Diamond 8

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Chiesi a chiunque incontrassi indicazioni, nessuno sapeva nulla. Mi indicarono discoteche diverse, più vere... Passai l'intera giornata a cercare finché non mi ricordai di lui, di Luke.

Ripercorsi la strada desolata che mi accolse la prima giornata in Brasile, se avessi ritrovato Luke e il resto del suo gruppo, sicuramente mi avrebbero saputo indicare la giusta via.

Tutto completamente vuoto.
Nessun umano.
Nessun animale.
Nessuno.
Ero sola, di nuovo.

<Qui è pericoloso per le Barbie come te, non lo hai capito?>
Mi girai di scatto, la luce. Finalmente un'anima viva. Era Luke.
<Ti stavo cercando.>
<Per?>
<L'altro giorno sono stata in una discoteca, volevo chiederti se la conoscevi e se me la potevi indicare.>
<Ti sembro Google Maps?> emise un ghigno divertito, insopportabile.

<No, le discoteche che trovo non sono la stessa in cui sono stata. Era un luogo strano, non credo neanche che fosse una discoteca... Luci viola, musica alta e dalla melodia forte, mi ricordo che era in un vicolo buio con pochissime persone.>
<Non so di che parli e ora sparisci per la tua strada.> mi liquidò con un tono gelido, il ragazzo che prima mi derise ora parve infastidito dalle mie parole.

<Cos'è successo? Perché hai cambiato atteggiamento tutto d'un tratto? L'hai riconosciuta? Dimmelo.>
<Sei una Barbie fastidiosa e impicciona. Ti ho detto che ti devi levare di mezzo quindi gira a largo.> lo fermai da un braccio prima che se ne andasse, avevo bisogno di lui.
<Per favore, è importante.> lo guardai negli occhi, ero sincera e soprattutto volevo quei ragazzi ai miei piedi, volevo vederli supplicarmi e pregarmi di risparmiare loro la vita.

<Dammi un buon motivo.>
<Vendetta.>

Mi prese con forza dal braccio e mi condusse dentro la macchina <Bendati gli occhi.>
<Cosa? Perché?>
<Vuoi andare? Allora fallo e basta. Sto rischiando molto per te.>
presi la benda e mi bendai come disse, era un uomo da cui papà mi avrebbe messo in allerta ma, ora che lo conosco un pochino meglio, ammetto che merita una possibilità.

Arrivammo in poco tempo, mi sembrò come se fosse dietro l'angolo, stavo per togliermi la benda dagli occhi quando sentii la sua mano afferrarmi il braccio <Non toglierla finché non te lo dirò io.>
<Voglio sapere il motivo.>
<Magari un giorno, e ora scendi.> sospirai e scesi dall'auto cercando di rimanere in equilibrio <Non posso camminare senza vedere.>
<Infatti devi aspettarmi. Sei proprio una Barbie..>
<Ei! Io non sono una B->
<Shh zitta. Non finirò nei guai per te ragazzina. Cammina in silenzio o ti chiudo anche la bocca a modo mio.>

In seguito ad alcuni minuti sentii nuovamente quella melodia forte e trascinante, al contrario dell'altro giorno però, non vi era nessuna voce. Lo sentii slegare la benda e aprii gli occhi lentamente cercando di mettere a fuoco ciò che mi si presentò di fronte. Tutto viola. Come la sera precedente.

<È con me.>
<Bella scelta Luke.>
Con lui? Ma per chi mi aveva preso?
<Che volev-> mi chiuse la bocca con la mano <Quante volte ti ho detto di stare zitta? La prossima volta ti riporto in mezzo ai drogati Barbie.>
gli tolsi la mano e lo guardai negli occhi <Chi era quello?>
<La guardia del locale, nessuno entra o esce senza che lui lo sappia.>
<Dove siamo?>
<Nella discoteca di cui parlavi, no?>
<Come hai fatto a riconoscerla da una misera descrizione?>
<C'è soltanto un posto con quella descrizione ed è questo.>
<Per->
<Fai troppe domande Barbie. Devi stare zitta. Z I T T A.>

<Grazie per avermi portato qui ora proseguo da sola.> mi prese da un braccio tirandomi a sé, mi ritrovai vicina al suo volto, potei sentire il battito del suo cuore da quella distanza.
<Pensi di poter andare in giro da sola? Non appartieni a questo luogo. Dimmi chi stai cercando e ti aiuterò a trovarlo.>
<Non lo so...>
<Cosa vuol dire che non lo sai?>
<Che non lo so okay? Devo sentire il loro odore per dirlo.>
<Bene, da Barbie a cagna.>
alzai la mano e feci per tirargli uno schiaffo prima che mi fermasse, a pochi centimetri dal suo viso, con la mano.

<Ascoltami bene, ti sto aiutando ma non per questo puoi fare quello che vuoi.> mi accarezzò la guancia e mi strinse il viso con la mano <Cosa ti hanno fatto?> mi dimenai e finalmente riuscii a liberarmi <Se non me lo dici non ti posso aiutare e sarò costretto a portarti via.>
<Perché mi stai aiutando?>

<Mi piacciono le vendette.> sorrise a quella affermazione e incrociò le braccia <andiamo di sopra Barbie.>
Lo seguii su per le scale per poi entrare in un'ascensore e risalire nuovamente, come quella sera. Tutto era uguale, potei ancora sentire l'alito di quell'uomo sul mio collo e la presa per i fianchi salda che mi privò del respiro.
Per un attimo mi sentii nuovamente cadere in quel limbo, mi sentii risucchiare l'anima come fosse la prima volta.
Le porte dell'ascensore si aprirono, rosso. Tutte le luci si presentarono rosse, rientrai nuovamente in quell'oceano di sangue di quella notte.

<Esci o hai bisogno del sostegno?>
Udii la sua voce dietro di me e poi lo vidi sorpassarmi ed uscire da quell'ascensore, lo seguii a comando.

Reagisci Diamond.
Non puoi cedere così facilmente.
Ryan Knight non ti ha cresciuta così.

<Erano tre ragazzi, uno di loro mi aveva drogata e poi portata in una di queste stanze dai suoi amici. Si avvicinarono a me e mi toccarono senza il mio consenso.> dissi tutto d'un fiato non guardando Luke negli occhi, mi vergognai, non di ciò che successe bensì della paura che provai.

Io non sono così.

<Li troveremo. Hai la mia parola.> alzai gli occhi e lo guardai per un istante annuendo lentamente e uscendo dall'ascensore.

<Dove andiamo ora?>
<A vedere le registrazioni, dobbiamo conoscere le nostre prede per cacciarle.> mi prese la mano e mi condusse in una stanza al piano superiore, completamente piena di computer, ognuno presentante una stanza diversa <Le registrazioni di ieri sera, le voglio tutte. Di ogni stanza.> l'uomo, seduto a controllare tutta la situazione, aprì un cassetto e prese da esso una chiavetta consegnandola a Luke.

Mi portò in un'altra stanza e ci sedemmo davanti a un computer intenti a cercare quei mostri.

The PromiseWhere stories live. Discover now