21.

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Come previsto, la serata aveva preso una strana piega.

Avevamo passato il pomeriggio parlando del più e del meno, poi mi sono ritirata in camera mia per cercare di recuperare un po' del sonno perduto, ma come sempre gli incubi me lo avevano impedito.

Avevo provato a leggere un libro presente nella libreria, che questa mattina, per la troppa stanchezza, non avevo notato.

Erano per la maggior parte classici. Indecisione dopo indecisione, scelsi di leggere "cime tempestose".

La trama era bella e appassionante, l'edizione doveva essere di qualche secolo indietro, dato che trovai alcune parole difficili da comprendere.

Non mi accorsi del tempo che avevo passato in camera a leggere, del resto, era pur sempre uno dei miei passatempi preferiti.

Nessuna delle due donne in casa mi venne a disturbare, e le ringraziai mentalmente per questo. Solo una volta Luz fece un salto per vedere se fossi "almeno viva".

Dopo aver finito un altro capitolo i miei occhi iniziarono a bruciare.

All'orfanotrofio, talvolta, portavo gli occhiali da riposo, ma non avevo potuto portarli con me. Volsi lo sguardo alle lancette, che segnavano le 7. Tra un po' sarei andata a cenare.

Chiusi il libro, riponendolo sul comodino, e mi alzai in piedi stiracchiandomi. Esaminai un ultima volta la stanza dopo di chè scesi al piano di sotto.

Giunta alla fine delle scale, sentii delle risate, simili al verso dei gabbiani,provenienti dalle due donne.

Mi avvicinai e rimasi sullo stipite della porta ad osservarle. Erano proprio buffe. La più piccola di accorse di me.

<Iris, vieni!> i suoi occhi brillavano, segno che l'alcool aveva fatto un minimo di effetto. Feci come comandato.

Dopo vari inviti da parte delle due mi accodai a loro, nell'assaggiare il vino squisito. Ma quello che non sospettavo, era che le bottiglie erano più di due.

Ma questo non mi fermò. Per una volta mi lasciai andare.

Bevevo, ma solo nelle occasioni.

Ad ogni modo, non ero mai allo stadio dell'ubriaca marcia.

Arianna si era addormentata poco dopo i primi due giri di vino.

L'avevo messa io a letto, e avevo aspettato per essere sicura che fosse a suo agio.

Tornata nell'altra stanza, vidi che mamma e figlia avevano cambiato postazione.

Ora erano sedute attorno ad un tavolino basso, nel soggiorno.

Mi accomodai sopra un cuscino accanto a Luz, che era a capotavola, con accanto dall'altro lato Lara.

<Non hai mai bevuto Iris?> chiese la più grande tra noi.

Aveva le guance arrossate, ed i capelli racconti in uno chignon, abbozzato con una bacchetta.

Abbassai lo sguardo, notai, con mio grande stupore, che la tavola era occupata, da grandi quantità di pesce crudo di ogni tipo.

<Solo nelle occasioni> risposi, buttando un occhio qua e là nei vari piatti.

<Questo si chiama Sushi. Lo hai mai assaggiato?> scossi la testa.

Ne avevo sentito parlare da alcune compagne di classe, ma non ero mai stata in un ristorante a provarlo.

Esteticamente erano carini, ma riguardo al sapore non lo sapevo.

Alcuni avevano lasciato recensioni positive, altri lo gradivano meno.

Ero curiosa di assaggiarlo, ma non avevo la minima idea, di come maneggiare le bacchette.

THE WEM Where stories live. Discover now