Capitolo 27

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Entriamo nel locale e devo dire che è molto accogliente.
Le pareti sono ricoperte da una carta da parati bianca a strisce azzurre, il pavimento è di una moquette bordeaux, i tavoli di legno massiccio sono ricoperti da eleganti tovaglie di seta bianca e le sedie sono di legno massiccio e pelle marrone. Dal soffitto pendono dei candelabri di ottone, con finte candele.
-Ti piace?-chiede.
-Molto. Veramente accogliente come posto.-sorrido.
Ci accomodiamo ad un tavolo per due e cominciamo a sfogliare il menù.
-Jocelyn.-
-Sì?-distolgo lo sguardo dal libretto.
-Se posso consigliarti qualcosa da prendere ti direi di scegliere lo spezzatino. Qui lo fanno buonissimo.-
-Allora prenderò uno spezzatino se me lo consigli.-sorrido.
-E da bere cosa vuoi?-
-Dell'acqua andrà bene.-
-Se vuoi puoi prendere del vino.-
-No Shu. Se vuoi prendilo tu e guido io fino a casa.-dico.
-Volete ordinare?-chiede una cameriera sorridendo a Shawn.
-Sì. Due spezatini, un'acqua naturale e il vino rosso della casa. Jocelyn vuoi anche il dolce?-mi guarda.
-Sì. Un gelato allo yogurt greco con noci e miele.-dico mentre la giovane cameriera mi guarda annoiata.
-Ve li porto subito.-sorride a Shawn e se ne va sculettando.
Io alzo gli occhi al cielo mentre Shawn ridacchia.
-Gelosa piccola?-
-Io? Di te? Assolutamente no Mendes.-dico con tono superiore.-E poi siamo due amici che stanno pranzando insieme, non c'è motivo di essere gelosi l'uno dell'altra.-
-Sul serio mi vedi come amico?-inclina la testa su un lato.-Gli amici si baciano, si lasciano succhiotti e si sfiorano come facciamo noi Jo?-nego con la testa.-Esatto, perciò noi non siamo amici piccola.-
-E cosa siamo Shawn?-
-Ecco a voi.-la cameriera di prima mi mette velocemente il piatto davanti e poi si piega molto lentamente verso Shawn, per posargli il piatto davanti e mettere in mostra le tette.
-Senti tesoro, togli il tuo culo dalla mia faccia entro un secondo o ti pentirai di essere venuta a prendere le ordinazioni a questo tavolo.-dico schifata dalla scena del fondo schiena della tipa.
-Mi stia minacciando?-chiede mettendo le mani sui fianchi.
-Vuoi chiamare il tuo capo per dirglielo?-la guardo impassibile.
-Esattamente. Capo!-
-Che c'è?!-chiede un uomo alto e grasso, sulla cinquantina.-Buongiorno. Vi posso aiutare in qualche modo?-si rivolge gentilmente a me e Shawn.
-Sì. La sua cameriera mi ha importunato mettendomi davanti alla faccia il suo posteriore. La scena mi ha dato fastidio e le chiederei di richiamare la dipendente per questo fatto. Non solo la cosa può creare fastidio, ma può diminuire i clienti di questo locale e sarebbe un vero peccato data la bellezza del posto.-sorrido.
-Certo signorina. Terremo conto delle sue considerazioni. Le auguro un buon appetito. Arrivederci.-e se ne va trascinandosi dietro la cameriera.
Comincio a mangiare lo spezzatino e devo ammettere che è squisito.
-A me la scena non sarebbe dispiaciuta.-dice Shawn pulendosi la bocca.
-Meglio che stai zitto e mangi.-brontolo.
-Hey che ti prende ora?-mi guarda ma io tengo lo sguardo fisso sul piatto.
-Nulla. Sei semplicemente un idiota come gli altri. Basta metterti davanti due tette e un culo e sei andato.-
-Dicevi di non essere gelosa.-sorride.
-Non lo sono. Sto parlando dei ragazzi in generale.-
-Mi faccio perdonare ok?-
-Fai come vuoi.-continuiamo a mangiare in silenzio per una decina di minuti.
-Siete voi che avete ordinato in gelato allo yogurt greco con noci e miele?-chiede un cameriere alto, biondo e occhi azzurri.
-Sì grazie.-sorrido al ragazzo che ricambia.
-Se desidera altre noci o miele me lo dica e gliele porto subito.-ignora totalmente Shawn.
-Vorrei sia delle noci che del miele se non ti dispiace.-dico gentilmente.
-Gliele porto subito signorina.-sorride andandosene.
-Se desidera altre noci o miele me lo dica e gliele porto subito. Gliele porto subito signorina.-Shawn scimmiotta il ragazzo di prima e poi sbuffa.
-Chi è geloso?-ridacchio.
-Nessuno.-incrocia le braccia al petto.
-Ecco a lei.-il cameriere mi mette davanti due ciotoline con miele e noci.
