4. Una chiacchierata tranquilla

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«Diciamo che l'intento della serata era quello di fare qualcosa d'interessante e originale, non un pigiama party» la rimbeccò Emily, mentre recuperava il fuggitivo. Alex dovette sforzarsi di non sorridere.

«Ci sono altre domande o possiamo cominciare?»

Silenzio.

Emily sospirò grata e sollevò i dadi. «Ok. Oh, spiriti, questa notte noi vi invochiamo. Dateci un segno della vostra presenza!»

Li lanciò in aria facendoli ricadere sul tappeto e li rimasero, immobili. Alcuni si sporsero a osservare le lettere che erano apparse in cerca di una traduzione, ma non avevano alcun significato.

G A U R Z T A N D S M Q

Emily aspettò qualche istante, poi li riprese, rigirandoseli tra le dita. Ripeté la domanda un'altra volta, ma come in precedenza non ottenne nessuna risposta concreta. Nonostante gli sguardi divertiti dei suoi compagni, la ragazza non si perse d'animo.

«Riproviamo. C'è qualche spirito in questa casa?»

«Magari sono fuori a festeggiare» mormorò John, beccandosi un pugno sulla spalla da Gregory.

Emily sollevò le mani e fece ricadere i dadi, ignorando gli altri. Mentre i ninnoli volteggiavano in aria, le luci della stanza ebbero un leggero tremolio, così impercettibile che nessuno se ne accorse. Una vivida fiamma guizzò nel camino. Quando Emily controllò attentamente le lettere s'illuminò.

C G Q Y E S P U Z M A R

«Sì! Avete visto? È uscito sì! Vediamo... Siete morti in questa casa?»

«Non credo sia molto delicato da parte tua chiedergli...» Ma la voce di Gregory s'interruppe quando comparve la risposta.

Di nuovo un sì.

Alex alzò gli occhi dal libro.

«Chiedigli se è stato Gallivan ad ammazzarli!» esclamò Mark, visibilmente euforico per come stava procedendo la seduta.

Emily lo guardò male e recuperò i dadi. «Volete parlare un po' con noi?»

I cubi formarono di nuovo una sequenza senza senso.

«Uhm... possiamo giocare con voi, se volete?»

Ancora nulla di fatto.

«Notate qualcosa?» chiese Emily, nella speranza di avere un qualche riscontro.

«Da questa prospettiva sembra scritto "cake"» esclamò Dakota.

«Cake? Hanno per caso voglia di torta?»

«Magari nel mondo dei morti sono fanatici della linea.»

Alex scosse il capo nell'udire quei discorsi e calcolò mentalmente il numero di probabilità di una parola concreta con quel metodo. Certa che si trattasse di pura e semplice fortuna, ritornò al suo libro, posando il viso su una mano con fare annoiato.

«Siete ancora con noi?» domandò allora Emily.

La risposta fu "here".

«Oh, bene. Almeno non ci hanno abbandonato. Dunque volete...?»

«Emily...» iniziò Ren, interrompendo la sua domanda. Colta alla sprovvista, Emily lasciò cadere i dadi sul tappeto nonostante non avesse fatto alcuna richiesta. Gli altri si sporsero a controllare ugualmente, incuranti di sembrare degli idioti. «Ti sei dimenticata la domanda più importante...» continuò lui.

«E quale?»

«Se non ricordo male, in questa casa non sono morti solo dei bambini. Perché sei convinta che si tratti di loro?»

When the children playWhere stories live. Discover now