24 Gabe

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Capitolo 24

Gabe

Mi sto preparando per portare Fiona a cena fuori nel momento in cui sento bussare alla porta. La mia bocca si alza da sola in un sorriso e, convinto che sia lei, vado ad aprire. Non poco è il mio stupore quando trovo Seth sulla soglia. Il sorriso mi muore sulle labbra. Da quando mi trovo a Greenlung questa è la prima volta che viene in quest'ala della cascina.

«Posso parlarti? Non ti ruberò molto tempo», indica con un cenno all'interno della mia stanza.

«Certo», mi faccio da parte e lui avanza con passo esitante. Mi guarda da capo a piedi per un paio di secondi, poi prosegue e sposta gli occhi su delle cose a caso.

Ho indossato una camicia bianca e un paio di pantaloni eleganti. Non vestivo così dal primo giorno in cui sono arrivato nella fattoria. Prima era la mia mise giornaliera, qui invece le volte all'anno in cui qualcuno si mette in ghingheri si possono contare sulle dita di una mano.

«Vorrei chiederti una cosa e mi piacerebbe che fossi sincero con me», aggiunge Seth, fermandosi in mezzo alla camera e voltandosi verso di me che faccio passare i bottoni nelle asole della camicia. È nervoso e si comporta in modo strano.

Inarco un sopracciglio. Ho una vaga idea del perché sia qui, ma non gli permetterò di intromettersi. Fiona non prova nulla per lui, è meglio che si metta l'anima in pace e che si faccia da parte.

«Seth, quello che sta succedendo tra me e Fiona riguarda solo noi», gli dico a costo di sembrargli brutale.

«Non m'interessa quello che sta succedendo tra di voi ora, ma cosa accadrà dopo», replica deglutendo con difficoltà. Probabilmente perché non si è mai rivolto a me in questo modo e teme una mia reazione. O forse perché quello che gli ho detto lo disturba.

«Cosa provi per lei, Seth?», chiedo assumendo un tono di voce più serio.

«Niente».

«Seth!», lo guardo severamente, comunicandogli con lo sguardo che non gli conviene prendermi per il culo.

«La amavo, ok?», sbotta serrando le mani a pugno. Non faccio una piega anche perché mi aspettavo una risposta del genere. «È l'unica ragazza per la quale abbia mai provato qualcosa, ma lei non ha mai dato cenno di voler instaurare con me un rapporto differente da quello che abbiamo e io non ho mai trovato il coraggio necessario per farmi avanti. Mi considera il suo migliore amico, il suo fratello...»

«Hai usato il verbo al passato. Hai detto che la amavi», gli faccio notare, provando una brutta sensazione sulla bocca dello stomaco all'idea di lui e Fiona insieme. La cosa è assurda e mi spaventa allo stesso tempo perché non ricordo di aver mai provato nella vita questo sentore di possesso nei confronti di qualcuno. «Mi interessa sapere cosa senti per lei oggi», specifico.

«Le voglio bene. Gliene vorrò per sempre, che tu lo voglia o meno», il suo pomo d'Adamo continua a muoversi con fatica. «La vera domanda è: cosa provi tu per lei, Gabe? Cosa hai intenzione di fare dopo che sarai andato via da qui?»

Le mie spalle si afflosciano di colpo. Sono sollevato nel sapere che non la ama più, non mi andava di litigare con lui. È un bravo ragazzo, in fin dei conti. Probabilmente non diventeremo mai grandi amici, ma gli sarò per sempre grato per l'aiuto che mi ha dato durante la mia permanenza a Greenlung. Ero un estraneo piombato nella sua vita dal nulla, ma non è mai stato scortese con me. Diventa un po' irascibile quando si tratta di Fiona, ma lo fa a fin di bene.

Vado a sedermi sul bordo del letto e mi prendo la testa tra le mani. Non ho una risposta concreta alla sua domanda.

«Non lo so», gli dico semplicemente. Provo qualcosa per lei, ma non so quantificarlo né che importanza accordargli.

Nella vecchia fattoria, ia ia LoveWhere stories live. Discover now