2 Fiona

1.4K 78 25
                                    

Capitolo 2

Fiona

Con i nervi a fior di pelle entro nel salotto adornato da mobili antichi. Gabe Coldwell, con un'espressione funesta dipinta sul suo bellissimo volto, mi segue a ruota, portandosi dietro la valigia griffata. Invece che andare a mostrargli l'abitazione, come farebbe una brava padrona di casa, prendo la via della cucina, fregandomi altamente della sua condizione.

Anche se sono stata incaricata a fargli da balia e metterlo a duro lavoro, la cascina non è intestata a mio nome e non spetta a me illustrargli alcunché.

È stato maleducato senza alcuna motivazione e lo ripagherò con la stessa moneta. Non gli permetterò di trattarmi a pesci in faccia!

Chi si crede di essere? Il re del mondo?

Suo padre ha ragione, è solo un uomo viziato che ha bisogno di vivere delle esperienze diverse da quelle a cui è stato abituato. Come fa a essere uno spietato uomo d'affari se mostra ai suoi clienti la stessa scortesia che ha riservato a me? Forse più che a essere abile nel suo lavoro, è solo bravo a intimorire la gente.

Lui è... molto diverso da come l'ho immaginato.

Mary Lo salta praticamente su dalla sedia a dondolo quando lo vede, mandando nel dimenticatoio il problema alla gamba che a malapena le permette di stare in piedi e smette di prestare attenzione a una delle sue telenovelas preferite.

«Buonasera», saluta affabile il principino, avvicinandosi a Mary Lo dopo aver dato una rapida occhiata all'ambiente antiquato che lo circonda: solo gli elettrodomestici sono nuovi e all'avanguardia, per il resto la cucina è la stanza più vecchia presente nella cascina in cui non c'è mai stato un ristoro oltre al bianco che do di tanto in tanto. «Lei dev'essere la fantastica Mary Louise», aggiunge chinandosi in un baciamano che non gli si addice affatto.

Che faccia da culo!

«Sono proprio io!», esclama lei, andando in brodo di giuggiole dinanzi al suo tono adulatore e facendogli una radiografia dalla testa ai piedi con i suoi occhietti vispi non appena Gabe si allontana. «Puoi chiamarmi Mary Lo», decide. «Come Jay Lo», gli strizza un occhiolino.

Gabe è un bell'uomo, alto, muscoloso, ed emana fascino da tutti i pori. Peccato che sia uno stronzo.

Conoscevo il suo aspetto prima che me lo trovassi di fronte, ho avuto modo di navigare in Internet e apprendere alcune notizie su di lui. Tranne che per qualche bravata che commette di tanto in tanto - l'ultima è la più clamorosa, la stessa che lo ha costretto a venire qui, da noi - nelle immagini che lo hanno come protagonista viene spesso e volentieri elogiato, e sfoggia sempre un sorriso amabile, che a me, per qualche strano motivo, ha deciso di negare.

Probabilmente perché non incarno il prototipo di donna con la quale è abituato a circondarsi. Le ho viste, le sue spasimanti: attrici, modelle, le influencer più rinomate, ma nessuna, mai, è riuscita a far breccia nel suo cuore.

Forse perché ce l'ha di pietra. Il cuore, si intende. Oddio, dall'ampiezza del cavallo dei suoi pantaloni si direbbe che abbia di pietra anche qualcos'altro, ma non mi sembra il caso di approfondire.

«Ok, Mary Jay Lo. Mi piacerebbe trattenermi a chiacchiere un po' di più con lei, ma il viaggio è stato lungo e faticoso considerando che ho dovuto viaggiare in seconda classe per poi continuare in un autobus affollato e in una macchina che sta per cadere a pezzi. Di conseguenza puzzo, sono affamato e molto, molto stanco».

«Oh, povero cucciolo, è dovuto viaggiare in seconda classe con i comuni mortali», lo sbeffeggio, stando attenta a farmi sentire solo da lui che sceglie di ignorarmi.

Nella vecchia fattoria, ia ia LoveWo Geschichten leben. Entdecke jetzt