<In Giappone è un must, in pratica cinque giorni su sei mangiamo questo> rispose Lara rivolgendo uno sguardo famelico alle prelibatezze.

<Su, provalo> mi incitò, la stessa che aveva appena ingurgitato un gran pezzo.

<Ecco...io, non so come su usano le bacchette> il mio timido sorriso, le aveva sciolte.

<Ti insegno io>.

Luz mi prese le mani, e le posizionò attorno alle bacchette, in un modo che non saprei spiegare.

Mi disse che dovevo allargare alcune dita e stringerle, una volta agguantato il pezzo.

Ci provai, ma non avevo un minimo di coordinazione con le dita.

Per fortuna il pezzo ricadde nella vaschetta.

Le due risero, ed io in risposta le guardai male.

<Dovresti avercelo nelle vene, d'altronde hai metà sangue italiano e metà giapponese> commentò Lara.

La guardai perplessa. In fin dei conti non aveva tutti i torti.

I miei genitori erano Giapponesi, e a capo di una delle organizzazioni criminali, più potenti dell'Asia.

Ero cresciuta in Italia, ma sapevo che alcuni tratti del mio viso gridavano "sono giapponese".

Soprattutto i miei occhi.

<Non ci avevo pensato!> rispose Luz, dopo aver divorato metà della vaschetta, piena fino a poco minuti prima.

Sangue italiano e giapponese, faceva uno strano effetto dirlo.

Anche se ero l'unica tra i miei amici, ex amici.

Luis e Coco erano inglesi, Javier veniva dalla Francia insieme a Lily, Babi era italiana pura, invece Arsh era un misto tra sud-americano e cinese.

Insomma eravamo un pò un miscuglio.

Ora che ci penso, questo poteva essere un altro evidente campanello di allarme, del fatto che erano partecipi in questa WEM, e delle famiglie a cui appartenevano.

Agitai la testa, per scacciare nuovamente i brutti pensieri. Guardai di nuovo le bacchette e poi il sushi.

Mi legai i capelli in una coda bassa, scrocchiai il collo a destra e a sinistra, con fare di chi si stava preparando per un combattimento.

Riafferrai quei due pezzetti di legno con più decisione.

<A noi due!> e così il combattimento iniziò.

La mia faccia da concentrata sapevo che non era delle migliori, e le piccole risatine trattenute di Luz e Lara me lo confermarono.

Ma in un modo o nell'altro dovevo cibarmi.

I primi tentativi furono un completo disastro, per fortuna non mi sporcai.

Avevo messo dei tovaglioli sulle gambe, prevedendo la tragedia che avrei causato.

Riuscii nel mio intento solo con gli ultimi due bocconi.

Ad un certo punto, presi in considerazione l'idea di alzarmi e prendere una forchetta.

Mi accasciai sul divano alle mie spalle.

Ero piena.

Devo dire che mi è piaciuta come cena, ho anche annotato le cose che gradivo e quelle che non , così la prossima volta sarei stata preparata.

<Uh, questa si che è vita> Lara sembrava davvero di stare in paradiso.

Anche lei prima di mangiare si era legata di capelli come la madre.

THE WEM Where stories live. Discover now