Diamond 31

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Avanzò lentamente verso di me; quello che stava accadendo mi sembrava surreale. Si sedette di fronte alla scrivania, incrociando le gambe, e rimase in silenzio.

Sentii il respiro mancare. Mi girai verso lo psichiatra, che stava guardando il suo superiore, e aspettai che qualcuno di loro prendesse parola.

<König.> disse lo psichiatra, abbassando la testa in segno di rispetto, prima di rivolgere lo sguardo verso di me. <Ho mantenuto la mia promessa. Ora tocca a te.> concluse con serietà.

No, no, no, non era questo che volevo. Non mi sarei mai aspettata di dover convincere un uomo che la legge la conosce meglio di sé stesso, un uomo che sin dall'inizio si è dimostrato tutto fuorché attratto da me. Non potevo sedurre l'avvocato Gherak.

Non lui.

<Charles... Ehm, intendevo König...> dissi con un filo di voce. Lui alzò gli occhi verso di me, incrociando le mani. <Diamond, non ho tempo da perdere. Avanti, parla.> affermò con una sicurezza che non gli avevo mai visto trasmettere prima d'allora, una sicurezza che avevo percepito solo accanto allo psichiatra n. 7.

<Io ehm io non pensavo che->

<Che fossi io? Ecco risolto il dilemma, è tutto qui?>

Mi girai verso lo psichiatra, cercando sostegno, ma lui rimase completamente in disparte. Non sembrava intimidito; al contrario, sembrava provare indifferenza verso la situazione. <Desideri che vi lasci soli?> domandò.

<No.> risposi di colpo allo psichiatra, che annuì e mi incoraggiò a parlare con l'avvocato Charles Gherak, con il König.

Ancora non riuscivo a credere che per tutto quel tempo fosse stato proprio lì, di fronte a me. Aveva interagito con me senza che io ne avessi la minima consapevolezza.

<Dato che ci conosciamo già, non c'è motivo di presentarmi, ehm... io...> feci una pausa, riflettendo in silenzio. Non potendo più sedurlo, dovevo decidere cosa fare.

Non avrei perdonato me stessa se mi fossi avvicinata a lui. Non con l'avvocato Charles Gherak.

Se fosse stato un vecchio, come avevo immaginato, tutto sarebbe stato più semplice. Avrei usato le dolci parole per piegarlo al mio volere, consegnarlo a Peter e poi liberare Luke da ogni pericolo, allontanandolo dalle minacce del capo della mafia nemica al König.

<Diamond> seguii il suono del mio nome e guardai negli occhi dorati dello psichiatra. Aveva mantenuto la sua parola, presentandomi al König, ma... avrei preferito non sapere che fosse lui.

Il livello di cui parlava Luke era questo: lo psichiatra non era al di sotto del König, né al di sopra. Lui era il suo braccio destro, il suo amico. Mi aveva mentito per tutto questo tempo. Lo psichiatra non stava cercando di aiutarmi, mi stava sfruttando.

Mi ha salvata quel giorno da quei mostri perché il suo amico e capo glielo aveva chiesto.
Mi ha portata in questa clinica per tenermi vicina al König.
Mi ha manipolata, sfruttata, illusa con le belle parole solo per eseguire gli ordini del suo superiore.

Anche il contratto che mi hanno fatto firmare, con la clausola che mi impediva di lasciare la clinica, era stato scritto appositamente per tenermi legata a questo luogo.

Sentii gli occhi diventare improvvisamente lucidi. Mi sentii tradita. La persona a cui mi ero affidata, a cui avevo aperto il mio cuore e la mia anima, l'uomo a cui avevo stretto la mano e con cui mi ero confidata, mi aveva solo usata. Stava semplicemente eseguendo gli ordini di questo maledetto König.

Se prima provavo solo disprezzo per il König, adesso nutro un odio profondo nei suoi confronti.

Mi ha appena strappato dalle braccia l'unico uomo che sia mai riuscito a comprendermi davvero, facendomi sentire sicura e protetta.

Mi ha privata della salvezza alla quale mi ero aggrappata, per cercare di perdonare la vecchia Diamond e fare pace col mio passato.

Mi voltai con gli occhi lucidi verso il König. <Dicono che sono speciale per te. Perché?> chiesi con tono fermo e sicuro. Quell'uomo non mi intimoriva; sebbene avessi sentito molto parlare di lui, la sua presenza non ha suscitato in me il timore che mi aspettavo.

<Mi hai fatto venire fin qui solo per farmi questa domanda?>

<È a causa tua se sono in questo stato. È a causa tua se ho passato tutto ciò che ho passato. Sei responsabile di ogni male che mi è capitato in questo paese. Tu sei il male. E ora rispondi!> con quella sua semplice presentazione, mi ha privata di tutto. Mi ha privata dello psichiatra. Avrei preferito che fosse chiunque altro, ma non una persona così vicina allo psichiatra, alla mia unica speranza.

<Non sono tenuto a rispondere, Diamond. Se sono qui è solo per fare un favore a lui.> disse, indicando con la testa lo psichiatra prima di volgere lo sguardo verso di me. <Nient'altro.>

<Il tuo nome mi ha perseguitato per tutto questo tempo e ora non ti senti tenuto a rispondere? Sei un ipocrita.>

Non avrei dovuto reagire in quel modo, lo sapevo bene. Ma l'idea che lui fosse responsabile di tutto ciò che mi stava accadendo era insopportabile. È a causa sua se sono stata rapita e minacciata, se mi trovo qui seduta invece di essere là fuori a cercare Eros Knight e mantenere la mia promessa.

<Se non hai nulla da dire, vattene, Diamond. Non ho tempo da sprecare con te.>

Senza aspettare ulteriori inviti, mi alzai e guardai lo psichiatra prima di uscire dalla stanza. <Vorrei ringraziarti, ma mentirei.> dissi, chiudendo la porta alle mie spalle e dirigendomi verso la mia stanza.

Il mio cuore iniziò a battere così forte che sembrava volesse uscire dal petto. Charles era il König, lo psichiatra il suo braccio destro, Luke un suo seguace, e io dovevo giocare contro tutti loro per Peter, l'Alpha della mafia nemica.

Mi sentivo come se fossi protagonista di un film, ma uno di quei film di cui non volevo conoscere il finale. Tutto sembrava così surreale, come se non potesse essere vero. Come potevo essere finita in una situazione del genere? Mi appoggiai alla porta della mia stanza e lasciai che tutte le lacrime trattenute fin dall'inizio scorressero liberamente lungo il mio viso.

Da militare amata e protetta da mio padre, mi ero trasformata in una pedina nelle mani della mafia, un burattino in un teatro troppo grande... ma no. Non avrei permesso che le mie emozioni determinassero il mio destino. Ryan Knight mi ha cresciuta come una militare, non come una principessa. Questo film avrà un lieto fine, glielo farò avere.

Mi alzai e mi posizionai di fronte allo specchio:

Sarai tu a controllare questo gioco.
Sarai tu a decidere le sorti di questa situazione.
Sarai tu a stabilire le regole, Diamond.
È ora di abbandonare il passato, ci sei tu e il König.
Tu e lo psichiatra.
Tu e Luke.
Tu ed Eros.
Nessun altro.
Hai solamente te stessa.

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