Il mio risposo venne bruscamente interrotto da forti boati che risuonavano in tutta la stanza.
Mi alzai velocemente dal letto e raggiunsi la grande finestra, una volta spostata la tenda i miei occhi e la mia bocca di spalancarono increduli alla visione.
In tutto il cortile c'erano almeno una quarantina di uomini che combattevano gli uni con gli altri, chi corpo a copro, chi con le pistole o altre armi.
<Scusa per l'ora...>, mi girai di scatto e appoggiato allo stipite della porta vi era un ragazzo più o meno della mia altezza, biondo ma soprattutto sporco di sangue.
Deglutii a fatica sentendo i connotati di vomito salirmi in gola. Lui se ne accorse.
<Oh perdonami, ma sai è stato un pò difficile arrivare fin qua senza nessun intralcio> affermò dopo essersi passato una mano sui vestiti, come per ripulirsi, ma con scarsi risultati.
Mi guardai intorno in cerca di una via di fuga o qualcosa per difendermi.
Presa da una spinta di adrenalina iniziai a correre verso la porta, nella speranza di riuscire a superarlo e scappare.
<No, no dolcezza dove credi di andare?> mi chiese con grande ironia, afferrandomi per le spalle e buttandomi sul letto.
Tentai di fuggire di nuovo, ma mi bloccò sul materasso sovrastandomi completamente e bloccandomi i polsi ai lati della testa.
<Lasciami, stronzo!> gridai.
Continuai a scalciare all'impazzata riuscendo dopo vari tentativi e colpirlo nei gioielli.
Si piegò su se stesso e ne approfittai per scappare.
Una volta raggiunta la porta qualcosa, o meglio qualcuno, mi ostruì il passaggio.
Alzai lo sguardo incatenando i miei occhi con un paio color verdi che conoscevo ormai alla perfezione.
<Ash> mormorai lentamente.
Lo guardai dalla testa ai piedi.
Anche lui era sporco di sangue, che ormai aveva macchiato anche i miei vestiti.
Arsh aprì la bocca per parlare, ma prima che potesse dirmi qualcosa i suoi occhi saettarono dietro di me.
Il ragazzo di prima mi aveva bloccata un altra volta.
<Certo che la tua ragazza dà calci niente male> mi derise.
Il mio sguardo era rimasto tutto il tempo sul mio ex ragazzo, che si era sposato per farmi trascinare fuori dalla stanza.
<Dove mi state portando?> chiesi mentre ripresi a dimenarmi, cercando di scappare dalle luride mani di quel tipo, ma anche per riuscire a captare la figura di Arsh dietro di noi.
<Sta tranquilla, adesso ci divertiamo> parlò ancora il ragazzo.
<Lasciami subito! Non voglio divertirmi> cercai di fare la dura, ma la flebile voce mi tradiva.
<Lasciala> finalmente Arsh aveva parlato.
Il ragazzo obbedì esitante e con uno sbuffo.
<Iris ascoltami> gli rivolsi tutta la mia attenzione <ora sta calma, non ti succederà niente> levai bruscamente le sue mani, prima che si potessero poggiare sulle mie spalle.
<Tu non hai capito un bel niente. Pensi che mi possa fidare di te dopo tutto quello che mi hai fatto?> urlai con tutta la ira nel mio corpo.
In tutta risposta Arsh alzò gli occhi al cielo, con fare annoiato.
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THE WEM
General FictionIris sognava una vita normale, eppure dopo un tragico evento, si ritrova catapultata in un mondo del tutto diverso da quello che aveva immaginato, ma di cui lei é il tassello vincente. Assetata di vendetta, tra Illegalità, intrighi, amori, passioni...