Capitolo 21: affreschi- 1° parte

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Solarbiom, città della regione Fiamma

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Solarbiom, città della regione Fiamma. 25 Marzo 496, anno del Pavone.

Dapprima lieve, il scricchiolio divenne assordante. Si fece largo nel silenzio fino a raggiungere le orecchie dei soldati, posti a sorvegliare il sesto piano. Restare impassibili di fronte a un tale rumore era impossibile anche per la guardia più pigra. Estraendo le spade dal fodero corsero a perdifiato nel corridoio raggiungendo in breve tempo la stanza da cui si stavano propagando suoni sempre più forti.

Appena varcata la soglia, rimasero sbigottiti nel vedere che i restauratori erano in preda al panico. Alcuni di essi tenevano le mani fra i capelli, mentre altri inciampando nei secchi ricolmi di pittura rovesciarono la tintura bianca sul pavimento. Un rumore simile alla rottura di rami sottili fece voltare tutti i presenti nella direzione di una parete. La malta che ricopriva il muro iniziò a sgretolarsi e comparvero in pochi attimi delle vistose crepe.

«Si può sapere che cosa avete combinato?!», chiese esterrefatto uno dei soldati.

«Non abbiamo fatto nulla. Stavamo soltanto dipingendo quella parete, e all'improvviso l'intonaco ha iniziato a sbriciolarsi» gli spiegò il restauratore più anziano.

I suoni si fecero fragorosi e la guardia gesticolò a più riprese. «Presto! Presto! Usciamo tutti da qui!» gridò allarmato, schivando per un pelo alcuni calcinacci che stavano cadendo sulle mattonelle di terra cotta.

Nonostante la rapidità dei loro passi, non riuscirono in tempo a uscire dalla sala. Una fitta nube di polvere, provocata dal crollo della parete, li investì. Uno dopo l'altro iniziarono a tossire con violenza, e un soldato alzandosi con fatica dal pavimento si avvicinò alle finestre della stanza. Dopo alcuni tentativi riuscì a spalancare le ante permettendo all'aria di circolare.

Il boato, nel frattempo, si propagò nel castello e tutti gli studenti si svegliarono di soprassalto. Anche Noemi si destò dal sonno, ma per un motivo differente. Sentì una voce femminile chiamarla poco prima che il letto iniziasse a tremare per le vibrazioni.

«Non dimenticarti di cercare le pagine del libro» echeggiò la frase pronunciata con un tono così lieve, da darle l'impressione che appartenesse a una persona sofferente.

Sconvolta dalla voce appena udita, la ragazza si mise seduta sul letto e afferrò la candela accesa che era appoggiata sul comodino a fianco a lei. Tenendo in mano il cero si voltò in diverse direzioni, ma nella sua camera non c'era nessuno. Che si sia trattato di un sogno? pensò fra sé spegnendo la fiamma con un soffio.

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La Fenice del vento - Sussurro di LunaOù les histoires vivent. Découvrez maintenant