SECONDO LIBRO. Nel regno della Fenice del vento, re Alessandro governa indisturbato. La pace ottenuta con l'inganno prospera, e la magia è considerata dal popolo una mera fantasia: relegata nelle fiabe e nelle antiche leggende. Ma il passato reclama...
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Impiegò soltanto dieci minuti per raggiungere la camera. Dopo aver lanciato gli stivali sul pavimento, Ademaro si sedette sulla scrivania sfogliando il plico di pergamene che erano appoggiate sul mobile. I suoi occhi si mossero rapidi sulle righe soffermandosi a leggere alcune frasi. Una di esse lo indusse a mettere entrambe le mani fra i capelli.
«Maledizione! Come ho potuto scegliere quella città? Ho esagerato! Anche se scrivessi un nuovo documento purtroppo occorre non solo la firma di Nicandro, ma anche il suo timbro. È stato davvero scaltro a distruggerlo» farfugliò sottovoce.
Inarcando un sopracciglio abbozzò a un sorriso. Ecco che cosa farò: cambierò il nome sul documento usando la magia. Ho in mente il posto perfetto per lei, e so anche come tenere in pugno il sindaco.
Nonostante la modifica, le scritte impresse sulla pergamena gli parvero ancora troppo crudeli. L'espressione del suo viso si addolcì, e sollevò in alto il foglio con l'intento di strapparlo. Un istante dopo ci ripensò. Non poteva annullare il documento sebbene fosse spietato. Noemi se lo meritava. Doveva provare il suo stesso dolore. Da quando era arrivata nella scuola non aveva fatto altro che ostacolarlo, e per colpa sua aveva avuto una punizione vergognosa. Scagliò un pugno contro la superficie del mobile, e l'inchiostro contenuto nel calamaio schizzò fuori macchiando alcuni fogli. Farò di tutto affinché lei rinunci a iscriversi il prossimo anno. Costi quel che costi. Alzandosi di scatto uscì dall'appartamento, e voltandosi in più direzioni cercò con lo sguardo la guardia più adatta per svolgere con discrezione il compito che gli stava a cuore. La individuò in una manciata di secondi.
Appena raggiunse il soldato tarchiato e robusto, il diciassettenne gli parlò sottovoce consegnandogli un foglio ripiegato. «Ordinate ai falegnami di inviare il legno non a Ralis, ma in questa località. Entro quattro giorni deve essere completata.»
«Come desiderate, signor conte!» esclamò il soldato procedendo con andatura goffa e pesante verso le scale.
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La maniglia di una stanza del secondo piano si abbassò con lentezza, e quando la porta si spalancò una guardia tossi più volte per attirare l'attenzione di Noemi assorta a leggere un libro di botanica.
