Capitolo 40: il suo più grande segreto- 2° parte

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Il preside rimase esterrefatto e solo in quel momento si ricordò di quante volte avesse sorpreso il volatile affacciato sulla soglia

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Il preside rimase esterrefatto e solo in quel momento si ricordò di quante volte avesse sorpreso il volatile affacciato sulla soglia. Si sentì ingenuo per non averlo intuito subito.

Alzandosi in piedi, il conte iniziò il suo monologo. Si era preparato con cura per far si che ogni singola parola fosse un fendente di spada in grado di demolire l'autorità del preside.

«Per prima cosa, Cornelio non mi ha mai tradito e da quello che ho constatato non solo ha svolto il compito in modo impeccabile, ma pure è riuscito a convincervi senza alcuna difficoltà. Dopotutto, prima che l'esercito lo arruolasse faceva parte di una compagnia teatrale. Non c'era candidato migliore di lui per portare a buon fine l'incarico. Ah, se solo aveste dato un'occhiata al suo fascicolo! Ma non è stato l'unico a recitare magnificamente» pronunciò orgoglioso puntandosi un dito contro.

«Il motivo per cui la testimonianza del soldato è stata respinta dal consiglio, è perché è basata sulla menzogna. Senza troppi giri di parole, ho mentito. Cornelio non ha scambiato i numeri della verifica in giardino. Tristano, infatti, era solo un diversivo per farvi credere che avessi agito in quell'occasione per sabotare le valutazioni. Non avevo alcuna intenzione di appropriarmi della lista e nemmeno di invertire le prove. Anzi ho raccomandato a Tristano di prestare attenzione alla lista affinché non venisse lacerata e dispersa dai suoi soldati. Siete stato così accecato a contrastarmi che non avete riflettuto. La magia può fare molte cose ma non è una panacea universale. Mi stupisco che non ci siete mai arrivato. Come avrei potuto sapere l'esito di ogni verifica? Ma soprattutto: in così poco tempo come sarebbe stato possibile sostituire più di cento numeri? E indovina un po' qual è stato l'elemento che ha ribaltato le sorti?»

Ademaro inclinò il busto volgendo uno sguardo perfido nell'osservare i pugni serrati di Nicandro. «Non vi viene nessuna idea? Non preoccupatevi, vi svelerò con piacere ciò che è accaduto. Non ho mai sostituito l'ampolla d'inchiostro, usata per scrivere le cifre sui fogli. La perizia calligrafica ha confermato che numeri non sono stati manomessi né tanto meno cancellati. La verità è più semplice di quanto crediate. La sera stessa ho varcato la soglia di questa stanza, e solo in quel momento mi sono divertito a sostituire i numeri. E ho usato il tocco della magia, impossibile da individuare con una perizia calligrafica. Se avessi saputo che avevo oltrepassato la barriera di certo non avreste contattato il consiglio, e quindi il mio piano sarebbe andato in fumo. E a proposito: non è stata una mia svista nell'aver chiesto che le verifiche fossero scritte a mano. Vi sareste subito accorto della manomissione attraverso la calligrafia, ma Noemi è stata più veloce di voi a intuirlo. D'altronde, ero certo che l'avrebbe capito attraverso quella domanda.»

«Come siete riuscito a entrare nel mio studio?» pronunciò basito scuotendo la testa. «La barriera era... » mormorò non riuscendo a proseguire.

Non aveva più la forza di combattere, né tanto meno di fronteggiarlo. Con quel filo di voce aveva dichiarato la resa, consapevole di aver perso la guerra.

La Fenice del vento - Sussurro di LunaWhere stories live. Discover now