-Grazie mille.-sorrido e comincio a gustare il mio dessert.-E dai Shawn, togli quel muso lungo dalla faccia...-dico dopo un po.
-Io non ho il muso...-sibila.
-Assaggia. È buono.-mi allungo verso di lui con il cucchiaino di gelato.
-Certo che è buono. Ci hai messo il suo miele e le sue noci sopra.-
Metto il cucchiaio tra le labbra e porto via solo un po del gelato.
-Ora non ha più le sue noci e il suo miele. Assaggia.-apre finalmente la bocca.
-Blavo bambino.-faccio una voce strana e lui ride.
Dopo aver finito di mangiare, Shawn paga il conto è andiamo in macchina.
-Ti è piaciuto?-chiede mentre mi allaccio la cintura al posto del guidatore.
-Moltissimo. Grazie Shu.-poso un bacio sulla sua guancia.
-Non credi che meriti di più?-mi toglie la cintura.
-Non saprei...-strizzo il naso. Mi prende in braccio e mi bacia.
-Le tue labbra hanno un buon sapore...-sussurra.-Ma le preferisco quando non mangi gelato con noci e miele.-
-Quanto sei geloso...-dico divertita.
-Ti stava spogliando con lo sguardo quello stronzo.-tiene le mani alla base della mia schiena.
-Alla faccia del "io non sono geloso".-mi metto al volante e faccio partire l'auto nera.-Dove si va?-chiedo.
-Facciamo una passeggiata?-propone.
-Ok.-
-Ti piace guidare.-nota osservandomi costantemente.
-Sì, mi rilassa molto.-sorrido. Il mio telefono comincia a squillare e Shawn me lo prende.
-È tuo padre.-dice.
-Metti il viva voce e non fiatare.-
-Jocelyn dove sei?-chiede mio padre abbastanza alterato.
-Ciao papà. Sono in macchina.-
-Con chi?-
-Con una persona.-rimango vaga.
-Sei con l'amico di Cameron vero?-e ci azzecca.
-Sì. Ne possiamo riparlare a casa? Non voglio tenere una simile conversazione per telefono papà.-stringo con forza il volante.
-Ok. Ti do un'ora.-e chiude. Mi trattengo dal schiacciare l'acceleratore mentre torturo le pellicine delle labbra.
-Calmati Jocelyn. Se vuoi ci parlo io.-Shawn mette la mano sul mio ginocchio.
-No. Non intrometterti nella mia vita. Me la cavo da sola.- sospiro parchaggiando. Scendiamo dalla Ferrari e Shawn mi prende per mano.
-Mi sono reso conto di non aver ancora risposto alla tua domanda.-dice dopo un po.
-Quale domanda?-ci sediamo su una panchina sulla riva del lago presente nel parco.
-Cosa siamo noi due. Non ti ho risposto.-osserva la distesa d'acqua.
-Allora rispondimi.-
-Dobbiamo risponderci insieme. Tu cosa credi che siamo?-
Resto in silenzio e penso a me e a lui. Amici non siamo. Fidanzati neppure. Cosa siamo?
Cosa vorresti che fosse?
-Non ne ho idea.-ammetto.-Credo che non siamo qualcosa. Cioè, non stiamo insieme o robe simili. Possiamo definirci "amici".-osservo la grande distesa d'acqua.
-Allora siamo amici.-si alza.-Ti accompagno a casa. Sta per finire l'ora di tempo che tuo padre ti ha dato.-comincia ad incamminarsi senza di me.
-Sei tornato lunatico?-lo seguo ma non risponde.-Lo prendo come un sì.-
Salgo al posto del passeggero e mi allaccio la cintura. Per tutto il tragitto restiamo in silenzio, ma non un silenzio rilassante bensì uno opprimente.
-Grazie per il pranzo e per la passeggiata Shu.-lo bacio sulla guancia e scendo dall'auto sportiva. Il rombo del motore si fa sempre più lontano mentre io avanzo verso l'entrata del palazzo in cui abito.
-Sono a casa!-dico chiudendo la porta.
-Dove sei stata?-chiede mio padre continuando a leggere un giornale.
-Da Tina e poi a pranzo con Shawn.-resto ferma sul posto.
-Siete fidanzati o roba del genere?-non mi guarda ancora.
-No papà. Siamo amici. Sai che metto prima di tutto la scuola e che niente potrà distrarmi.-
-Lui ti piace?-alza finalmente lo sguardo.
Resto in silenzio per poi rispondere positivamente.
-Stai attenta. Tu lo sai che da quando...da quando è successa quella cosa, fatico a fidarmi. Voglio solo proteggerti dal male.-si alza dal divano.
-Lo so papà e ti ringrazio.-lo abbraccio.-Starò attenta te lo prometto. Nessuno mi farà del male.-

Sunshine-La Luce In Fondo Al Tunnel{S.M.}Where stories live. Discover now