Capitolo 24: il cero della speranza- 2° parte

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Non era certa di cosa le riservasse ancora il sentiero

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Non era certa di cosa le riservasse ancora il sentiero. Eppure non aveva dubbi su come affrontare la pozza che aveva davanti a sé. Era abbastanza profonda da nuotarci, e di certo non era intenzionata a sguazzare nel fango. C'era un solo modo per oltrepassarla senza rischiare di cadere. Sollevò il capo dando un'occhiata alle corde legate a un ramo della quercia a fianco a lei. Ne tirò diverse, e non si stupì quando molte di esse caddero nell'acqua stagnante. Impiegò solo un istante per sceglierne una. La strattonò per un breve momento prima di prendere la rincorsa. Il tempo di compiere un profondo respiro, e poi si lanciò superando l'ostacolo senza problemi.

Ademaro rimase sorpreso, e si voltò verso l'uomo armato. «Vi siete ricordati di piazzare i caimani nella pozzanghera?»

«Certo, più di quindici ma sono spariti nel nulla. I soldati hanno provato a cercarli però non gli hanno ritrovati.»

«Diamine! I caimani dovevano rimanere in quella fanghiglia con la bocca sempre spalancata. Li avevo incatenati per impedire che fuggissero. Sono stati creati con un incantesimo molto forte, perciò non possono essere svaniti nel nulla» sbottò il conte, passandosi una mano fra i capelli.

A pochi metri di distanza, Evaldo lanciò una piccola sfera di fuoco contro un caimano. Il rettile si dissolse trasformandosi in un sottile filo di fumo. Nel battito di ciglia seguente, ruotò il collo verso destra socchiudendo le labbra.

«Questo era l'ultimo. Rimane soltanto il bestione, ma non posso più aiutare Noemi. Ho esaurito tutto il mio potere per sterminare la moltitudine di bestiacce sparse nel sentiero. D'ora in poi dovrà cavarsela da sola» sussurrò sottovoce a una fanciulla appena sopraggiunta alle sue spalle. Si scambiarono un breve sorriso, e poi entrambi si allontanarono con discrezione.

Aveva da poco raggiunto una radura quando si accorse che il percorso passava vicino a una grotta

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Aveva da poco raggiunto una radura quando si accorse che il percorso passava vicino a una grotta. Non riuscì a compiere il passo successivo. Noemi si fermò di scatto scorgendo un enorme drago nero che si dimenava come una furia. Appoggiò la schiena contro un tronco di quercia per reggersi dallo spavento. Le gambe le tremarono da una moltitudine di emozioni. Era la prima volta che ne vedeva uno dal vivo, e si tappò la bocca per evitare di urlare. Provava rabbia mescolata a paura. Vendetta unita a un profondo terrore. Ma il ricordo dei suoi genitori morti per uno di essi era più grande di ogni timore. Iniziò a fissarlo con rancore, e per un attimo i loro sguardi si incrociarono. Il drago pian piano smise di agitarsi, e il tintinnio della catena venne avvolto da un imperturbabile silenzio. In una manciata di attimi, l'animale si addormentò e la fanciulla passandogli di fronte riprese a camminare nel sentiero.

La Fenice del vento - Sussurro di LunaWhere stories live. Discover now