35 Gabe

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Buongiorno🎄♥️

Capitolo 35
Gabe

Il mio telefono vibra con insistenza sul tavolo, attirando l'attenzione dei miei collaboratori. Sullo schermo piatto, il signor Izumi continua a parlare, tanto che il traduttore fatica a stargli dietro.

Lancio un'occhiata al display: a cercarmi è il mio autista. Inarco un sopracciglio con sospetto. Da quando lavora per me non mi ha mai chiamato, quindi la mia preoccupazione è più che lecita.

Chiedo una pausa di cinque minuti, a costo di far arrabbiare il signor Izumi, dopodiché mi catapulto fuori dalla sala riunioni. Il telefono ha smesso di vibrare per cui sono io a richiamare Tom, che mi risponde in un nanosecondo.

«Perché diavolo mi hai chiamato?», chiedo.

«È successa una cosa...», risponde restando vago.

«Ero in videoconferenza con un cliente di Tokyo, ci sono in ballo miliardi di dollari per cui ti conviene non farmi perdere tempo prezioso!», tuono camminando avanti e indietro per il corridoio.

«Ms Mayor ha avuto un incidente», dice Tom, tutto d'un colpo.

«Cosa?!» Mi fermo e appoggio la schiena al muro, urtando un quadro moderno disegnato da qualche pittore psichedelico.

«Si stava annoiando e mi ha chiesto se potesse prendere la Aston Martin. Non ho potuto dirle di no, il mio compito è...»

«Lo so qual è il tuo compito. Lei come sta?»

«L'impato non è stato violento, è soltanto un po' ammaccata. L'ho già portata in carrozzeria».

«Non la macchina, Santo Dio!»

Non mi sono mai rivolto a Tom in questo modo, ma sto per perdere la pazienza. D'altro canto, non mi sono mai preoccupato per nessuno se non per le cose materiali a cui ero fortemente legato prima di incontrare Fiona, dunque non posso biasimarlo per la sua risposta.

«La signorina sta bene».

«Posso parlarle?», domando dal momento che gli ho chiesto di non perderla di vista e di essere a sua completa disposizione.

«Temo di no, signore. In questo momento è un tantino... impegnata», risponde Tom a disagio mentre Colin sbuca sulla soglia e mi fa cenno che il tempo a mia disposizione è terminato.

Sollevo l'indice e gli chiedo un altro secondo. Lui si sbraccia, ma lo ignoro.

«Cosa diavolo sta facendo?», mi rivolgo di nuovo a Tom.

«Si è bruciata una delle lampadine della cappa centrale e sta cercando di sostituirla. Kinsley e Irina le stanno dando una mano tenendo ferma la scala», confessa nascondendo la sua risposta dietro a un colpo di tosse.

Nel frattempo, Colin continua a sbracciarsi nella mia direzione, chiedendomi di raggiungerlo.

Sospiro, imponendomi di restare calmo e di non buttarmi dal quarantottesimo piano e sperare che mi venga il potere di Flash per poter volare da Fiona e ordinarle di fare la brava e di non cercare di uccidersi almeno due volte al giorno.

«Chiedi immediatamente a Fiona di scendere da quella maledetta scala e di andare ad attendermi sul divano senza muoversi. Sarò a casa per l'ora di pranzo».

Stacco la chiamata e metto il telefono nella tasca dei pantaloni. Affianco Colin con le mani tra i capelli.

«Si stava annoiando e ha ben pensato di prendere una delle mie macchine e andare a farsi un giro per Manhattan. Ha avuto un piccolo incidente mentre ora è su una maledetta scala e sta provando a cambiare una lampadina come se fosse nella cascina. Neanche sapevo di avere una scala. Quella donna mi farà ammattire!»

Nella vecchia fattoria, ia ia LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora