<<Che cazzo ci fai tu qui? Non lo vedi che ci stavamo divertendo?>>.
<<Che cazzo stai facendo tu. Sei impazzito?>>.
<<Perché, che problemi hai, amico?>>. Il disprezzo che trapelò dalla voce di Liam nel pronunciare l'ultima parola mi fece accapponare la pelle.
<<Sei tu, il problema>>.
<<I problemi li avrai tu, se non te ne vai subito>>, gli rispose Liam con disprezzo.
<<Perché, che vuoi fare? Che ti è saltato in mente?>>.
Ma Liam con una velocità impressionante si allontanò da lui, aprì un cassetto e ne estrasse un enorme coltello da macellaio. <<Vediamo se fai ancora il gradasso, ora>>.
Non potevo credere a ciò che avevo di fronte. Era una scena a dir poco surreale. Fino a poche ore prima eravamo tutti insieme a ridere e a scherzare come ragazzini...
Non riuscivo a parlare ne a muovermi. Le mie gambe erano inchiodate al pavimento.
Ma Harry non indietreggiò. Io avrei voluto urlargli di andarsene, di scappare, ma le corde vocali erano come scollegate con il cervello.E poi accadde.
Liam si avventò su Harry e gli piantò il coltello dritto nell'addome.
<<Noooooo... >>, gridai e mi accovacciai accanto al suo corpo, che era crollato sul pavimento. Dalla ferita iniziò a sgorgare un mare di sangue. Mi tolsi la maglietta e tentai di tamponare la ferita come meglio potevo e di sollevargli la testa. Era già pallido come un cencio.
<<Respira Harry, respira. Stai calmo, vedrai che non è niente>>. Ma Harry non si muoveva più.
Guardai Liam con tutto il disprezzo che ero in grado di provare. <<Sei un bastardo!>> gli urlai contro, piangendo disperata. Lui rideva, divertito. Le mani ancora insanguinate reggevano il coltello gocciolante.
Il corpo di Harry si rilassò tra le mie braccia e infine lui chiuse gli occhi.
<<No, Harry ti prego, non lasciarmi... ti scongiuro rimani con me... non te ne andare... non chiudere gli occhi... Harryyyy...>>.
<<Christine... Christine... >>.
Una voce mi stava chiamando ma io non volevo voltarmi. Non volevo lasciare il volto di Harry neanche per un secondo. Ma la voce continuava a chiamarmi e due mani mi strattonarono le spalle.
<<Christine... svegliati>>.
O mio Dio.
<<Christine, sono io, sono Harry, svegliati, ti prego>>.
<<Harry?>>. Non capivo. Un attimo prima era morto, tra le mie braccia e ora era di fronte a me.
<<Stavi solo sognando, Chrys. Ti prego, svegliati>>.
Finalmente compresi. Era un incubo. Un orrendo, terribile incubo.
Mi sollevai di scatto dalla posizione supina e crollai tra le sue braccia, stringendolo più forte che potevo. Un fiume di lacrime sgorgò dai miei occhi.
<<Shhhh... calma, è tutto finito. È stato solo un brutto sogno>>.
Ma io non mi calmavo. Gli occhi perfidi di Liam ancora impressi nella mente. I suoi baci viscidi sul collo, le sue sporche mani su di me, il puzzo di birra, tutto quel sangue e il corpo inerme di Harry tra le mie braccia.
Non riuscivo proprio a calmarmi e a smettere di piangere.
Poi mi sentii sollevare. Harry mi aveva presa in braccio e stava salendo le scale, ma ero ancora così sconvolta che non riuscii neanche a chiedergli dove mi stesse portando. Quando entrammo in camera sua lo capii.
Mi adagiò con cura sul suo letto. Poi si sdraiò accanto a me e tirò su le coperte. Mi abbracciò stretta stretta, tremavo come una foglia al vento gelido dell'inverno. Il mio viso finì nell'incavo del suo collo, mentre lui mi accarezzava il capelli e mi baciava la fronte con dolcezza. Prese ad oscillare lentamente, come per cullarmi.
Dopo un tempo che mi parve infinito sentii il mio corpo rilassarsi, tornare a respirare normalmente e riuscii finalmente a smettere di piangere.
<<Va meglio?>>, mi chiese Harry staccandosi leggermente da me per guardarmi negli occhi.
<<Si, grazie>>.
<<Che cosa stavi sognando?>>. La sua voce era calma, ma lasciava comunque trapelare la preoccupazione che lo attanagliava.
Scossi la testa, senza proferire parola, ma lui insistette. Così mi decisi a parlare.
<<È stato orribile>>. Non avrei voluto raccontare niente. Avrebbe significato rivivere quell'incubo e io non ero ancora del tutto tranquilla.
<<Te la senti di dirmi cosa stavi sognando?>>. No, avrei voluto rispondergli.
Sospirai. Meritava una spiegazione, dopo tutto.
Così mi feci coraggio e iniziai a parlare.
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Poachers || H.S.
FanfictionCompleta. #40 in fanfiction al 9/7/18 >. Christine sembra una ragazza come tutte le altre: ha ventitré anni, lavora come infermiera presso l'ospedale della sua cittadina e ha qualche buon amico con cui trascorrere serate tranquille. Il bagaglio che...
CAPITOLO 34 - NOTTE INSONNE
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