XXXVI

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Domani è Dicembre.

Dicembre.

Dicembre significa neve, maglioni di lana, cappellini, cioccolata calda, marshmallow e Natale.

Alzo il naso al cielo, con la speranza di vedere un fiocco di neve... invece mi acceca un sole caldo.

Com'è possibile che ci sia ancora così tanto caldo e siamo al ridosso dell'inverno?
Ah giusto, benvenuti in Texas.

-Qui c'è la macchina dei milkshake, mentre a destra teniamo i Pretzel, i muffins e altri dolci, hai capito?-
L'uomo panciuto mi guarda con un sopracciglio alzato in attesa di una mia risposta.

-Se voglio un Pretzel lo devo pagare?- intavolo un sorriso smagliante, indicando quelle dolci prelibatezze.
-Si-
-Dannazione- mormoro sottovoce.

-Questa è la tua divisa, se hai freddo metti delle calze termiche- scrolla le spalle, lasciandomi una divisa avvolta dal cellofan.

Fisso il completo composto da una camicia bianca, una gonna azzurrina e un papillon dello stesso colore. Per non dimenticarsi del cappellino stile marinaio con il logo di un Pretzel morsicato.

Aggrotto le sopracciglia.

Non avevo in mente questo quando avevo sentito dire che per avere crediti per l'ultimo anno di scuola, avrei dovuto trovarmi un lavoro.
L'avevo totalmente sottovalutato.

Judit ha il privilegio di essere la nipote della preside e quindi, avere crediti gratis.

Evelyn ha optato per un allevamento di cani, in periferia.

Adriel...beh, lui non lo vedo da giorni.
Dopo la sera dell'incontro, è stato inghiottito dal buio.
In compenso ho incontrato Scott, Kevin e Liam, che mi hanno detto che capita spesso che sparisca dopo un suo attacco, e in effetti questo potrebbe spiegare tutte le volte che non l'ho visto a scuola anche per intere settimane.

Esattamente, non lo vedo da quattro giorni.
Sospiro, stringendo fra le dita la divisa.

Dovrò stare qui solo un mese, solo uno.

Il cellulare squilla nella tasca dei jeans, e lo tiro fuori.

-Pronto?-
-Alhena dove sei? La mostra inizia fra quindici minuti- sgrano gli occhi nel riconoscere la voce di Judit.
-Cavolo me ne sono dimenticata!- batto il palmo sulla fronte, girando il cartellino con su scritto "Closed"
-Muoviti che la Campbell sta facendo l'appello e se non ti trova esplode come un burritos nel microonde!-
-Tanto...tanto è un'attività extracurricolare, Judy...non sarei tenuta a-
-Ti ricordo che l'ha organizzata la Campbell-
-Corro-

Ringrazio il cielo e tutti i Santi che il chiosco dei milkshake non è tanto lontano dal museo in questione, quindi osservo l'orologio attraversando la strada di corsa.

In meno di dieci minuti, mi ritrovo davanti gli alunni in attesa di entrare.
Intercetto subito una chioma rossa seguita da una bionda.

Ma proprio mentre sto per avvertirle che sono qui, davanti a loro, vengo distratta.

Una voce, il suono di una risata.

Mi volto di scatto e il mondo intorno a me diventa silenzioso, immobile.

Poi due spalle larghe e dei capelli corvini attirano la mia attenzione.

Il mio cuore compie un sussulto.
Lui è qui.

-Adriel- sussurro, andando incontro alla figura che mi è familiare.

Sento tutto, il suo profumo, il colore dei suoi occhi, il suono della sua voce, il battito del suo cuore.

Fiori Di NarcisoWhere stories live. Discover now