Capitolo 35

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-Brittany

Spalancai la bocca.
“Chi diavolo vorrebbe ucciderti?” Dissi, in completo shock.

Realizzai quando stupida fosse la domanda nel momento in cui la dissi.
Ovvio che aveva qualcuno che avrebbe voluto ucciderlo, ha i suoi nemici.

“Non è ovvio?” Disse Lorenzo scuotendo la testa, la rabbia era evidente nel suo tono di voce e nei suoi occhi. Quegli occhi color miele si incupirono, facendo scomparire così tutta l’innocenza che avevano fino a pochi minuti prima.

Continuai a guardarlo, aspettando che Lorenzo finisse di pensare. C’erano persone che lo odiavano. Come potevo sapere chi era il pianificatore?

“E’stato Luke.” Disse improvvisamente in completo disgusto. Si poteva leggere quanto lo detestava dallo sguardo che aveva assunto.
Rabbrividii al suo nome, cercando di non ricordare cosa mi aveva fatto. “Perché vorrebbe ucciderti?”

Lorenzo fece una risata secca, scuotendo la testa. “Perché non dovrebbe?” Distolse lo sguardo dalla macchina infiamma e mi guardò.
Feci spallucce. “Non lo so …”
“Non essere ingenua, Brittany.” Lorenzo si inumidì le labbra guardandomi negli occhi.
“Non lo sono.” Risposi.
“Lo sei.” Distolse lo sguardo. “Ha delle ragioni valide per volermi morto.”
“Ma, perché-”
“Perché siamo scappati.” Mi guardò di nuovo. “Non lo capisci?”

Lentamente scossi la mia testa.

Sospirò, strizzando gli occhi per poi riaprirli. “Siamo scappati senza guardarci alle spalle. Mi voleva morto, voleva finirmi – dimenticalo – voleva finire te.”
I miei occhi si spalancarono. “Io? Perché?”
“Perché sa quando significhi per me.” Sussurrò Lorenzo, i suoi occhi nel vuoto, il suo corpo con me ma la sua mente da tutt’altra parte. “Sapeva che prenderti e farti del male mi avrebbe ucciso. Farti morire sarebbe stata l’ultima vendetta.” Si schiarì la gola prima di continuare. “Non sarei stato in grado di pensare lucidamente e sarei stato più facile da abbattere.”

Annuii cercando di capire. Sentii il mio cuore accelerare nel momento in cui parlò di quanto significato per lui e di come io e lui saremmo potuti morire.

“Il suo piano è saltato nel momento in cui sono spuntato fuori. L’ha odiato e quando ce ne siamo andati mano per la mano si è incazzato ancora di più perché siamo scappati solo con qualche graffio.” Fece una pausa. “Vuole vendicarsi, Brittany.” Sospirò profondamente. “E non smetterà finché non ci riuscirà.”
Mi morsi il labbro. “Non capisco perché vuole ucciderti quando tu l’hai lasciato vivo...”
Lorenzo rise senza umorismo. “E’ malato di mente, Brittany.” Abbassando lo sguardo, lo guardai mentre continuò a spiegarmi. “Mi vuole fuori dalla faccia della terra.”
“In ogni modo non capisco come sia iniziato tutto questo. Voglio dire, perché fare tutto questo quando è rimasto vivo? Anche se gli hai sparato, sta ancora respirando—”
“Non capiresti.”
Aggrottai la fronte. “Sì che capirò. Devi solo spieg—”
Lorenzo scosse la testa. “Ho detto anche troppo.”
“Ma, Lorenzo—”
“No.” Scosse la testa facendomi capire che era serio. “E’ abbastanza.”

Finii con le domande, cercando di non iniziare una nuova discussione.

Prendendo il cellulare dalle sue tasche, aggrottai la fronte. “Chi stai chiamando?”
Lorenzo alzò un dito per farmi segno di fare silenzio mentre posizionò il suo iPhone all’orecchio.
Chiusi la mia bocca, ascoltando.
“Hey amico … sì, sto bene … ascolta, ho bisogno che mi vieni a prendere … non, non ho saltato scuola … stavo ritornando … cazzo, vieni oppure no?! … cosa intendi con ‘no’? … sono quasi morto, cazzo. Mi prendi in giro? … no, non sto mentendo! … è cosa ho pensato … sì, sono fra Jefferson e Hill … okay, okay, sbrigati.” Chiuse la telefonata.

Danger {Crookids}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora