18.

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Il mio risposo venne bruscamente interrotto da forti boati che risuonavano in tutta la stanza.

Mi alzai velocemente dal letto e raggiunsi la grande finestra, una volta spostata la tenda i miei occhi e la mia bocca di spalancarono increduli alla visione. 

In tutto il cortile c'erano almeno una quarantina di uomini che combattevano gli uni con gli altri, chi corpo a copro, chi con le pistole o altre armi.

<Scusa per l'ora...>, mi girai di scatto e appoggiato allo stipite della porta vi era un ragazzo più o meno della mia altezza, biondo ma soprattutto sporco di sangue.

Deglutii a fatica sentendo i connotati di vomito salirmi in gola. Lui se ne accorse.

<Oh perdonami, ma sai è stato un pò difficile arrivare fin qua senza nessun intralcio> affermò dopo essersi passato una mano sui vestiti, come per ripulirsi, ma con scarsi risultati. 

Mi guardai intorno in cerca di una via di fuga o qualcosa per difendermi.

Presa da una spinta di adrenalina iniziai a correre verso la porta, nella speranza di riuscire a superarlo e scappare.

<No, no dolcezza dove credi di andare?> mi chiese con grande ironia, afferrandomi per le spalle e buttandomi sul letto. 

Tentai di fuggire di nuovo, ma mi bloccò sul materasso sovrastandomi completamente e bloccandomi i polsi ai lati della testa.

<Lasciami, stronzo!> gridai.

Continuai a scalciare all'impazzata riuscendo dopo vari tentativi e colpirlo nei gioielli.

Si piegò su se stesso e ne approfittai per scappare.

Una volta raggiunta la porta qualcosa, o meglio qualcuno, mi ostruì il passaggio.

 Alzai lo sguardo incatenando i miei occhi con un paio color verdi che conoscevo ormai alla perfezione.

<Ash> mormorai lentamente.

 Lo guardai dalla testa ai piedi.

Anche lui era sporco di sangue, che ormai aveva macchiato anche i miei vestiti.

Arsh aprì la bocca per parlare, ma prima che potesse dirmi qualcosa i suoi occhi saettarono dietro di me.

Il ragazzo di prima mi aveva bloccata un altra volta.

<Certo che la tua ragazza dà calci niente male> mi derise.

Il mio sguardo era rimasto tutto il tempo sul mio ex ragazzo, che si era sposato per farmi trascinare fuori dalla stanza.

<Dove mi state portando?> chiesi mentre ripresi a dimenarmi, cercando di scappare dalle luride mani di quel tipo, ma anche per riuscire a captare la figura di Arsh dietro di noi.

<Sta tranquilla, adesso ci divertiamo> parlò ancora il ragazzo.

<Lasciami subito! Non voglio divertirmi> cercai di fare la dura, ma la flebile voce mi tradiva.

<Lasciala> finalmente Arsh aveva parlato.

Il ragazzo obbedì esitante e con uno sbuffo.

 <Iris ascoltami> gli rivolsi tutta la mia attenzione <ora sta calma, non ti succederà niente> levai bruscamente le sue mani, prima che si potessero poggiare sulle mie spalle.

<Tu non hai capito un bel niente. Pensi che mi possa fidare di te dopo tutto quello che mi hai fatto?> urlai con tutta la ira nel mio corpo.

In tutta risposta Arsh alzò gli occhi al cielo, con fare annoiato.

THE WEM Where stories live. Discover now