23 Gabe

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Buongiorno♥️

Capitolo 18

Gabe

"Andare a cena fuori", a Greenlung , è più facile a dirsi che a farsi. Tuttavia, mia sorella Tabatha, pochi giorni fa, nonostante i suoi innumerevoli impegni, mi ha aiutato a trovare un piccolo ristorante, a Weidman. Bensì non fosse necessario ha prenotato un tavolo per due sulla terrazza che si affaccia sul lago e ha pagato in anticipo la cena.

«Consideralo un regalo da parte mia per mio fratello e la mia futura cognata», mi ha detto, ridendo al telefono, prima di riagganciare.

Non le ho specificato che avrei portato Fiona con me, in realtà a New York nessuno sa che il Gabe che tutti conoscono ha subìto una trasformazione notevole a causa di una nana malefica che mi comanda i pensieri, ma mia sorella è furba e ha capito la verità senza che ci fosse bisogno di sbattergliela in faccia.

Ho riso anche io davanti alle parole "la mia futura cognata" per poi smettere di colpo. Ho abbandonato il telefono sul letto e, pensieroso, mi sono preso la testa tra le mani.

Non so cosa ne sarà di me e Fiona. Negli ultimi giorni sento di essermi legato ancora di più a lei, in un modo che non credevo possibile. Sta succedendo qualcosa tra di noi e non so come fare per far sì che, qualsiasi cosa sia, non smetta di esistere. Non sapere cosa mi riserva il futuro è snervante per uno come me che, per la maggior parte del tempo, ha avuto le cose sotto controllo.

«Gabe!» Una voce che stento a riconoscere mi desta dai pensieri e mi blocco sul posto. Il peso all'altezza del petto è ancora lì, come un promemoria che mi ricorda che tra non molto questo posto si trasformerà solamente in un ricordo.

Giro su me stesso giusto in tempo per vedere arrivare di corsa la signora Marcie verso di me. Le sue ciabatte strisciano rapide sullo sterrato, sollevando delle nuvolette di polvere.

Poso a terra i fusti d'acqua e la attendo mentre mi passo una mano sulla fronte. Red si siede accanto a me con la lingua di fuori. Fa caldo e ho provato a farlo restare all'interno della cascina, ma è stato impossibile: questo cocciuto mi segue ovunque.

Dall'altro lato della strada, la signora Catherine sta passando la scopa nel giardinetto dietro al cancello, ma sono certo che le sue orecchie siano puntate verso di noi.

«Non avevate comprato la macchina nuova?», mi chiede la signora Marcie, posandomi una mano sull'avambraccio e piegandosi leggermente in avanti. Non credo che il suo sia un tentativo per tastare i miei muscoli, più che altro ha bisogno di riprendere il fiato che le è servito nella fretta di raggiungermi.

Mi limito ad annuire, non capendo il reale motivo per il quale mi abbia fermato.

«Perché ti sei caricato con questi due pesantissimi fusti?»

Evito di alzare gli occhi al cielo.

Non mi abituerò mai all'invadenza delle persone di Greenlung.

«Mi piace camminare», dico guardandola come a dirle di sputare il rospo il prima possibile.

Al che lei si fa più vicina a me, come se stesse per confidarmi un segreto, e le dita della sua piccola mano affondano ancora di più nella mia pelle.

«Non pensare che io voglia intromettermi...», sussurra.

Nel frattempo, me la tolgo di dosso poiché mi dà l'idea di voler diventare una cozza a breve.

«Ma va! Non lo penserei mai», la interrompo in modo evidentemente sarcastico; modo che, ovviamente, lei non coglie poiché continua.

«Siccome mia figlia ha un atelier di vestiti da sposa, mi chiedevo se - solo se tu e Fiona siete d'accordo, senza nessun obbligo, eh! - volete parlare con lei per la realizzazione dei vostri abiti. Avete già deciso la data del matrimonio?», mi guarda con tanto d'occhi.

Nella vecchia fattoria, ia ia LoveWhere stories live. Discover now