XXII

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Alhena's pov

Non credevo Mike capace di esprimere i suoi sentimenti tanto dolcemente.
Ieri sera dopo essere tornata a casa, ho aperto il suo regalo che mi aveva dato con tanta enfasi, scoprendo che fosse un braccialetto a forma di cuore con le nostre iniziali.

Devo ammetterlo, non sono per niente una ragazza romantica che ama cuori, smancerie o altro, ma il suo regalo mi è sembrato fatto con amore, quindi l'ho accettato con un bel sorriso sulle labbra.

Mi ha critto questa stessa sera e dopo essersi scusato ripetutamente per non essersi fatto sentire per tutto il giorno, per farsi perdonare mi ha detto che pur di non lasciarmi sola, mi avrebbe portato con lui all'incontro.

Non ho fatto salti di gioia, perché odio questo posto e quel che ci fanno dentro, lo trovo rude e animalesco ma soprattutto senza senso.
Ho accettato, perché mi sembrava giusto passare un po' di tempo con lui e... ho ancora un sassolino nella scarpa da togliermi, e cioè la specie di comando che Adriel mi ha imposto stamattina a cui, ovviamente, non ho dato ascolto.

La puzza di sudore penetra violenta nelle narici, facendomi arricciare il naso.
-Seguimi- mi trascina Mike fra la folla, mentre mi guardo attorno ancora spaesata.
Alcuni sguardi languidi mi attraversano il corpo, ma cerco di lasciarli scivolare addosso.

-Con chi hai l'incontro?- cerco di sovrastare il gran baccano di gente.
-Con un certo Andrew, un tipo strano- passa una mano fra i capelli biondi, trasportandomi davanti al ring.
-Sei sicuro di volerlo fare, Mike? Non sei costretto, cioè...- balbetto guardandomi intorno terrorizzata.
-Ehi, andrà tutto bene- lascia un bacio umido tra i miei capelli, ma non mi tranquillizza.
-Howell, tutto bene?- urla d'un tratto Mike facendomi alzare lo sguardo davanti a me.

Dovevo aspettarmelo. Di cosa mi stupisco?

La figura imponente di Adriel emerge fra le altre. Indossa solo dei semplici boxer rossi e dei guantoni, il resto è scoperto alla luce del sole.
Il petto ampio gli conferisce quell'autorità che farebbe tremare chiunque.
Il ventre è piatto e cubettato dai muscoli evidenti e marcati.
Le braccia sono tese, così come i pugni e la mascella.
I capelli corvini bagnati, sulla fronte.
Gli occhi infuocati.

Joyd, al suo fianco, ha un sorrisino compiaciuto e soddisfatto, che mi fa attorcigliare le viscere.

-Tutto apposto Mike- sibila roboticamente, non distogliendo lo sguardo dall'avversario.
-Bene, Andrew?- chiede ancora Mike, mentre io non riesco a distogliere lo sguardo dalla figura di Adriel.
-Dovrebbe essere qui, vatti a preparare amico- commenta Scott, e solo ora mi accorgo della sua presenza.

Fisso accigliata Adriel e Joyd, che non smettono di guardarsi in cagnesco, e quando spostano contemporaneamente lo sguardo su di me, balzo sul posto.
Joyd mi scocca un'occhiata approfondita, poi ghigna ad Adriel e sparisce dietro le sue spalle.
Adriel fa scendere il suo sguardo nervoso lungo tutto il mio corpo, mentre io spalanco gli occhi per la sua sfacciataggine.

Poi lo sposta sulle mano mie e di Mike ancora unite, mentre lui parla con Scott di chissà cosa.
Lo ripunta nei miei occhi, leccando distrattamente il labbro inferiore e alzando le sopracciglia.

-È evidente che hai problemi di udito- mormora dopo, dandomi le spalle.
Cosa ho appena sentito? Le mie sopracciglia assumono la forma di una V, mentre la mia mascella scatta allerta.
Stacco la mano da quella di Mike, seguendo Adriel e le sue spalle enormi.
-Come prego?- mi impettisco, incrociando le braccia al petto.
Lui si volta con aria scocciata, e mi guarda con disinteresse.
-Non sai eseguire gli ordini, nanetta? Dovrei darti lezioni allora- ghigna divertito.
-No, non sono abituata a eseguire i tuoi ordini né quelli di nessun altro- avanzo, sentendo la rabbia crescere all'altezza del petto.
-Forse sei troppo abituato alle tue amichette tutte tette e gambe, ma io non obbedisco a nessuno- concludo fissandolo truce.

Fiori Di NarcisoWhere stories live. Discover now