Capitolo 5: la calma prima della tempesta- 3°parte

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Dopo l'ennesimo tentativo, la Selindovia smise di battere sulla porta per implorare Rachele di farla uscire dalla stanza

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Dopo l'ennesimo tentativo, la Selindovia smise di battere sulla porta per implorare Rachele di farla uscire dalla stanza. Arretrò di qualche passo, e raggiunse la scaletta. Mentre posò le scarpette sui pioli di legno provò un intenso dispiacere. Si fidava della contessa, ed era convinta che fossero grandi amiche. Da giorni stava pensando se portarla o meno nella stanza segreta per farle conoscere il libro magico. Si sentì tradita, e così tanto ferita da non avere più la forza di respirare. Cacciò via le lacrime che le rigavano il viso, e tirò fuori dallo scaffale proibito il libro verdastro. Sfogliandolo con rapidità si accorse che due pagine erano incollate. Con le unghie delle dita cercò di dividerle. Nell'attimo in cui le separò trovò un foglietto rispiegato. Non dedicò nemmeno un minuto di tempo per leggerlo. Le frasi erano scritte in una lingua a lei sconosciuta. Dopo averlo inserito nella tasca della giacca prese con rapidità il libro contenente la chiave dorata e lo aprì.

Stava ancora valutando se proseguire a dare un'occhiata ad altri libri proibiti oppure rimettere a posto la scaletta, quando all'improvviso sentì dei passi sempre più vicini echeggiare nel corridoio. Si guardò intorno cercando di trovare un posto adatto per nascondere sia la pagina che la chiave dorata. Si avvicinò a un ripiano di uno scaffale e spostando in avanti la fila di libri mise dietro di loro i due oggetti mentre sentì un rumore metallico. Riuscì appena in tempo. Trascorsi due secondi, alcuni soldati varcarono la soglia della stanza e compiendo rapide falcate la accerchiarono.

«Ci è stato riferito che avete letto i libri proibiti. Se non volete peggiorare la situazione vi conviene seguirci senza protestare» esordì uno di loro tamburellando le dita sull'elsa della spada.

Noemi rimase in silenzio mentre i soldati spalancarono la porta dello studio. Neanche quando entrò all'interno della stanza osò dischiudere le labbra. Il cuore le batté all'impazzata, e iniziò ad avere dei leggeri capogiri nell'attimo in cui incrociò gli occhi del preside.

Nicandro smise di scrivere un foglio, e alzando lo sguardo fu sorpreso di vedere la ragazza scortata dalle guardie. «Che cosa è accaduto?»

«Questa fanciulla ha violato la legge numero quattro del regno. È stata sorpresa a leggere un libro proibito.»

L'uomo si alzò dalla sedia e fece cenno agli uomini armati di uscire dalla stanza. Una volta rimasti da soli iniziò fissarla con rigore. «Come vi è venuta in mente l'idea di leggere i libri proibiti?»

«Ero curiosa di sapere se in quel ripiano ci fossero dei libri di disegno. Ma non ho letto nessuna pagina perché stavo leggendo solo i titoli dei volumi.»

Osservandola con maggiore severità, l'uomo prese da un cassetto della scrivania un foglio. «Dalla vostra scheda personale risulta che siete arrivata da due mesi in questa scuola e la vostra condotta è sempre stata impeccabile. Però oggi non avete trasgredito una regola della scuola, bensì una legge del regno. La punizione per averla infranta prevede l'esilio a vita. Non potrete mai più ritornare nel regno della Fenice del vento

La Fenice del vento - Sussurro di LunaWhere stories live. Discover now