XXXV

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Il vento mi si appiccica alla pelle, così come i capelli.
Continuo a correre senza sosta, accorgendomi del ritardo spasmodico in cui mi trovo.

Non mi ero mai resa conto di quanto i corridoi di questa clinica siano lunghi e scivolosi.

Tiro un sospiro di sollievo quando intercetto lo studio di Amanda con lo sguardo, ma nel modo di raggiungerlo per poco non mi schiaccio con il naso a terra.
Spalanco la porta, con il fiatone.

-Lo so, sono in ritardo, è che per strada... mi credi se ti dico che un'alce stava attraversando la strada? Giuro è incredibile che-

-Alhena- mi richiama Amanda, costringendomi ad alzare lo sguardo.
Sono piegata sulle ginocchia per riprendere fiato.

Amanda non è sola.
Due spalle larghe e alte, coperte da un giubbotto di pelle nera, una rasatura laterale e dei tatuaggi che sgorgano dalle mani l'affiancano.

Raddrizzo la schiena, balzando sul posto.

-Joyd?- sibilo.
-Questo ragazzo è venuto a cercarti- tossicchia Amanda, mentre Joyd mi guarda dall'alto.
-Che cosa..- farnetico confusa mentre lui si avvicina.

Ghiaccio sul posto.
Mi ha sempre messo una certa soggezione la sua presenza, non sono molto tranquilla quando c'è lui nei paraggi.

-Dobbiamo parlare, principessa-

Dopo dieci minuti, mi ritrovo a seguire le sue spalle larghe fuori dalla clinica.
-Che ci fai qui- il mio tono scurrile e freddo lo fa fermare per affiancarsi a me.
-Fai terapia?- alza un sopracciglio.
-Ti ho fatto una domanda-
-Stasera c'è un incontro-
-Cosa? Il Nalox non ha chiuso? Non capisco..- balbetto fra me e me, mentre l'aria fresca mi colpisce il viso.
-Da quanto sei allo scuro di tutto?- sospira.
-Dove stiamo andando?-
-Ti accompagno a scuola, no?- ghigna soddisfatto, aggirando una BMW bianca spumeggiante.
-Te lo scordi- pianto i piedi a terra, guardandolo truce.
-La tua Brithney è posteggiata vicino casa, ti farebbe comodo un passaggio- apre la portiera.

-Si, ma non ho intenzione di...fermo! Come fai a sapere che la mia Jeep si chiama Brithney?- lo punto con un dito, mentre tengo gli occhi sgranati.
-So tante cose di te, ti spiego come se sali in auto-.

Assottiglio lo sguardo scettica.
Non è molto sicuro salire sull'auto di un ragazzo che conosco a malapena, la cui cattiva fama è conosciuta ovunque.

Apro la portiera borbottando frasi sconnesse fra me e me.
-Ho già visto questa scena... in un film horror- sbatto con forza la portiera, poi mi volto verso di lui seria.
-Parla- lo intimo, mentre accende il motore e sfreccia via.

-Vorrai sapere perché so così tante cose di te- inizia.
-Che occhio di falce!-
-Ti tengo d'occhio da un po', Alhena Katelin Miller-
Balzo sul sedile.
-Mi spii? Perché?- la mia voce è ridotta a un tremolio sfuggente.
-Fa girare il cricetino- sbuffa tirando fuori un pacchetto di sigarette.
-Adriel?- il fiato si mozza.

Aspetto che tira fuori anche l'accendino e porta la sigaretta alla bocca, per continuare a parlare.

-Che vuoi da lui?-
-Non sai tante cose sul suo conto..-
-Se parlassi le saprei-
-Io e Adriel eravamo un gruppo- inizia, tamburellando le dita tatuate sul cambio.
-Cosa? Non vi siete sempre odiati?- scuoto la testa incredula.
-No- sospira.
-Quando ci siamo conosciuti lui era già entrato al Nalox... lui mi ha raccomandato per farmi entrare-
Schiudo le labbra pensierosa.

Mi chiedo solo da quanto Adriel sia in quel giro..

-Da quando aveva quattordici anni- risponde Joyd, leggendomi nel pensiero.
-Ha raccomandato sia me che Mike- la sua mascella si tende.
-Continua-
-Lui ha da subito avuto successo, Mike gli stava attaccato al culo perché voleva diventare come lui, mentre io... mi sono dato alla droga per migliorare la prestazione- storce il viso in una smorfia.

Fiori Di NarcisoWhere stories live. Discover now