<Ovvio che una delle due matrimoniali la prenderanno i due innamorati> scherzò Luis facendo segno di un cuore con le mani.

Arrossii mentre Arsh mi baciò la guancia e mi strinse la mano più forte. Arrivati sopra rimasi di nuovo scioccata.

Quella casa era una reggia.

Una grande libreria apparse davanti a noi con una scrivania di legno chiaro, un altro tavolo di come quello in cucina era presente anche lì. 

<Le stanze matrimoniali sono quelle due porte laggiù> indicò Lily.

Trascinai Arsh nella porta a sinistra vi entrai e rimasi per la terza volta meravigliata.

Al centro della stanza era presente un letto matrimoniale con le coperte blu, un divanetto di pelle rossa era posizionato su una delle pareti dietro alla porta.

Poggiai il borsone a terra e mi fiondai sul letto.

Sospirai contenta della sua comodità.

Mi raggiunse anche Arsh, dopo aver finito di portare le nostre due valigie in camera e chiuse la porta.

Si chinò su di me e mi diede un bacio a stampo mentre posizionava una mano sul mio fianco, l'altra, invece mi accarezzava i capelli. 

Ricambiai il bacio, poi ne iniziai uno più lungo e intenso, accarezzandogli le spalle e la nuca.

Quando l'aria iniziava a mancare dai polmoni si staccò mi diede un ultimo bacio a stampo e prese parola.

<Finalmente soli! Non potevo più resistere senza baciarti> confessò accarezzandomi la guancia.

Chiusi gli occhi e mi beai di quelle coccole.

Risentii di nuovo le sue labbra sulle mie, poi scesero verso la guancia, dove lasciò tanti piccoli bacetti, che mi fecero scappare una risatina. 

Riaprii gli occhi e lo vidi sorridere ampiamente.

Restammo a guardarci negli occhi per molto tempo, poi lui distolse lo sguardo per posizionarlo dietro di me.

Mi voltai e vidi un'altra porta.

Mi alzai e andai verso di essa, l'aprii e scoprì un bagno, con la tavoletta del water, un lavandino e un vasca da bagno.

Era piccolo, ma per due persone sarebbe bastato.

Mi sentii cingere i fianchi da delle braccia e un mento che si poggiava sulla mia spalla.

<Magari potremmo fare il bagno insieme, così risparmiamo sull'acqua> propose maliziosamente una voce dietro di me, quella di Arsh.

Mi lasciò due o tre baci sulle spalle scoperte, visto che indossavo una maglietta con le bretelle. 

Rabbrividii e mi voltai verso di lui. Ancora stretta tra le sue braccia continuò a lasciare una scia di baci, molto lentamente, sulla spalla e sul collo.

Con un braccio gli circondai le spalle e con l'altra mano gli presi ad accarezzare i capelli.

Io ed Arsh non ci eravamo mai spinti oltre i baci.

Principalmente perché non ero pronta.

Volevo tanto fare quel grande passo, ma c'era sempre qualcosa che me l'ho impediva.

Che fosse paura, ansia o stupidità, non ci riuscivo. 

Arsh era molto comprensivo, e ne ero grata, ma sapevo quanto fosse difficile per lui non avere il mio corpo.

Oltre ad essere un esigenza dell'organismo, era anche una specie di legame tra due anime, ed io volevo che quel legame fosse sincero.

Non perché non avessi fiducia del mio ragazzo, anzi, credo che dopo quasi un' anno e mezzo di relazione , si è pronti e pieni di fiducia per avere quel rapporto, ma ero sempre insicura e avevo paura che Arsh si sarebbe stancato e mi avrebbe lasciato.

A quel pensiero lo strinsi più a me e notai i miei occhi farsi lucidi. Mi vennero i sensi di colpa.

 Lui mi amava e lo dimostrava ogni giorno ed io per la mia stupida paura e insicurezza non riuscivo a ricambiare come meglio potevo, non ero riuscita nemmeno a dirgli un "ti amo" decentemente.

Mi scappò un leggero singhiozzo che fece fermare Arsh.

Mi prese il viso tra le mani e con aria preoccupata mi chiese se stessi bene o se avesse fatto qualcosa che mi avesse turbata almeno una centinaia di volte.

Lo abbracciai molto forte quasi a soffocarlo,mentre lui mi chiedeva scusa e mi accarezzava la schiena per confortarmi.

Mi calmai e mi confidai con lui sui miei pensieri. Sospirò e mi ripeté sempre la stessa frase.

<Devi smetterla di pensare questo. Io ti amo e non mi importa avere il tuo corpo quando ho il tuo cuore. Ti aspetterò anche nell'aldilà se ce ne fosse bisogno, a me basta che tu stia tranquilla, serena e al sicuro tra le mie braccia>.

Un bussare alla porta ci fece staccare, diedi il consenso a chiunque fosse di entrare. 

Sbucò la testolina di Coco che, con la sua vocina da bambino quale era, ci avvisò che dovevamo andare sotto per preparare il pranzo o almeno contribuire con qualcosa.

Annuimmo con la testa e dopo averci dato un sorriso c'incamminammo mano nella mano.

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