Capitolo 43

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-Non dire cazzate Jocelyn! Non è colpa tua.-Shawn unisce le nostre fronti.-Tu non hai distrutto nulla, chiaro? Tu mi stai riparando, non distruggendo. E ora smettila di darti la colpa. Non è colpa tua.-bacia via le lacrime che sono scese anche sul collo.-Calmati.-bisbiglia.
-Guarisci le mie ferite. Guariscimi Shawn.-accarezzo i suoi capelli.
-Vorrei poterlo fare, ma rischio di spezzarti ancora di più.-
-Voglio guarire e voglio guarirti Shawn. Permettimelo. Permettitelo.-dico tra le sue braccia.
-Allora guariscimi piccola e io guarirò te.-mi bacia.
Ci stacchiamo dal bacio e ci stringiamo in un abbraccio che mi trasmette una sicurezza innata.
-Vorrei restare ancora, ma devo tornare a casa sennò Cameron me le suona appena torno.-
-Va bene Shu. Grazie e scusa per il disturbo.-
-Tu non disturbi mai piccola Jo. Puoi chiamarmi a qualsiasi ora se hai bisogno.-
Ci diamo un ultimo bacio e il ragazzo se ne va.
Mi infilo sotto la doccia e ci resto per una decina di minuti, per poi indossare una felpona e tornare in camera.
La foto dei miei genitori da giovani è sul pavimento così decido di raccoglierla e rimetterla al suo posto.
Mi infilo sotto le coperte e cado tra le braccia di Morfeo.

****Sogno****

-Muovi le chiappette e vieni qui Jo!-urla Justin dalla cucina.
-Sei palloso, lo sai?-dico appoggiandomi allo stipite della porta.
-Vuoi o no andare a Parigi?-mi si piazza davanti.
-Ovvio che voglio andarci Jus. Poi ci saranno Cam, i Jacks, Simo, Vale e tutti gli altri.-mi avvicino a lui.
-Però tu non farai nulla che ti metta in pericolo, chiaro bimba?-fa incontrare i nostri occhi.
-Ti ho mai dato retta?-sorreggo con facilità il suo sguardo.
-Quasi mai, ma io ti avviso comunque dadriiiiiinnnnn...- 

****Sogno****

-driiiiiiiiinnnnnnn....-cerco a tastoni il telefono sul comodino e lo spengo.
Perché sto ricominciando a sognarlo? Perché manca così tanto anche dopo tutto questo tempo?
Hai ricominciato a parlare del tuo passato  Jocelyn è naturale che succeda.
Mi manca da morire. 
-Ciao tesoro.-dice mio padre sorridendo non appena metto piede in cucina.
-Ciao papà.-dico assorta nei miei pensieri.
-Che ti succede Jo? Come mai hai così poca voglia di vivere?-mi guarda preoccupato.
-Ho sognato Justin. Mi manca.-bevo della spremuta con un paio di biscotti.
-Hai parlato di lui di recente?-
-Ho cominciato a parlare di me con Shawn...-dico piano.
-Anche di Justin?-
-No, di lui no. Diciamo solo dell'infanzia fino ai tre anni e della mamma. Ti manca?-
-Molto, ma sai che ci sono passato sopra e ora mi sto facendo una vita.-cerca di sorridere.
-Allora perché non mi hai mai presentato quest'altra donna papà? Perché se pensi alla mamma ti vengono gli occhi lucidi?-
-Perché non voglio che ti affezioni troppo a una persona che domani potrebbe svanire dalla mia vita e perché io tua madre l'ho amata più della mia stessa vita e sarà sempre così.-
-Io te l'ho portata via...-mi alzo da tavola.
-Io vedo lei nei tuoi occhi. Hai gli stessi occhi di tua madre, lo stesso sorriso, la stessa risata e la stessa voglia di vivere. Io in te vedo lei e non può esserci cosa più bella di questa al mondo.-finisce di bere il caffè e poi fissa il mio collo.-Ti ha messo l'antifurto eh?-sorride.
-Papà, non ti arrabbiare.-dico imbarazzata.
-Non mi fido ciecamente di Shawn, ma si vede che a te ci tiene. E si vede parecchio.-
-Forse hai ragione.-dico piano.

Sunshine-La Luce In Fondo Al Tunnel{S.M.}Where stories live. Discover now