Capitolo 20

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-Grande Jo!-Cameron mi batte il cinque.
-Grazie Cam!-lo abbraccio.
-Io e i Jacks avevamo in mente di andare al Moonlight. Sei dei nostri Jo?-
-No Cam. Non voglio finire ubriaca marcia. E poi come vado vestita? Così no di certo!-
-Va bene. Shawn, portala a casa nostra. Dorme lì questa notte.-mi stringe un po e poi mi lasci andare. Saluto anche i Jacks e poi seguo Shawn.
-Ferma!-dice prima che salga sulla sua macchina e io lo guardo interrogativa.-Prendi.-mi passa le chiavi della Ferrari.
-Che dovrei farci scusa?-dico acida.
-Guida Jo. Voglio che guidi.-mi sorride dolcemente facendo sciogliere il mio cuore.
-Ok.-salgo al volante. Chiudo gli occhi, respiro profondamente e faccio partire il bolide.
Non schiaccio l'acceleratore però, a quest'ora gli sbirri sono a ogni angolo di strada e io voglio evitarli.
-Non ti rifugerai nella stanza di Cameron appena arriveremo a destinazione, vero Jocelyn?-dice dopo un po.
-Perché dovrei?-faccio finta di niente.
-Per evitare di parlare con me Jo.-fermo la macchina a un semaforo rosso.
-E per quale motivo dovremmo parlare?-fisso intensamente il semaforo pregando che si sbrighi a cambiare colore.
-Per non toccare la sera della festa.-mi obbliga a guardarlo.-Per non ricordarti di questi.-prende la mia mano e la fa scorrere sul suo collo e sul suo petto, che sono entrambi marchiati da me.-E di questi.-sfiora il mio collo e lo osserva con ardore.
-Ero ubriaca.-osservo il semaforo che è ancora rosso. Quanto ci vuole che diventi verde, maledizione!
-Mi piaci da ubriaca. Sei assolutamente irrazionale. Diventi pericolosa.-la sua voce roca è sempre più bassa.
-Noi donne siamo tutte pericolose.-sussurro.
-Sei pericolosa anche da sobria, sai?-un angolo della bocca si curva verso l'alto.
-Se mi consideri pericolosa, significa che non hai la minima idea del significato del termine.-mi allontano per ripartire.
-Tu pensi?-
-Non sai nulla di me Shawn. Non hai idea di chi sono.-cambio marcia.-Non sai quando sono pericolosa e quando sono letale. Non sai nulla.-
Per il resto del tragitto restiamo in silenzio, mentre gli unici rumori dell'abitacolo sono i nostri respiri.
-E se volessi sapere?-la sua voce calda rompe il silenzio mentre parcheggio.
-Non ti accontenterei. Solo Cameron e i Jacks conoscono il mio passato. Solo loro e nessun altro.-
-Tina?-
-Lei ne conosce solo un pezzo. Il resto non lo sa.-scendo dalla macchina ed entro nel palazzo.
-Perché ti ostini a resistermi così Jocelyn? Non hai visto come il tuo corpo reagisce al mio? Io ti piaccio, ammettilo.-chiude la porta e mi schiaccia contro essa.
-Perché dovrei ammettere una cosa falsa. Non ha senso.-mi immergo nei suoi occhi.
-Cederai Jocelyn Evans. Cadrai come tutte le altre.-mi bacia il collo e un brivido mi attraversa.
-Sei sordo o cosa?! Io non sono come le tue puttane! Chiara la cosa o vuoi una email?-sputo acida.
-Vedremo...-prende il telefono e risponde a un messaggio.-Non distruggere la casa. Io ho da fare.-mi sposta dalla porta.
-Vai tranquillo Mendes e non rompere più.-vado verso la stanza di Cameron.
-Di nuovo con questo cognome...-sbuffa uscendo di casa. 
Idiota. Se pensa di essere bello, gliela faccio passare subito. Se pensa che io sia una troia si sbaglia di grosso e anche se il mio corpo reagisce al suo io non cederò.
-Fanculo.-vengo attaccata al suo petto e stretta in un abbraccio. Lo stacco malamente da me.
-Non ti avvicinare Shawn. Io non sono come quelle che ti fai. Con me non puoi giocare. Non te lo permetto. Sei solo un puttaniere che pensa a portarsi a letto le ragazze, ma con me la cosa non funziona.-
-E tu che ne sai di quello che sono? Non mi conosci Jocelyn.-ha le mani in tasca mentre mi osserva.
-Ho visto abbastanza per capire che tipo sei.-entro nella stanza del mio Best e mi chiudo a chiave.
-E che tipo sono, sentiamo.-dice dall'altra parte della porta.
-Te l'ho detto-sei maledettamente bello e vorrei baciarti all'infinito.-sei un poco di buono, che sfrutta le ragazze solo per il piacere personale.-
Mi metto la canotta e i pantaloncini corti. Esco dalla stanza e me lo ritrovo davanti.
-Spostati.-non lo guardo neppure.
-Guardami e dimmi ciò che pensi su di me. Dimmelo in faccia.-
-Che senso avrebbe parlare di ciò che ci disturba se nessuno ci ascolta realmente? Perché mettere a rischio la propria integrità per fare un piacere a qualcuno? Perché rischiare solo per il gusto di farlo?-lo guardo.-Che senso ha Shu?-vado verso la penisola della cucina e prendo una mela.
-Non lo so.-resta dietro di me a una distanza di un metro circa.-Forse perché abbiamo fatto del male e vogliamo che qualcun altro ci faccia ciò che noi abbiamo fatto.-
-Vuoi?-gli porgo una fetta di mela.
-Grazie.-si siede accanto a me e la mangia.
-Forse hai ragione o forse vogliamo solo essere delle brave persone, non offendere e ferire come gli altri hanno fatto con noi.-penso alla mia vita mentre mangio quella mela.
-Non tutti vogliono ferirti.-il suo sguardo brucia su di me.
-Però molte volte lo fanno. Ci ho fatto quasi l'abitudine.-fisso un punto nel vuoto.
-Delle volte facciamo del male senza volerlo. Capita.-sussurra.
-Sì che vogliono far del male. Hanno sempre voluto farmi male e ci sono anche riusciti. Se ci sono riusciti....-sospiro.
-Io non ti farò del male.-prende delicatamente il mio mento tra due dita e mi obbliga a guardarlo.-Promesso.-i nostri occhi si fondono.
Mi attacco al suo petto e lo stringo forte.
-Grazie Shu.-chiudo gli occhi.
-Prego piccola.-mi bacia i capelli e mi stringe a lui.

Sunshine-La Luce In Fondo Al Tunnel{S.M.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora