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By BrokenThing3

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---ANTEPRIMA---
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--- CAPITOLO XLVIII ---
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D E E P W E B

C A P I T O L O  X L I I





Quando fu soddisfatto della gradazione di rosso che le guance di Hoseok avevano raggiunto, senza impuntarsi ulteriormente su quest'ultimo, proseguì verso l'interno della casa. Il giovane alle sue spalle rimase fermo sulla soglia ad osservarlo mezzo confuso e mezzo sbigottito e solo dopo aver preso nuovamente il controllo di sé stesso, si decise a raggiungere il maggiore premurandosi di chiudersi la porta alle spalle. Mentre Yoongi gli stava di spalle, Hoseok, neanche troppo velatamente, cercò di riaggiustare quel poco che gli stava intorno e di occultare qualcos'altro, prima di proporre all'hacker qualcosa da mangiare o da bere. Il maggiore, in effetti, di fame un po' ne aveva ma nonostante quel fattore, declinò gentilmente tutte le offerte, fatta eccezione per un bicchiere colmo di qualcosa di fresco; qualcosa che Hoseok comunque si affrettò a concedergli in un lasso di tempo inferiore a quello che poteva essere un minuto. Pareva piuttosto nervoso, Yoongi se ne accorse nel momento in cui lo aveva visto rinunciare alla sua solita grazia ― quasi naturale, avrebbe aggiunto ― per dare modo ad un'altrettanta insolita goffaggine, di venire fuori chiaramente distinguibile sia nei passi che percorreva, sia nel modo in cui aveva rischiato di farsi cadere una bottiglia dalle mani più di una volta. L'hacker fu quasi sfiorato dal dubbio che ciò fosse dovuto alla sua presenza improvvisa o ancora al disordine accennato da Hoseok, di cui lui però ancora non riusciva a trovare una sostanziale traccia. Appuntò all'interno di un angolo remoto della sua mente, che la prossima volta si sarebbe annunciato, almeno qualche ora prima, qualora l'idea di visitare casa di Hoseok lo avesse nuovamente sfiorato improvvisamente, anche solo per avere il modo di comprendere se sotto tale circostanza, lui si sarebbe comunque comportato in quel modo. Attese pazientemente che Hoseok lo invitasse a sedersi, quasi colpito dal dubbio di non poter osare troppo altro ancora, e quando questo gli fu concesso, assieme all'agognato bicchiere attraverso il quale si sarebbe finalmente dissetato, attese che il ragazzo facesse altrettanto prima di cominciare una conversazione che aveva l'intento di rivelare il motivo per il quale si trovava lì.

― Ricordi che ho il tuo cellulare, il tuo computer e l'intera casa, sotto osservazione? ― Riportò alla memoria Yoongi, non riuscendo a trattenere un accenno amaro nella voce: in quella situazione, tristemente, l'unico luogo in cui Hoseok poteva godere di una privacy che gli sarebbe dovuta essere garantita, era il bagno. ― Ho visto anche io i messaggi che ti sono arrivati, purtroppo non immediatamente... ― Si prese qualche secondo tra un'affermazione e un'altra, soprattutto per osservare il viso del minore, contrarsi leggermente ad ogni parola ― Contavo mi avessi chiamato come hai fatto l'ultima volta, e quella precedente ancora. ― Stette attento a rendere la sua stessa voce quanto più flebile e ricca di comprensione poiché non desiderava affatto che Hoseok continuasse a colpevolizzarsi o a sentirsi in difetto per la creazione di una situazione di cui lui, non era mai stato l'artefice. ― Ero curioso di chiederti per quale motivo hai deciso di agire in questo modo, proprio adesso... ― Nella sua voce nulla era cambiato ma non poteva negare di essere impensierito da quella reazione. Quando ancora non erano nulla l'uno per l'altro, Hoseok non si era minimamente lasciato intimidire dall'idea, o dall'hacker stesso, di chiedere aiuto a chi avrebbe dovuto tutelarlo e non riusciva proprio a comprendere per quale motivo avesse deciso di non farlo, ora che si presentavano ben due ragioni ― di natura sì, pressoché differente se non opposta ― piuttosto valide per farlo.

