Harry Potter Au Collection Arc V Edition

Lapis Philosophorum (Counterpartshipping)

"Pietra filosofale?"

Era stata la prima parola razionale che Yuto era riuscito a comprendere di quel balbettio sconnesso prodotto da Yuya mentre tentava disperatamente di controllare i tremiti del suo corpo per formulare un pensiero di senso compiuto. Lettere tartagliate che cercavano in ogni modo di dire qualcosa, con gli sforzi ad annullarsi in quel continuo sbatacchiare dei denti che rifletteva inconsapevolmente il terrore vigente ancora nell'animo del giovane Grifondoro. Gli occhi vacui e spenti, rivolti ad un punto indefinito di quel giardino ora deserto, osservavano le ombre del primo mattino come se fossero specchi in grado di riverberare avvenimenti passati, ricordi che Yuto stava tentando in ogni modo di conoscere per venire in aiuto di quel ragazzo per lui così speciale. Se lo era trovato di fronte qualche minuto prima, con un pallore cadaverico a rendere la sua figura spettrale, accentuata da piccole evanescenze condensate che fuoriuscivano dalle livide labbra ora socchiuse, il cui caldo respiro continuava a scontrarsi col gelo delle prime settimane di febbraio. A Yuto non era parso vero che quel giovane, sempre così allegro e pieno di energia, così vivace e così coraggioso, adesso tremasse come una foglia appoggiato ad un Corvonero troppo preoccupato per occuparsi del tumulto che avveniva nel proprio cuore.

Yuto aveva già sentito parlare della pietra filosofale. Aveva trovato il termine, di recente, in un libro che parlava dell'alchimia e di come tale disciplina potesse essere combinata con gli incantesimi, creando pozioni e fatture di portata e di livello maggiore. La pietra filosofale rappresentava l'apoteosi di questo connubio, un qualcosa di talmente potente da essere considerato di portata leggendaria. Era inutile dire quanti uomini avessero tentato di produrla: qualcosa che era in grado di regalare ricchezza e vita eterna aveva ben più di un buon ragionevole motivo per finire in cima alla lista degli oggetti più desiderati. Eppure, nonostante il lento trascorrere dei millenni, solo un uomo era davvero riuscito a portare a termine tale impresa, e secondo le fonti che lui aveva consultato, che di certo non avevano ragione di mentire, l'uomo di nome Nicolas Flamel era riuscito a osservare tranquillamente ben sei secoli di storia nella tranquilla quotidianità di un focolare che condivideva assieme con la moglie.

Quello che non riusciva a comprendere, però, era il nesso intercorrente tra Yuya e questo elisir miracoloso.

"Bi-biblioteca" bisbigliò Yuya, le mani gelide strette in quelle di Yuto, assetate di un calore che tentavano di carpire in tutti i modi da quel ragazzo gentile.

"La biblioteca? È lì che hai sentito parlare della pietra filosofale?"

Il Grifondoro annuì "Qualcuno... qualcuno si trovava nella sezione proibita..."

Al solo ricordo di quella voce strisciante che riecheggiava sulle pareti della stanza, un ennesimo tremito percorse l'intero corpo di Yuya, che ancora non riusciva a togliersi dalla testa la fastidiosa sensazione di essere osservato. Un'impressione che lo aveva accompagnato fin dalla sua subitanea uscita da quella stanza stracolma di libri, e che lo aveva spinto a correre come se quell'idrofobo cane a tre teste che Hagrid aveva intelligentemente accolto nelle mura del castello fosse alle sue spalle con la bava alla bocca e lo stomaco brontolante a mormorare il suo nome.

Non avrebbe avuto alcun motivo di trovarsi lì. Era conosciuta fin oltremare la ritrosia che coglieva il ragazzo quando si trattava di lasciare quel letto a baldacchino che aveva su di lui l'efficacia di una pozione Amortensia. Il piacere delle calde coperte che lo abbracciavano in una morbida carezza avrebbero reso vane le sveglie più portentose e violente, ma se il letto era così gentile da regalargli sempre dolci sonni, era anche vero che la sua media disastrosa aveva bisogno di rapidi ripari perché altrimenti, per la prima volta nella sua vita, un motivo per non dormire l'avrebbe trovato.