Diamond 58

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Riuscì a percepire la stanchezza del mio corpo che urlava pietà e le palpebre che rilasciavano calore a contatto con la cornea, la testa sembrava volesse esplodere, un braccio mi doleva a causa della flebo mentre il polso dell'altro non riuscì a muoverlo senza provare un dolore atroce. Riaprì gli occhi e mi guardai attorno, li richiusi subito dopo aver visto lo psichiatra n. 7 seduto proprio davanti al mio letto <Non dire nulla.> affermai riaprendo gli occhi e guardando il soffitto sospirando, non avrei mai voluto che mi vedesse in quello stato, così debole e bisognosa di aiuto, incapace anche di curare me stessa.

Sentì i suoi passi farsi vicini per poi incrociare le braccia proprio davanti a me e guardarmi interamente, mi sollevai posizionandomi meglio sul lettino <Okay, ritiro ciò che ho detto. Parla, almeno non devo subirmi questi sguardi.> nascosi il polso sotto le lenzuola e mi voltai a guardarlo, non mi rispose né nulla, se ne stava lì davanti a me senza effettuare alcun movimento o emettere alcuna parola, il medico entrò e si diresse vicino ai fogli posti ai piedi del lettino leggendoli attentamente per poi rivolgerci la parola <Gli esami effettuati hanno avuto tutti esito positivo, l'unica raccomandazione è di ritornare qui in modo da poterle togliere i punti.>

<Le spieghi la gravità dell'azione. Io scendo a firmare i fogli per uscire.> nel mentre che lo psichiatra n. 7 uscì dalla stanza, il medico aggirò il lettino avvicinandosi e rispondendo <Siete stata fortunata. La ferita era orizzontale di conseguenza non avete toccato le vene, ma era profonda. Avete perso molto sangue e questo vi ha condotto a svenire misto anche alla paura comprensibile, ciò che ha causato maggiori problemi è stato il vostro gruppo sanguigno.>
<Cosa vorreste dire?>
<Una persona con 0 negativo può ricevere sangue solo da un'altra persona con lo stesso gruppo sanguigno, le riserve del nostro ospedale sono esaurite sfortunatamente ma grazie al vostro amico siamo riusciti a salvarla in tempo.>

<L'uomo che era qui poco fa?>
<No, io.> mi voltai verso l'uscita e vidi Luke sulla soglia <Luke..> erano mesi che non avevo notizie di lui e il fato volle che fosse lui il mio salvatore, lo psichiatra n. 7 mi condusse qui in tempo mentre lui mi donò una parte di sé. Dentro di me ora scorreva il suo sangue e io non potevo che essere felice di condividere con lui tutto ciò.

Il medico finì di spiegare e si congedò mentre Luke si avvicinò a me <Come stai Barbie?>
<Bene. È stato solo un'incidente.>
<Certo, certo. Quindi? Cosa ti ha condotta a questo stato? Lui ti ha fatto qualcosa?> percepii in quel "Lui" un tono di voce differente dal resto della frase, più duro, con più energia.

<Lo psichiatra? No, lui mi ha salvato è diverso. Se non fosse per lui sarei ancora per terra sanguinante, perché ne parli così?> sì avvicinò ulteriormente sedendosi sul lettino e stringendomi la mano <Dia, io lo conosco meglio di te. So benissimo che uomo è, se mai ti dovesse fare qualcosa promettimi che me lo dirai.>
<Lui mi ha da sempre aiutato, non ho nulla da riferirti e non credo di averne mai bisogno.>

<Dia> mi baciò la fronte per poi tornare al suo posto <io- io ti amo.> guardò le nostre mani intrecciate per poi alzare gli occhi su di me <Anch'io ti amo Luke...> mi sistemai meglio sul lettino, mi avvicinai e lo abbracciai per poi allontanarmi lentamente <Tu mi hai salvato la vita, non ti sarò mai abbastanza grata per questo. Sei il fratello che non ho mai avuto.> gli occhi mi divennero lucidi al pensiero, per lui provavo un amore puro, che mai riservai a qualcuno, era sincero, fraterno. Mi lasciò la mano alzandosi dal lettino <Io, io sarà meglio che vada prima che torni.> affermò per poi uscire velocemente dalla stanza, non riuscì a capire cosa gli fosse successo, non aveva mai avuto timore dello psichiatra anzi, è il figlio del suo migliore amico, non l'avrebbe mai trattato male o con freddezza, non dopo che Charles lo lasciò sotto la sua responsabilità.

The PromiseWhere stories live. Discover now