Diamond 61

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Su richiesta dello psichiatra, uno degli uomini presenti tolse il sacco nero da sopra la testa di quel mostro, davanti a me si presentò un uomo coi capelli mori, alzò la testa guardandomi e notai gli occhi azzurri per poi riuscire a scorgere la cicatrice sul braccio, ai miei piedi vi era l'uomo che iniziò il tutto, colui che mi bloccò e cercò di approcciarsi a me per la prima volta, l'uomo causa di tutto ciò che mi accadde quel giorno.

Effettuai alcuni passi in avanti per poi posizionarmi proprio davanti a lui, non riuscì a identificare la tipologia di emozione che mi pervase in quell'esatto istante, era un miscuglio di cui non credo esista un termine per definirlo, percepì una rabbia senza eguali in tutto il corpo mista a un odio innato e un disgusto estremo, brama di vendetta e il desiderio di vederlo presto soffrire e pregare per la sua vita.

Sono cosciente che la Diamond bambina si vergognerebbe di simili parole, avrebbe rinnegato ogni legame con me definendomi un essere disumano per desiderare una simile fine per qualcuno, ma, al contempo, sono consapevole che quella bambina felice e spensierata non sa cosa voglia dire trascorrere una vita piena di abusi. La Diamond bambina non avrebbe capito i miei sentimenti, nessuno li avrebbe capiti, poiché per essere consapevoli del mio stato d'animo una persona dovrebbe prima percorrere la mia stessa strada, con i miei stessi ostacoli e la mia stessa pazienza.

In pochi sarebbero stati capaci di raggiungere una simile età con un simile passato senza togliersi la vita o divenire loro stessi dei mostri.

E la mia pazienza ha raggiunto il limite, la mia innocenza la fine e la mia purezza stava per essere macchiata divenendo io stessa una carnefice.

<È mio hai detto?> ribadì il concetto non distogliendo lo sguardo dall'uomo ai miei piedi <Completamente.> affermò lo psichiatra avvicinandosi di poco a me <Tu darai gli ordini e loro eseguiranno. Qualsiasi essi siano.>

<Voglio che provi la mia stessa tortura, che senta cosa voglia dire essere privati di sé stessi, che pianga dal dolore e urli così tanto da perdere la voce. Voglio che alla fine non riesca più a camminare, che si senta debole e meschino, macchiato del piacere di qualcun altro. Voglio che odi se stesso a tal punto da pensare al suicidio, che alla fine cadda ai miei piedi non su forza di terzi bensì per debolezza e per pregarmi di farli smettere. Voglio che provi la stessa atrocità che utilizzò verso di me.> mi voltai verso lo psichiatra e lo guardai dietro di me che mi stava ascoltando con attenzione <Possono farlo?> chiesi senza mostrare alcuna traccia di umanità, decisa a vendicarmi per tutte le ingiustizie che subì, a porre fine, almeno in parte, alla tortura interna che da anni mi accompagnò senza sosta.

Lo psichiatra guardò uno degli uomini annuendo alla mia richiesta e quest'ultimo prese la bestia ai miei piedi e la portò vicino a due colonne <Anche se mi torturerai fino a domani non cadrò mai ai piedi di una puttana!> urlò nel mentre che lo legarono alle colonne e gli chiusero la bocca con un panno, lo psichiatra si avvicinò a me <Sicura di voler assistere? L'atrocità richiesta verrà attuata senza alcuno scrupolo.> affermò guardandomi <Sì. Voglio spegnere il fuoco che ormai sono anni che mi consuma.>

Dopo averlo legato, due uomini si spogliarono completamente davanti a noi <Nessuna pietà.> dissi guardandolo appeso alle colonne nudo dopo che gli strapparono i vestiti di dosso.

Lo psichiatra prese una sedia posta a poca distanza da noi e la posizionò esattamente di fronte al moro, <Vieni qui, siediti, sarà molto lungo lo spettacolo.> affermò facendomi segno di avvicinarmi e io lo assecondai sedendomi sulla sedia, lui si posizionò dietro di me e diede segno agli uomini di iniziare il loro lavoro.

Non so se ciò che stavo facendo fosse corretto o meno ma l'unico mio pensiero al momento era vederlo soffrire e poter aver pace anche solo per un'istante. Più lo guardavo più mi tornavano in mente le parole che mi dissero, i loro gemiti e il modo atroce con cui si appropriarono di me come fossi da sempre stata loro.

The PromiseWhere stories live. Discover now