Capitolo 27

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-Brittany

Il mio staco si attorcigliò una volta che realizzai che avrei fatto contro la mia volontà. 
Non solo ero legata ad un letto ma lui non si sarebbe fermato anche dopo tutte le mie suppliche. 
Continuava solo a fare quello che gli avrebbe dato piacere, facendomi piangere ancora di più. 

Mi sentivo inutile, sporca … Mi sentivo disgustosa. 

Desideravo solo che si sarebbe sbrigato così che tutto questo fosse già finito. Mi uccideva ancora di più sapere che non potevo fare niente e che dovevo solo rimanere sdraiata per tutto il tempo. 

Chiusi gli occhi il momento in cui sentii le sue mani sbottonare i miei jeans. 
Iniziai di nuovo ad urlare, facendo di tutto per distrarlo da cosa stava per fare. 
Non funzionò e Luke, preso dalla frustrazione, mi tappò la bocca con la mano. 
“Ti prego …” Urlai contro la sua mano facendo uscire solo parole soffocate. 
Iniziai a muovermi cercando di tirare una ginocchiata nella parte del suo corpo dove non batte il sole. Avrei fatto di tutto pur di non fare succedere quello che stava pianificando la sua mente. 
“Smettila di muoverti, troia.” Grugnii spingendo il suo corpo contro il mio facendomi trasalire. 

Iniziai ad urlare di nuovo contro la sua mano, desiderando di svegliarmi da quell’incubo. 
Luke sorrise scuotendo la testa. “Non impari mai, vero tesoro?” Ridacchiò. “Ti scoperò così tanto che non riuscirai a muoverti per un po’.” Fece un occhiolino prima di chinarsi verso di me e spingere le sue labbra contro il mio collo. 
Iniziai a piagnucolare in assoluto orrore. 
Aprii la mia bocca per dire qualcosa quando la porta si spalancò e immediatamente iniziai a tremare ancora di più, spaventata da chi potesse essere. 

“Hai tre secondi per toglierti di dosso da lei prima di farti saltare la testa in mille pezzi.” Una voce del tutto troppo familiare raggiunse i miei orecchi portandomi una cascata di brividi lungo la schiena. 
Luke rimosse le labbra dal mio collo grugnendo. “Chi cazzo ti ha detto che potevi interrompermi? Ho detto che tu avresti la tua occasione più tardi.”
Chiunque fosse alla porta, rise. “Non penso che tu capisca Luke …” 
“Non penso che tu capisca.” Sbottò Luke. “Sono impegnato.”
Senza aggiungere una parola, una pallottola venne sparata a centimetri da dove la mia testa giaceva. 
Sussultai terrorizzata. 
“Che cazzo?” Luke si mise seduto voltandosi per vedere chi era alla porta, lasciandomi intravedere Lorenzo in piedi con uno sguardo di morte sul suo volto.

Un’ondata di sollievo mi percorse tutto il corpo mentre le lacrime ritornarono a galla. 
“La prossima volta colpirò il tuo petto.” Lorenzo disse serrando i denti, tenendo ferma la pistola nelle sue mani. 


-Lorenzo

“Paggi,” Disse a fatica Luke. “Che cazzo ci fai qui?” 
“Pensavi che non avrei messo insieme i pezzi?” Ridacchiai scuotendo la testa. “Quanto ritardato pensi che sia?”
Luke aprì la bocca per dire qualcosa quando lo interruppi. 
“Sei un fottuto idiota se pensavi che non avessi capito che eri stato tu a prenderla. Grande errore da parte tua perché se fossi stato intelligente, non avresti fatto quello che hai fatto.” Lo fissai mentre la mia voce cambiò in un tono più freddo. 
“Ci hai messo un bel po’ di tempo Paggi.” Ridacchiò. “Voglio dire; ci sei stato, quanto?” Fece finta di guardare il suo orologio. “Un ora? Due? Forse anche di più? Pensavo che saresti stato più veloce.” 
Un sorriso si stampò sulle mie labbra. “Sai …” Feci una pausa, giocherellando con il grilletto della pistola. “Sono veloce ad uccidere.” Alzai lo sguardo. 
“Dovrei essere spaventato?” Luke rispose alzando un sopracciglio. 
Sorrisi divertito. Che razza di domanda era? Chiunque nella sua posizione si starebbe cagando addosso. 

Ricordo quando Parker si stava cagando addosso quando l’avevo fatto inginocchiare a terra.

“Dovresti esserlo.” Era tutto quello che dissi prima di avvicinarmi e tirare un pugno sulla sua guancia, facendolo così cascare dal letto. Camminai verso di lui iniziando a tirare diversi pugni sulla sua faccia facendolo piegare dal dolore. 
Presi questa come occasione e corsi verso Brittany, slegando la sua mano sinistra e poi quella destra. Imprecai sottovoce mentre cercavo di sciogliere le corde. Il secondo in cui riuscii a slegarla, mi sentii spingere all’indietro. Cascai a terra e un pugno entrò in collisone con il mio naso.
Sentii un rumore che segnalava che si era rotto. Luke mi tirò altri pugni sulla mascella e sulla guancia fino a che non lo spinsi via e rialzarmi per poi tirargli un pugno sulla faccia e sul labbro spaccandoglielo. 
Luke gemette dal dolore facendomi sorridere trionfante. Se sentiva male in quel momento, doveva sentire cosa avrebbe provato quando sarei ritornato. 

Danger {Crookids}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora