Osservai attentamente la sua figura che avanzava a passo lento verso di me.
I miei occhi si muovevano increduli da una parte all'altra della stanza.
La direttrice era davvero lì.
Nel territorio nemico, e l'unica cosa che potevo fare era sperare che la mia tesi che stavo confabulando nella mia testa fosse del tutto sbagliata.
<Iris> mormorò guardandomi con uno sguardo che non riuscii a decifrare.
Era impassibile, non provava la minima emozione, e ciò mi mandava fuori di testa.
<Cosa..?> Riuscii a sussurrare.
La direttrice fece segno ad Arsh di passargli una sedia, e lui obbedì trascinando in maniera rumorosa la sedia.
La direttrice prese posto su di essa, davanti a me, e fummo faccia a faccia.
Deglutii aspettando che iniziasse la conversione, non fidandomi della mia voce.
<Ti starai chiedendo cosa ci faccio qui> disse.
Mi sto domando ben altro.
Rimasi ancora una volta in silenzio, mentre con la coda nell'occhio vedevo la figura di Arsh girarmi attorno.
<E bene, sono qui per dirti tutto Iris. Tutto> sentii i brividi ad ogni parola che pronunciava.
Cosa intendeva dire con 'tutto'?
La mia faccia confusa fu il segnale per andare avanti nel suo racconto.
<Cominciamo dal principio. Perché sei venuta qui?> Domandò.
Sgranai gli occhi.
Forse non aveva capito che ero stata letteralmente rapita.
<Io....mi hanno portata qui.....contro la mai volontà> riuscii a dire tremante.
Il freddo dell'acqua non faceva che gelarmi le ossa, che unito alla mancanza di cibo e acqua, rendeva ancor più deboli le poche forze rimaste.
Ma ciò che mi indeboliva di più, era il fatto che la direttrice stava lì di fronte a me, e non muoveva un dito per aiutarmi.
E il modo in cui comandava Arsh rendeva il tutto ancora più sospettoso.
<Lo so, intendevo, perché sei partita con Babi e Javier quel giorno?> Corruciai la fronte.
<Come fai a saperlo?> Domandai.
Per la prima volta da quando era entrata nella stanza, la direttrice accennò ad un piccolo sorriso.
<Oh, Iris, io ho occhi dappertutto> disse solamente.
Il silenzio aleggiò nell'aria, spezzato dal semplice strisciare delle scarpe di Arsh.
Javier invece rimaneva fermo nel suo punto immobile, ma teso come una corda.
<Dove vuoi arrivare?> Domandai tutto d'un fiato.
<Io da nessuna parte, é la tua piccola testolina che deve ragionare> disse.
Si avvicinò, e toccò le mie tempie per enfatizzare le sue parole.
Tenni i miei occhi puntati nei suoi, non mostrando il minimo timore davanti alle sua figura.
D'altronde mi fidavo ancora di lei, volevo arrivare in fondo alla questione, e se questo era l'unico modo per farlo, avrei sopportato.
Deglutii, cercando in tutti i modi di placare quanto più potevo il tremore del mio corpo.
Avrei preso un brutto raffreddore dopo questa sera.
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THE WEM
General FictionIris sognava una vita normale, eppure dopo un tragico evento, si ritrova catapultata in un mondo del tutto diverso da quello che aveva immaginato, ma di cui lei é il tassello vincente. Assetata di vendetta, tra Illegalità, intrighi, amori, passioni...