Capitolo 4: l'ombra del conte- 2° parte

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Girando intorno al barone, la Nomade si picchiettò la guancia con un dito e voltandosi verso il re arricciò le labbra

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Girando intorno al barone, la Nomade si picchiettò la guancia con un dito e voltandosi verso il re arricciò le labbra. «Sire, non credo proprio che questo nobile faccia al caso nostro. Mi sembra un pivellino.»

Alessandro si trattenne dal ridere mentre Brancaleone strinse un pugno della mano. «Avete insultato la persona sbagliata. Siete al cospetto di uno degli aristocratici più favoriti del re. Ho tutto il diritto di ricevere le vostre scuse.»

La ragazza scoppiò a ridere a squarciagola. «Perché mai dovrei scusarmi con voi? Non vi ho mica insultato! Il mio era un complimento. Ma visto che siete stato così sincero, anch'io farò altrettanto. A mio avviso, siete un grandissimo incapace. Seppur baronetto.»

In una frazione di secondo, Brancaleone si voltò di scatto verso il re e puntò un dito contro la ragazza. «Sire ha ascoltato le parole che ha pronunciato questa villana? Gradirei che venisse punita con severità.»

Inarcando le sopracciglia, Alessandro fece cenno a entrambi di fare silenzio. Poi direzionò lo sguardo alla sua destra. «Guardie, uscite dalla stanza» ordinò con severità alzandosi dalla sedia.

Mentre gli uomini armati chiusero la porta, il sovrano si mise di fronte alla ragazza. «La mia decisione è definitiva. Brancaleone ti aiuterà con le missioni. E comunque i tuoi genitori non ti hanno insegnato il proverbio mai giudicare dalle apparenze

Il sovrano si voltò in seguito verso il nobile e lo fissò con severità. «Quanto a te, smettila di comportarti come un bambino. Anche se sei un mio favorito, non osare mai più offendere il tuo superiore.»

Brancaleone lo guardò sbigottito. «Per superiore, intendi mica questa sfrontata?»

«Hai letto il messaggio che ti ho inviato qualche ora fa?» gli chiese alzando il tono di voce.

«Sì, certo. Eccolo qui» gli rispose porgendogli il foglio ripiegato.

Appena il sovrano lo aprì, scosse la testa. «Non ti è venuto in mente di metterlo vicino alla fiamma di una candela, vero?»

Brancaleone iniziò ad arrossire imbarazzato comprendendo quanto fosse stato superficiale. Il foglio che gli era stato recapitato aveva solo una piccola frase. Fin da subito gli era sembrato insolito che il pezzo di carta fosse così grande per contenere una sola riga. Non gli era venuto in mente che potesse contenere un messaggio segreto. Solo il calore della fiamma avrebbe rivelato le parole scritte con il succo di limone.

Un suono di applausi echeggiò nella stanza, e Brancaleone si voltò di scatto verso la sconosciuta. Non ebbe il tempo per usare le corde vocali. La ragazza fu più veloce di lui a dischiudere le labbra.

«Come si voleva dimostrare. Sire, se non vi dispiace vorrei spiegare a questo pivellino il motivo per cui è stato convocato. In fondo noi due ci conosciamo da parecchio tempo.»

«Vi state confondendo con un'altra persona. Oggi è la prima volta che vi vedo quindi non ci siamo mai incontrati prima d'ora» sbottò incrociando le braccia.

La Fenice del vento - Sussurro di LunaWhere stories live. Discover now