― Non credevo fosse poi così importante... ― Provò a discolparsi Hoseok pur avendo percepito il fatto che l'altro non lo stesse attaccando. Improvvisamente si era sentito a corto di parole e ciò non era certamente dovuto al fatto che non sapesse cosa dire o pensare, anzi. La sua mente era ricolma di pensieri, era piuttosto l'esprimerli a rendergli complesso il lavoro. Avrebbe voluto dire tante cose ma allo stesso tempo, era anche notevolmente ansioso dall'idea di poter peggiorare la situazione e di non riuscire a controllare ciò che sarebbe stato meglio dire, e ciò che sarebbe stato meglio tenere per sé, almeno per quel momento. L'espressione disegnata sul viso di Yoongi, tuttavia, gli fece presto mordere un angolo delle labbra improvvisamente consapevole di non aver dato la risposta corretta, e pertanto cercò frettolosamente di correggersi, cercando allo stesso tempo la rassicurazione che l'hacker probabilmente voleva sentirgli pronunciare. ― Non ho intenzione di sottovalutare la cosa ma sapevo che l'avresti visto ugualmente, in più pensavo che, stando a lavoro, avrei potuto disturbarti per qualcosa che in ogni caso, non avrebbe potuto mettermi in pericolo. ― Cercò di sembrare serio e incredibilmente deciso, mentre parlava fissando Yoongi direttamente negli occhi scuri. ― Nell'immediato almeno. ― Vergognosamente soddisfatto della risposta che era riuscito a dare, sentì i suoi nervi sciogliersi un poco, nonostante Yoongi fosse intento ancora ad osservarlo con uno sguardo mortalmente rigido, ma sapeva indagatore. L'hacker lo fissava sempre con quello sguardo quando cercava di sondare la sua anima, sicuramente alla ricerca di un qualsivoglia dettaglio che avrebbe potuto confermare le sue parole, o tradirle. Yoongi sembrava costantemente alla ricerca dell'intoppo, del cavillo, al quale ferocemente si sarebbe poi appigliato per spingere il suo interlocutore contro il muro e per spodestarlo dalla certezza d'essere riuscito a convincerlo del falso. Quel temperamento aveva affascinato Hoseok fin dal principio anche se, quando questo particolare aspetto era rivolto direttamente verso di lui, un po' lo intimoriva.







Convintosi dell'idea ― che almeno in quella circostanza improvvisa ― Hoseok non avrebbe parlato, l'hacker decise che avrebbe tentato una strategia trasversa. Aveva finto di buon grado di credere ad ogni parola e dopo un sorriso accondiscendente, aveva accolto persino la proposta del minore a mangiare qualcosa assieme a lui. Nonostante la coltre nube di dubbio non si fosse ancora diramata, quando Hoseok si alzò dalla sedia, Yoongi era stato tentato fino all'ultimo di chiedere il permesso per poter cucinare lui, non certo perché non si fidasse delle doti culinarie del giovane, ma solo perché troppo abituato a fare in modo che nessuno mai si prendesse cura di lui in modo così incisivo. Era capace di farlo e ne era anche piuttosto orgoglioso, sarebbe stato forse persino carino per Hoseok, vederlo cucinare per lui e non stare semplicemente seduto su una sedia ad osservarlo mentre da bravo padrone di casa, cercava di mettere in pratica ogni possibile convenzione sociale. Ma intimidito improvvisamente dall'ipotesi di poter essere visto lui per primo come troppo incisivo, accantonò il pensiero e ingoiò la richiesta limitandosi a domandare soltanto all'altro se avesse bisogno d'aiuto, e quando un fermo declino incorniciato da un sorriso gli arrivò di rimando, estrasse il cellulare dalla tasca nel tentativo d'intrattenersi in qualche modo.

