-Alhena, ti ricordi di Adriel?- bisbiglia la mamma al mio orecchio.
-Si- annuisco, osservando il bambino davanti a me, dagli occhi azzurri e i capelli neri.
-Ti va di stare un po' con lui mentre io parlo con Jane?- accarezza la mia schiena, mentre annuisco distrattamente.Il bambino davanti a me, ha dei colori in mano e sta scarabocchiando su un foglio.
-Posso aiutarti- corro al suo fianco, rubandogli un colore.
-No- si schernisce, balzando all'indietro.
-Come sei scorbutico- tiro su dal naso.
Lui si raggomitola all'angolo del tavolo, continuando indisturbato.
-Che disegni?- poggio il mento sui palmi delle mani.
-Che t'importa? Torna dalla tua mamma- non mi guarda nemmeno.
-La mamma ha detto che devo stare qui con te- scuoto la testa
-Io non ti voglio-
-Perchè?- incrocio le braccia al petto.
-Sei una femmina, e sei piccola- mi punta con uno dei suoi colori.
-Non sono piccola, ho sei anni-
-Io sette- mi fa una linguaccia, che ricambio prontamente
-La mia maestra dice che l'età per fare amicizia non conta, e neanche se sei maschio o femmina- mi sporgo per guardare il disegno.
-La tua maestra mente- capovolge il disegno.
-Tu lo sai cosa significa il mio nome?- mi pavoneggio.
-No, ma è brutto- arriccia il naso.
-Alhena è il nome di una stella!- mi offendo.
-Una stella?- sgrana gli occhi.
-Si- annuisco.
-Adriel che significa?- mi acciglio.
-Non te lo voglio dire- sbuffa.
-Dai, non ti prendo in giro!- saltello sul posto.
-La mamma dice che è il nome dell' angelo della morte- i suoi occhi si rattristano.
-E perché te l'ha dato?- mi avvicino.
-Perchè dice che è anche il guardiano del cielo, ma non le credo- sbatte le ciglia.
-Io si, io sono una stella e tu sei un guardiano del cielo- gli sorrido, prendendo poi un pastello in mano.
Disegno una stella in giallo, e un cerchio intorno ad essa, di azzurro come il cielo.
I suoi occhi brillano nel vedere le mie mani tracciare il disegno.
Gli restituisco il foglio, fiera del mio lavoro.
-Non è una bella coincidenza?-
-Già, è una bella coincidenza- e mi sorride, per la prima volta.-Un cane- sibilo con disinteresse.
-Un sole sorridente- sbuffo.
-Una farfalla su un fiore- tamburello le dita sulla pancia.
-Amanda non capisco il senso di questo esercizio- sbotto dopo il settimo schizzo che mi fa vedere, di seguito.
-È terapeutico Alhena, continuiamo- scarta vari fogli, scegliendone infine uno.
-Ecco, questo- lo alza nella mia direzione.
Assottiglio lo sguardo sul disegno.
So bene cosa rappresenta.
-Una figura raggomitolata su se stessa- il tono serio -circondata dal nulla, solo dal buio- stringo le dita sulla poltrona, mentre Amanda cambia titubante immagine-Una lacrima solitaria che squarcia il viso di una donna- la voce tremante, mentre non riesco a vedere nient'altro che quello.
-Va bene, l'ultimo- prende l'ultimo foglio.
Presso le labbra in una linea sottile.
-Due occhi azzurri che mi fissano, penetranti- schiudo le labbra accogliendo il sapore salato di una lacrima sfuggita al mio volere.
-A chi appartengono questi occhi?- chiede Amanda, riponendo i fogli nel cassetto.
-Al guardiano del cielo- sussurro, poggiando lentamente le spalle alla poltrona.
-Chi è il guardiano del cielo?- Amanda poggia i gomiti sulla scrivania e il mento sulle dita.
-Lui è stupore e imprevedibilità, dolore e solitudine- giocherello con i guanti di lana.
-Ti fa stare male?-
-Spesso- annuisco.
-Perchè?-
-Perchè non sa fare altro che questo, non è in grado di amare. Narciso non ama- scuoto la testa.
-Narciso e il guardiano del cielo sono la stessa persona?- appoggia la schiena alla poltrona.
-Si- bisbiglio.
-La conosci la storia di Narciso ed Eco, Alhena?- sento che si alza, e sbattendo i tacchi sul pavimento, raggiunge la sua libreria.
-Si, gli ho dato io questo nomignolo- la seguo con lo sguardo, mentre tira fuori un libro.
-Sai come finisce?-
-Si, Eco muore sola e senza voce, perché non ha mai ricevuto l'amore di Narciso- biascico con voce rotta.
-A quanto ho capito ti piace scrivere- ridacchia.
-Si, tanto- annuisco.
-Allora tieni- mi porge un libro, senza titolo.
Lo apro, sfogliando le pagine ma queste sono prive di parole.
-Non c'è scritto niente, Amanda- continuo a scorrere confusa le pagine.
-Infatti devi scriverci tu- prende posto su una poltrona di fronte a me.
-Io?-
-Cambia la storia di Narciso ed Eco, riscrivila tu, dai il finale che si meritano- incrocia le braccia al petto.
-Non conosco la sua Eco- alzo lo sguardo sul suo, che ha assunto un sorriso caloroso.
-Arriverà a breve, è più vicina di quanto pensi- sorride.
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Fiori Di Narciso
Teen Fiction"La verità è che ciò che vive in me, la parte malata, disumana, crudele, non svanirà mai. Non sarò mai libero, ma con lei potrei almeno fingere di esserlo, almeno per poco. Almeno fino a quando di noi non rimarrà solo un numero, agli umani sconosciu...