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I giorni passarono tra baci rubati di Axel e caos incandescente tra le famiglie della WEM.

A quanto pare in quel club avevamo perso l'unica fonte di sapere per arrivare a chi si celasse dietro il video, e di conseguenza, era sempre più vicina a scoprire chi erano gli assassini di Luis e Coco.

<Dai, smettila> mi scansai per l'ennessima volta dalle labbra di Axel.

Da quel bacio in camera non riuscivamo a staccarci, solo quando eravamo insieme agli altri componenti della casa.

Non ci sembrava il caso di annunciare la nostra storia in un momento così difficle per tutti, inoltre, avevo paura di una possibile reazione da parte di Martin.

Non mi ero dimenticata il modo quasi spregievole con il quale aveva narrato dell'incidente della sera in cui Axel era stato sparato.

Il modo in cui mi guardò mi rimase impresso.

Quasi come a voler dare la colpa a me, di quello che era accaduto.

Purtroppo da un pò di tempo a questa parte, la ferita di Axel non era l'unica cosa di cui mi prendevo la colpa.

<Hey, terra chiama iris> riportai l'attenzione su Axel, quando quest'ultimo mi stava sventolando una mano dinnanzi alla faccia.

Eravamo sdraiati sul letto di camera mia, con la mia testa sul cuscino, e lui che da sopra non faceva altro che accarezzarmi e sbaciuccharmi.

Gli accarezzai una guancia, e lui mi rivolse uno sguardo apprensorio.

<Cosa frulla nella tua testolina?> domadò sistemandosi meglio fra le mie gambe.

Voltai lo sguardo altrove, non avendo voglia di aprire quel discorso in un momento di relax totale.

Voltammo entrambi la testa verso la porta quando si udirono rumori al piano di sotto.

Axel ruotò gli occhi.

<Dio, non si può avere un attimo di pace in questa casa> sbuffò alzandosi a malavoglia.

Corrucciai la fronte, e lo afferrai per la manica della sua maglietta.

<Dove vai?> domandai confusa.

Axel mi sorrise, e si sporse per baciarmi.

Mi persi in quel sapore di Kiwi, che avevamo appena mangiato.

Portai le mani dietro la sua nuca per approfondire il bacio, ma lui si staccò, portandomi ad imbronciare le labbra.

<Devo andare. Mi aspetta una lunga nottata di riunioni e riunioni> annunciò alzandosi dal letto.

Mi tirai a sedere mentre il ragazzo indossava di nuovo le scarpe.

<E mi lasci tutta sola?> domandai passando una mano sul letto con fare angosciante.

Il ragazzo rise, avvicinandosi di nuovo a me.

Allungai il collo, e unii le mie labbra con le sue.

Era incredibile ciò che provassi per questo ragazzo.

Non volevo fare paragoni, ma la mia storiella con Arsh era niente in confronto a ciò che provavo per il moro davanti a me.

Ogni volta che mi baciava, sentivo davvero quelle famose farfalle nello stomaco.

Dovunque mi sfiorasse con le sue mani, lasciava una scia di fuoco che incendiava il mio corpo.

Mossi le labbra sulle sue con più vigore, quando lo sentii mugolare.

Mi afferrò per le spalle,e fui costretta a staccarmi ancora una volta.

Puntai i miei occhi famelici nei suoi, pieni di divertimento.

THE WEM Where stories live. Discover now