41 Gabe

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Buongiorno. Ultimo capitolo💔😢. Ci ho messo una vita a pubblicare perché non sto bene, fisicamente e mentalmente. In più, ho anche i bimbi malati. Un periodaccio. L'epilogo arriverà, ma non so dirvi quando. Potrebbe essere tra una settimana o un mese. Scusatemi.

Capitolo 41
GABE

Dopo altri cinque minuto di folle corsa sono nella hall di Bastian Clinique. Ho il fiato corto e sono tutto sudato, ma queste sono le ultime delle mie preoccupazioni.

La signora che siede dietro al bancone della reception mi riconosce prima che le comunichi le mie generalità. Oltre al mio volto noto, Gwen si è preoccupata di avvisarla del mio arrivo.

«Ho bisogno di parlare con il medico che si occupa di Fiona Mayor!», sbraito verso di lei, anche se non meriterebbe un simile trattamento da parte mia. Ma sono fuori di me e non ho tempo per le buone maniere.

La donna si schiarisce la voce, in evidente imbarazzo per il mio atteggiamento. «Doctor Waterloo e il suo staff si trovano ancora nella sala operatoria. Non si preoccupi, la sua fidanzata è in ottime mani. Appena possibile, la informeremo quando potrà...»

«Devo vederlo adesso!» Tiro un pugno al bancone e la donna trasalisce mentre i suoi occhi diventano più grandi.

«Gabe!» La voce di mia sorella mi impedisce di mettere sottosopra qualsiasi cosa abbia intorno.

«Che cazzo hai avuto in mente, eh?» Mi avvicino a lei e mi fermo a un palmo di distanza dalla sua faccia, con le braccia lungo i fianchi e i pugni ben serrati.

«Smettila! Se continuerai a dare spettacolo verrai sbattuto fuori». Con un lieve cenno mi indica la guardia che si sta avvicinando a noi.

Chiudo gli occhi per un istante e provo a calmarmi in qualche modo. Ma come cazzo faccio? Sono un concentrato di nervi pronto a esplodere. La donna che amo mi ha mentito e ha deciso di mettere fine alla vita di nostro figlio senza neanche avvisarmi della sua esistenza. Sfido chiunque al mio posto di riuscire a mantenere i nervi saldi.

«Signore, va tutto bene?», chiede la guardia, osservandomi con gli occhi socchiusi.

«Ci scusi, mio fratello è...»

«Va tutto bene», taglio corto, anche se mi sento come se fossi finito in una centrifuga.

Il tizio mi lancia un'altra occhiata sospettosa, dopodiché annuisce e torna a sostare davanti alla porta.

Io rabbrividisco per un momento, ma dubito che sia a causa dell'aria condizionata.

Prendo Gwen per il braccio ingessato e la porto in un angolo appartato. Lei fa una smorfia di dolore e abbandono la presa su di lei.

«Mi dispiace, Gabe. L'ho accompagnata qui ieri pomeriggio e l'ho fatta parlare col mio ginecologo. Ho aspettato nella sala d'attesa che finissero. Quando Fiona mi ha confermato che fosse incinta, mi ha pregato di non dirti nulla perché convinta che non avresti preso bene la notizia», ripete Gwen, con un tono di voce avvilito. «Era sicura che le avresti chiesto di abortire e io ho rispettato il suo volere credendo che...»

«Avresti dovuto dirmelo!»

«Non spettava a me farlo, ma te l'ho comunicato lo stesso. È da stamattina che provo a mettermi in contatto con te. Non è colpa mia se ti trovavi su un maledetto aereo, in modalità offline».

«È arrivata qui... da sola, oggi?», domando affranto.

Gwen annuisce. «Mi ha mandato un messaggio un po' confuso, dicendomi che avrebbe voluto che tu fossi con lei mentre avrebbe fatto la cosa più brutta della sua vita. Ho subito intuito che si trovasse qui, ma non avevo idea che avesse preso un appuntamento. Non me l'ha detto. Ti giuro, ieri non mi ha lasciato intendere che volesse abortire, sembrava più propensa a parlare con te per far sì che non dessi di matto nel momento in cui avresti scoperto la verità. Sono arrivata qui di corsa subito dopo aver ricevuto il suo messaggio e sono riuscita a parlare con il dottore poco prima che entrasse nella sala operatoria. Fiona era già stata portata lì e io non ho potuto raggiungerla».

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⏰ Last updated: Feb 08 ⏰

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Nella vecchia fattoria, ia ia LoveWhere stories live. Discover now