CAPITOLO 19 - HARRY

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<<Forti tremori e vomito. Non è più riuscito a stare in piedi>>.

<<E come lo state alimentando?>>, chiesi quasi distratta mentre provavo a capire quanti strati di coperte stessero avvolgendo quel corpo febbricitante.

<<Beh, con della pizza, biscotti e... birra?>>, disse Louis grattandosi la testa imbarazzato e spostando il peso del suo corpo da un piede all'altro. Sembrava più una domanda, che un'affermazione.

<<Cosa? Ma siete impazziti?>>. Ero letteralmente allibita.

<<Ho provato a fargli della minestra ma non ne ha voluto sapere. Me l'ha quasi tirata appresso con tutto il piatto>>, si giustificò ancora Louis.

<<Va bene, lasciamo stare. Dunque, abbiamo due priorità: ridurre la febbre e alimentarlo come si deve. Sia il vomito che l'iperpiressia portano alla disidratazione, perciò l'ideale sarebbe reinfonderlo con della soluzione fisiologica ma... >>.

<<Scusa, puoi ripetere per noi comuni mortali?>>, mi chiese Niall aggrottando le sopracciglia.

<<Ok, dimenticate le spiegazioni. Zayn, procurati una bacinella abbastanza capiente e mettici dell'acqua fredda e del ghiaccio, possibilmente. Tu, Louis, rimedia delle pezze di cotone morbido, andranno bene anche dei piccoli asciugamani di spugna. Niall, tu cerca in casa se avete una bottiglia di alcol e Liam, tu dammi una mano a girarlo>>.

I ragazzi si mossero all'unisono, ognuno in una direzione diversa. Il fatto che collaborassero mi rendeva certamente il lavoro più facile. A parte Liam che non si era ancora mosso e se ne stava impalato con le mani nelle tasche dei jeans.

<<Liam, dai aiutami>>, lo esortai. Sembrava come in trance ma si riscosse al mio secondo richiamo.

Insieme voltammo Harry in modo da farlo stare supino e iniziammo a togliergli le coperte di dosso. Era zuppo, per quanto avesse sudato. Ora che potevo osservarlo meglio mi sembrò molto più alto e corpulento di come me lo ricordavo. Pareva privo di sensi, se non fosse stato per i lamenti che ogni tanto emetteva. I suoi occhi erano perennemente chiusi e scottava come una stufa accesa. Riusciva a trasmettermi il suo calore e presto mi tolsi il maglione rimanendo solo con la t-shirt. Notai come gli ematomi sul suo bel volto stavano cambiando colore, passando dal violaceo al giallino, segno che erano in via di guarigione. Anche il setto nasale sembrava molto meno gonfio.

<<Sarebbe meglio portarlo a letto. Staremmo tutti più comodi, soprattutto lui>>.

<<Credimi, ci abbiamo provato, ma non ne vuole sapere. Dice che sta bene qui>>, mi rispose Liam, guardandomi fissa negli occhi. Quando mi scrutava in quel modo mi sentivo a disagio. Era come se volesse leggermi dentro.

<<Grazie per quel che stai facendo per noi, nonostante il modo in cui ti abbiamo trattata>>. "Mi hai trattata", lo corresse mentalmente la mia vocina interiore, ma non mi premurai di dirlo ad alta voce.

<<Non ho fatto ancora niente>>, riposi invece, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi nocciola.

<<Ti ringrazio comunque>>.

Gli altri tornarono e io gliene fui mentalmente grata, perché cominciavo a sentirmi in imbarazzo sola con lui.

Zayn appoggiò la bacinella su un tavolino vicino al divano. Aveva aggiunto anche il ghiaccio, proprio come gli avevo chiesto.

<<Io ho trovato questi. Possono andare?>>, mi chiese Louis mostrandomi le pezze di cotone.

<<Si, vanno bene. Niall, cos'è quello?>>, chiesi al biondino che stringeva in mano una bottiglia di whisky.

Poachers || H.S. Where stories live. Discover now