20 Gabe parte 2

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Capitolo 20

Gabe

Poco tempo e Fiona spalanca l'uscio. La guardo: ha indossato un asciugamano che ha legato alla meno peggio intorno ai seni prosperosi e ha i capelli lunghi e bagnati che le cadono sulle spalle.

«Co-cosa ci fai qui?», farfuglia.

«Non avresti dovuto togliere la chiave dalla serratura», la rimprovero, con il respiro che diventa sempre più corto.

L'espressione del suo volto cambia, si fa più distorta, confusa.

«Ti ho vista», ammetto facendo un passo verso di lei. Lei ne fa uno indietro. Io un altro in avanti e mi chiudo la porta alle spalle. Non ho mai smesso di fissarla. Lei nemmeno. Continuiamo a muoverci finché Fiona non finisce a sbattere contro il letto sopra il quale si lascia cadere.

«Mi stavi spiando?», chiede e diventa tutta rossa, i suoi occhi cambiano dimensione.

«Non hai tolto la chiave per questo?»

«No!»

«Volevi masturbarti pensando a me?»

«Oh, mio Dio, hai visto tutto?», si copre la faccia con le mani.

«Sì, e la cosa è stata dannatamente eccitante. Se mi vuoi ancora basta chiedere». Il mio tono di voce continua a essere severo mentre le tolgo le mani dal volto.

Lei mi guarda imbarazzata. «Vorresti... concedermi un'altra scopata?», domanda affondando i denti nel labbro inferiore.

Porto il pollice alle sue labbra e libero quello imprigionato. Annuisco.

«Avevi detto che...»

«Lo so cos'ho detto. Ma se vuoi posso cambiare idea. Basta dirmelo». Continuo a parlarle come uno stronzo, ma il mio sguardo la supplica a dirmi di sì. Il cuore mi batte come un tamburo contro le costole mentre attendo la sua risposta che non tarda ad arrivare.

Fiona mi guarda per un altro po', ma poi sorride e scioglie il nodo dell'asciugamano che scivola sul letto, denudandola. I suoi seni grandi sono in bella vista e si muovono al ritmo del suo respiro che diventa sempre più concitato.

Le sue mani corrono sui bottoni dei miei jeans, ma la fermo. Mi guarda confusa mentre mi inginocchio davanti a lei, le infilo le mani tra le cosce e mi posiziono meglio tra le sue gambe divaricate.

«Cosa vuoi fare?», chiede quando mi chino sulla sua intimità.

Voglio leccarla, sentire il suo sapore. Voglio farla venire sulla mia lingua che muore dalla voglia di entrare in lei.

«Cosa pensi che voglia fare?», replico soffiando sul piccolo nido di nervi tesi.

«Vuoi baciarmi... ?» Sembra perplessa.

«A-ah». Affondo le dita nelle sue cosce, appoggio la bocca sulla parte più sensibile di lei e, ingordo, la lecco dal basso verso l'alto. Una volta. Due. Tre. Lei geme per la sorpresa.

La guardo. Fiona ha gli occhi eccitati e spalancati su di me e le labbra dischiuse. La sua espressione me lo fa diventare ancora più duro nei pantaloni.

«Cosa c'è?», le chiedo leccandola un'altra volta e aumentando la stretta delle mie dita sulla sua pelle.

Lei deglutisce vistosamente. «Nessuno mi ha mai...»

«Nessuno ti ha mai fatto questo?» Appiattisco la lingua e massaggio il clitoride per poi scivolare tra le pieghe bagnate e infilarla tutta in lei. Cazzo! Chiudo gli occhi per un istante e mugugno per il piacere. La sua eccitazione è squisita, esattamente come immaginavo.

Nella vecchia fattoria, ia ia LoveWhere stories live. Discover now