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Canticchiavo mano nella mano con il mio ragazzo, nella sua macchina nera che ci avrebbe portati in campagna nei pressi di WhiteHell.

Tra pochi giorni sarebbe stato il compleanno della mia migliore amica Lily, voleva festeggiare con tutta la nostra compagnia di amici ovvero io, il mio ragazzo Arsh, Lay, Babi, Luis e Javier, suo fratello maggiore.

I suoi genitori avevano offerto di passarlo in un locale della nostra città, ma lei optò per qualcosa di più intimo e tranquillo, così le diedero il permesso di passare una settimana nella loro villa.

Eravamo in tre macchine: nella prima Lily con suo fratello e sua madre, che ci aveva accompagnato per sicurezza, nella seconda Lay e Babi e nella terza io, Arsh, Luis e il suo fratellino piccolo, Coco, di quasi sette anni.

Stavano in orfanotrofio dato che persero i loro genitori quando il primo aveva cinque anni e quest'ultimo non sapeva neanche camminare.

Il più piccolo non sa la verità. È convito che i suoi genitori siano astronauti partiti per la luna e che sarebbero ritornati una volta compiuti i diciotto anni.

Dalla morte dei genitori Luis non si fidava di nessuno se non di noi soltanto, per questo portò Coco con sé.

Spalancai gli occhi quando vidi una casa abbastanza grande adornata da un cancello grigio di entrata.

Parcheggiamo le macchine nel vialetto, scendemmo le valigie e ci avviammo nell'entrata della casa.

La mamma di Lily aprì la serratura con una grossa chiave di ferro.

<Mio dio questa casa è immensa> commentò Babi una volta entrati nell'atrio.

Sul pavimento era presente un grosso tappeto in stile orientale, a destra c'era un'arcata che conduceva nel salotto, di fronte una porta che conduceva nella sala da pranzo con la cucina.

A sinistra le scale di legno che procedevano al piano di sopra e infine in un angolo accanto al portone d'entrata una piccola porta con misteriosa destinazione.

<Venite, vi faccio vedere la casa> disse la mamma di Lily mentre s'incamminava nel salotto.

Presi per mano Arsh e la seguimmo verso lo splendido salotto.

Tre poltrone e un divano a quattro piazze erano disposte in cerchio attorno ad un piccolo tavolino di vetro dorato.

 Un piccolo muretto con sopra piccole piantine mi fece accorgere di un'altra sala con un immenso tavolo dove potevano sedersi almeno una ventina di persone, di legno nero e varie sedie dello stesso colore, e un grande caminetto.

<Se volete riscaldarvi potete accendere il fuoco con della legna nel giardino> ci avvisò di nuovo la mamma di Lily.

Le rivolgemmo un sorriso e continuammo il giro turistico.

Nella cucina era presente un altro tavolo ma più piccolo e rotondo rispetto a quello quadrato di prima ed infine la cucina piccola ma accogliente. 

Stavamo per salire al piano di sopra quando una suoneria del cellulare ci interruppe.

La mamma di Lily rispose, diede un segno di accordo e infine attaccò senza neanche salutare il mittente della chiamata.

<Scusatemi tanto ma dovrete finire di esplorare la casa da soli, ho avuto un'emergenza a lavoro> si scusò, poi diede delle raccomandazioni a tutti noi, diede un bacio a Lily e ad Javier e andò via.

<Bene iniziamo col decidere le stanze> propose Arsh mentre si strofinava le mani.

<Allora, ci sono tre stanze, due matrimoniali e una con quattro letti singoli, a voi la scelta> spiegò Lily mentre saliva le scale.

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