente. Mi misi a sedere e portai le mani alla testa, per dare un sistemata ai capelli arruffati. Mi guardai intorno e poi cercai il cellulare: erano le 3.33 di notte. "Che orario strano".

Mi voltai verso il camino, la brace quasi spenta del tutto. Mi venne il voltastomaco ripensando a quello che era successo solo poche ore prima proprio davanti a quel camino, ma tentai di scacciare quel pensiero. Piuttosto era altro che mi preoccupava.

Da quando avevo dato il bacio a Liam, Harry era sparito e non avevo avuto più modo di parlarci. Meditai di salire in camera sua ma cambiai subito idea. Erano le tre di notte e poi cosa mai avrei potuto dirgli? <<Scusami tanto se ho pomiciato con il tuo amico sotto i tuoi occhi impassibili... >>.

Ah... che disastro. Forse non era stata una così buona idea trascorrere tre interi giorni alla baita. Andai in cucina a bere dell'acqua e a schiarirmi le idee, ma quando accesi la luce per poco non mi venne un infarto.

In piedi al centro della stanza c'era Liam.

Mi fissava con un ghigno divertito sul volto. Io mi voltai a guardare il tavolo della cucina, sentendomi quasi in colpa per quello che vi era successo con Harry e poi guardai di nuovo lui, sentendomi in colpa anche per il bacio. Avevo una gran confusione in testa. Stavo combinando un casino.

<<Liam che ci fai qui a quest'ora?>>, gli chiesi.

<<Aspettavo te>>. Il sangue mi si gelò nelle vene.

<<Pe-perché aspettavi me?>>.

<<Per continuare quello che abbiamo interrotto prima>>.

<<Cosa... cosa abbiamo interrotto?>>.

<<Oh, andiamo tesoro... non fare finta di non saperlo... non essere così timida. So che lo vuoi anche tu...>>, mi sussurrò lui, avvicinandosi con le braccia aperte e i palmi rivolti verso l'alto, come pronto ad accogliermi mentre si leccava le labbra.

<<No, non è vero. Io non voglio niente da te>>, affermai arretrando fino a sbattere contro il bancone della cucina.

Lui azzerò la distanza che c'era tra noi con un solo passo. Con la mano sinistra mi afferrò i capelli dietro la nuca e con la destra mi tappò la bocca. Io ero paralizzata dalla paura. I suoi occhi sembravano iniettati di sangue.

<<Se urli ti ammazzo, hai capito? E ora non fare tanto la difficile, ho sentito con quanta foga hai ricambiato il bacio, prima>>.

Dio, doveva essere ubriaco. O impazzito del tutto.

Iniziò a strusciarmisi addosso e la sua erezione che già premeva contro la mia coscia, crebbe ancora di più. Prese a baciarmi il collo, lasciandomi strisce di saliva viscida che puzzava ancora di birra. Mi venne il voltastomaco e a stento trattenni un conato. Liam era ripugnante. Le gambe mi si fecero molli e iniziai a piangere e a tremare. Lui tolse la sua mano dalla mia bocca e tentò di infilarmela nei leggings, i suoi occhi erano avidi, famelici e con la lingua si leccò le labbra, di nuovo.

<<Ti prego, smettila...  >>, urlai disperata, tra i singhiozzi. Non potevo credere che mi stesse succedendo una cosa del genere e sotto lo stesso tetto di altre quattro persone. Erano solo a un piano di scale sopra di me... se solo fosse sceso qualcuno...

<<Dai, lo so che ti piace. Piace a tutte. Siete solo delle puttane... >>.

<<Lasciala subito>>. O Dio, ti ringrazio.

La voce  bassa e roca di Harry alle spalle di Liam lo fece girare di scatto. Io mi allontanai immediatamente dal mio aguzzino, non essendo mai stata così felice di vederlo.

Poachers || H.S. Where stories live. Discover now