XL

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Le mie mani sono affossate nelle guance mentre ascolto il ritmo cardiaco che il mio cuore fa mentre esplode nel mio petto.

Stamattina, sono fuggita via da casa Howell.

Mi sono risvegliata rannicchiata contro il suo petto e mi sono concessa qualche minuto per ascoltare il suo respiro e assaporare il suo profumo. Poi l'ansia ha preso il sopravvento e sono sgattaiolata via dalla sua stanza.

Per ansia, intendo che mi sono venute in mente le parole che ci siamo detti ieri e ho avuto paura.

Tornando a casa ho raccontato a Jane e George ciò che avevo programmato di dire e a scuola ho evitato di incontrare il suo sguardo.

Le stesse domande mi frullano in testa dandomi il tormento.

E se si fosse pentito di quello che ha detto? Se non lo pensava?

-Signorina?- balzo sul posto, sistemandomi il cappellino sul capo.

-Si, mi dica- farfuglio fingendo disinvoltura.

-Le ho chiesto un Pretzel e uno yogurt quindici minuti fa- l'anziano signore attende impazientemente davanti al bancone, ed io osservo la lunga fila che si è creata alle sue spalle.

-Si, mi scusi- mi schiarisco la voce preparando l'ordinazione.

Oggi, ho più lavoro di quanto avevo previsto, ma le preoccupazioni non mi permettono di svolgerlo in maniera spensierata.

-Per me uno con la glassa!- porto una mano al petto quando vedo una chioma rossa.

-Judy, che ci fai qui?- mi ritrovo le sue mani strette al collo.

-Mi sei mancata, Lhena-

-Ma ci siamo viste stamattina, a scuola- ricambio goffamente l'abbraccio.

-Lo so, ma sono stata troppo preoccupata- balbetta tra i miei capelli.

-Non è stato nulla- sfrego il palmo contro la sua schiena.

-Noi due dobbiamo ancora parlare, eh- le tiro una ciocca rossa, mentre lei mi guarda confusa.

-Si, anche io ti devo dire giusto due cose- fa una smorfia con le labbra.

Abbasso lo sguardo, consapevole di dover sputare il rospo proprio come facevamo prima.

-Dov'è Eve?-

-Sta lavorando- poggia un gomito sul bancone, facendo innervosire la fila.

-Quando finisce?-

-Stasera, dice che Mike l'ha invitata ad un evento-
Per poco non mi affogo con la mia stessa saliva.

-Mike?- sgrano gli occhi.

-Si- sospira -neanche a me sta troppo a genio, ma credo che a lei piaccia- ruba uno zuccherino.

Devo parlare con Evelyn, prima che succeda a lei quel che è successo a me.

-Va bene, adesso vai che blocchi la fila- sfilo le sue mani dai barattoli di caramelle.

-Va bene- sbuffa.

Faccio un sorrisino furbo mentre osservo le sue spalle allontanarsi.

-Salutami Clarissa- le strillo dietro, e lei sobbalza rossa in viso.
Credo sia la prima volta che vedo Judit che arrossisce.

Preme le labbra in una linea sottile e abbozza un sorriso tirato.

Decido di controllarmi dallo scoppiare a ridere, proprio di fronte alla fila di clienti che attendono il loro ordine.

Fiori Di NarcisoWhere stories live. Discover now