31- DAVID

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Quando mi ritirai in camera, mi sentivo diverso dal solito. Quel pomeriggio avevo cavalcato il mio fedele Hurricane insieme ad Anna, ero stato stretto a lei, l'avevo tenuta praticamente tra le mie braccia e non mi aveva respinto. Mi era parsa addirittura felice. Il profumo dei suoi capelli mi aveva inebriato, spingendomi a desiderare di affondarvi il viso e inspirare.

Quella era stata la prima volta che avevo condiviso con qualcuno un momento tanto semplice e tanto speciale. Anna era la persona con la quale desideravo condividere tutto, ormai ne ero assolutamente certo. Ciò che provavo con lei non lo provavo con nessun'altra.

Quando era scesa di sella, ero stato sul punto di baciarla. Mi aveva guardato con occhi che, forse, mi stavano chiedendo la stessa cosa. 

Di sicuro, mi stavo sbagliando. 

Mi sarei fiondato sulle sue labbra, ma la paura di un suo rifiuto mi aveva trattenuto. Non avrei potuto sopportarlo. Era già tanto poterla vedere, poterle parlare. Avrei continuato a nutrirmi di quelle semplici e poche cose, piuttosto che rischiare di allontanarla da me, di nuovo.

E se Anna, invece, provasse le stesse cose?

Quel pensiero accese in me un barlume di speranza.

Ultimamente sembrava felice quando ero alla villa, quando ci trovavamo insieme. Ciò mi faceva pensare che, forse, avrei avuto una possibilità. Subito, però, mi venne in mente ciò che mi aveva confidato a proposito del suo ex ragazzo.

Ero lieto che avesse deciso di mettermi a conoscenza di un particolare del suo passato.  Finalmente avevo capito il perché della sua paura. Sapevo che, dopo una simile esperienza, per lei sarebbe stato difficile provare di nuovo qualcosa per un uomo.

Come aveva potuto quel figlio di puttana mettere le mani addosso a una ragazza come Anna? Il solo pensiero mi mandava fuori di testa. Non sapevo neppure chi era, ma avrei desiderato prenderlo a pugni.

Nella mia mente prese forma un pensiero che mi colmò di malumore. Anna aveva definito il suo ex ossessionato da lei. Di sicuro, il mio comportamento glielo aveva ricordato molto. Per giorni l'avevo cercata e adesso non perdevo mai l'occasione di passare del tempo con lei. Era un'ossessione anche la mia? Quell'interrogativo cominciò ad assillarmi con la forza consueta dei miei pensieri ricorrenti.

Adesso che sapevo del suo ex ragazzo, desideravo comportarmi in maniera diversa. Sarebbe stato meglio se le avessi lasciato un po' più di spazio. Non volevo assolutamente che mi vedesse come quell'idiota che l'aveva ferita.

Nonostante quello che doveva aver passato per colpa di quell'essere che non si poteva certo definire uomo, non aveva perso la voglia di sorridere. Era forte, molto più forte di me che, prima di incontrarla, avevo quasi dimenticato come si fa a sorridere. Anna era voglia di vivere, gioia allo stato puro. 

Gioia... Le sarebbe stato bene come nome.

Constatare che aveva cominciato ad aprirsi con me mi aveva dato la speranza di un avvicinamento. Desideravo che si fidasse, che sapesse che io non le avrei mai fatto del male, che l'avrei rispettata sempre.

Sempre... Che parola importante. Stavo sbagliando di nuovo. Io mi prefiguravo già un sempre con Anna, come se fossimo destinati a stare insieme, quando non c'era stato nulla tra di noi. La verità era che lei mi faceva sentire bene e avrei dato qualunque cosa per averla vicino.

Il problema era che anch'io avrei dovuto raccontarle qualcosa di me, prima o poi. Ma come avrei potuto rivelarle cose che avrebbero sconvolto chiunque?

                                 ***

Tornai in città e vi rimasi per il resto della settimana. Volevo lasciare Anna tranquilla, inoltre mi sentivo nervoso, pronto a esplodere da un momento all'altro e non volevo che vedesse questo lato di me.

The Mind Owner - 1 La tua mente è miaWhere stories live. Discover now