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Il bagliore della luna rifletteva sullo specchio della mia camera, illuminando gran parte della stanza, ed io ero sdraiata su un fianco per osservarla.

Sospirando spostai lo sguardo sull'orologio della parete. 

Segnavano le cinque del mattino.

Non riuscii a dormire, ma non me ne meravigliavo più di tanto, era stata davvero una giornata surreale.

Poche ore prima ero tornata nella casa famiglia, accolta da sguardi misti a compassione e altre emozioni che non riuscii a decifrare.

Mi rinchiusi subito in camera, senza cenare, ma sinceramente non avevo tutto questo appetito. 

Feci un altro sospiro, mettendomi posizione supina.

Chiusi gli occhi cercando di addormentarmi, ma non c'era verso.

Credo fosse per lo shock, ma se conto tutte le volte che ho pianto nella giornata, di ieri, starei dormendo come un ghiro.

Nella giornata di oggi sarei dovuta ritornare alla centrale per altri interrogatori e indagini.

Ma non ne facevo un problema, sapevo che non sarebbe stato facile ritornare alla vita normale, per quanto la mia potesse esserlo. 

D'improvviso pensai ad Javier, credo sia il più sconvolto.

Non aveva un rapporto tutto rosa e fiori con sua sorella Lily, ma di certo i suoi occhi non trasmettevano tutto l'amore e l'affetto che aveva nei suoi confronti. 

Per quanto provasse a nasconderlo sapevo che non sarebbe stato facile per lui stanotte dormire senza l'altra metà del suo sangue.

Mi sentivo in dovere di chiamarlo, di stargli vicino, perché potevo capire come ci si sentiva a non avere un componente della tua famiglia, lo sapevo da tutta la vita. 

Ma non lo feci.

Non perché avessi paura, ma perché volevo rilassarmi, per modo di dire.

Forse questa sarebbe stata la mia ultima notte senza pesi sullo stomaco e preoccupazioni. Non mi scomodai neanche a chiamare Babi. 

Da quanto avevo capito, stanotte avrebbe perfezionato gli ultimi punti del piano della nostra fuga di lunedì, tra un giorno.

Non avevo ancora idea di come, ma saremmo fuggiti, non avendo la minima idea dove però.

 La scuola sarebbe stata gli ultimi dei nostri problemi.

Eravamo maggiorenni quindi l'obbligo della scuola per noi non era più valido, anche se io non ero tanto d'accordo con questa decisione.

Scossi la testa scacciando via i pensieri che mi occupavano la mente.

Finalmente potei chiudere gli occhi e rilassarmi ma non durò molto. La sveglia d'improvviso suonò.

Scattai seduta sul letto, allungai la mano e spensi il fastidioso rumore. Fissai l'oggetto.

Era già mattina.

Dovevo prepararmi per iniziare una nuova e lunga giornata.

Scostai le coperte, facendo così venir aria fredda alla mie gambe nude.

Per quanto fosse inverno, la mia stanza era una delle più calde alla casa famiglia, per questo dormivo solo in biancheria intima. 

Non avevo nessuno con cui condividere la camera, perciò non mi preoccupavo più di tanto.

Marciai con passo assonnato verso il bagno.

Poggiai le mani sul lavandino, che mi ritrovai davanti una volta entrata, feci scorrere acqua gelida e presi a sciacquarmi il viso, in modo tale da svegliarmi del tutto. 

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