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I giorni passarono in fretta, e così arrivammo a quasi due settimane dal mio ritorno a casa.

Li passai tra allenamenti, dormite, film, e talvolta  mi prendevo cura di Lara.

La ragazza aveva preso una forte febbre che l'aveva allettata per quasi una settimana.

Si era molto indebolita e non riusciva a fare tanti passi, se non per spostarsi dal letto, al divano e al bagno.

Nonostante tutto, questo fu una grande occasione per riprendere quello che avevamo perso in quei giorni del mio ricovero, anche se non ce ne fu molto bisogno visto che mi visitava tutti i giorni.

Mi prendevo cura anche di Arianna, la bimba molte volte mi veniva lasciata in custodia dai grandi della casa.

In quella reggia ci fu un vero e proprio via vai di gente interminabile.

Quasi tutte le sere, io e Lara eravamo costrette a rinchiuderci in camera, a causa della tante riunione che si stavano svolgendo.

A quanto pare la situazione era diventata molto tesa, un solo passo falso e sarebbe potuta scoppiare una vera e propria guerra tra le famiglie della gang.

Ciò non faceva che aumentare il mio stress.

Non potevo fare molto, l'uniche uscite che mi permettevano erano quelle nel grande giardino, dove c'era il piccolo cucciolo a farmi compagnia.

Era cresciuto tanto in quel poco asso di tempo, ma era meglio così, essendo grande sarebbe stato più facile giocarci.

Ero convinta che fosse un labrador, ma facendo delle ricerche in realtà era un rottweiler.

Per fortuna veniva ben addestrato.

Proprio in questo momento, presi dalla sua bocca il bastone e lo rilanciai lontano verso la fine del cortile.

Erano ormai le sette di sera e il sole stava iniziando a lasciare spazio alla luna.

I cucciolo corse verso il bastone, prima di azzanarlo e riportarlo dalla sottoscritta.

Ripetemmo le stesse azioni, prima che il campanello si udì per la casa.

Aggrottai la fronte, non ricordandomi di aspettare qualcuno.

Anche il piccolino si era fermato, mettendosi sull'attenti.

Li accarezzai il capo per tranquillizzarlo.

Alla seconda scampanellata, mi alzai e mi diressi verso la porta.

Mi guardai attorno, in cerca di una qualunque persona della casa, ma a malincuore mi accorsi che ero sola, o almeno non del tutto.

Lara era al piano di sopra che riposava, mentre Arianna era in cucina che giocava.

Gettai uno sguardo proprio a quest'ultima, persa nel suo mondo.

Le sorrisi, prima di essere distratta di nuovo dal campanello.

Mi avvicinai a passo felpato, cercando di fare il più piano possibile.

Guardai dallo spioncino e vidi un ragazzo davanti alla porta che teneva in mano un mazzo di rose, guardandosi intorno spazientito.

A giudicare dal casco e dalla divisa, sembrava un fattorino, tuttavia non mi fidai.

Avevo imparato la lezione.

<Chi é?> Gridai.

Vidi l'uomo sobbalzare leggermente e rivolgere lo sguardo di nuovo verso la porta.

<Sono il corriere ho una consegna per lei> replicò alzando il mazzo di fiori, abbassandolo subito dopo.

<Potete lasciarlo davanti la porta> dissi.

THE WEM Where stories live. Discover now