Yoongi alla fine aveva apprezzato, e non si era posto alcun tipo di remora a comunicarlo sinceramente, tutto ciò che il minore aveva preparato tenendosi accanto ai fornelli per poco più di un'ora. L'idea di ripagare Hoseok cucinando per lui non lo aveva di certo abbandonato, aveva infatti soltanto posticipato quel proposito rimuginandoci un po' su mentre, contro ogni deliberata lamentela da parte del padrone di casa, si apprestava a sparecchiare e a lavare assieme a quest'ultimo tutto ciò che assieme avevano sporcato, prima di sedersi sul divano a lavoro concluso. Ormai consapevole che Hoseok avesse iniziato a sentirsi nuovamente a proprio agio, l'hacker lo fissò con la coda dell'occhio per qualche istante mentre allo stesso tempo, cercava di riflettere sul come avesse potuto sfiorare nuovamente la conversazione interrotta ore prima. Durante tutto quel tempo, sporadicamente, aveva cercato di giungere da solo alla verità ma anche in quel caso non era riuscito a fare grandi passi in avanti: il giovane gli era ancora troppo difficile da leggere e lo stesso valeva per le sue intenzioni. Ricordava ancora quando si erano conosciuti e ancora meglio rimembrava l'impressione che aveva avuto di lui: un sempliciotto nel suo essere disgraziatamente comune, ma Hoseok non era ciò che dava a vedere, poiché nella maggior parte delle volte se non falsava ciò che teneva dentro, l'occultava al punto da renderlo irriconoscibile persino agli occhi di un sempre stato acuto osservatore. Era senza ombra di dubbio esuberante come aveva sempre dimostrato di essere, ma la sprovveduta esibizione di sé certamente non era messa in pratica con chiunque e in qualsiasi situazione, come si era figurato. ― Vorrei capirti meglio ma non mi sto dimostrando particolarmente spigliato in questo. ― Ruppe il leggero silenzio Yoongi, cercando di forzare fino ad ingabbiare quelle parole, in una disinvolta e apparentemente priva di pretese, confessione. ― Ma tenterò comunque, e che almeno non mi venga detto che sono un tipo che non ci prova! ― e quello, mai nessuno glielo aveva realmente detto proprio per quanto fosse sempre stata evidente la sua caparbietà ― Non mi hai detto nulla perché speravi di temporeggiare, perché eri spaventato... ― Aggiunse subito dopo osservando svogliato il soffitto, prima di puntare gli occhi in quelli di Hoseok, già diretti verso di lui ― O perché speravi non vedessi le foto che di nascosto il tuo stalker ci ha scattato? ― Secondo il fermo rigore della logica, quelle erano state le tre supposizioni sul quale, con maggiore intensità, gli era capitato di riflettere. Il più giovane per diversi secondi non disse nulla, solo s'intristì visibilmente, quando si rese conto che Yoongi non era mai stato intenzionato a lasciar andare quell'argomento.

― Te l'ho già detto il motivo. ― Tagliò corto Hoseok, forzandosi in un sorriso che in alcun modo però, questa volta, era riuscito a nascondere il turbamento e l'angoscia che in realtà provava. Troppo tirato, troppo sconfitto, troppo intimorito, era sembrato all'hacker quel sorriso.

― In questo caso, è giusto che io ti dica qualcosa in più su di me: detesto le menzogne, soprattutto quando queste non hanno alcuna ragione per esistere. ― Stando con il minore, l'hacker aveva avuto modo di comprendere bene quanto fastidio sentisse nello stomaco, all'interno delle viscere, ogni volta che, dopo essersi sentito in qualche modo costretto, irrigidiva i toni fino ad apparire addirittura severo e il modo in cui Hoseok lo guardava ogni volta, certo non contribuiva ad attenuare la sensazione di malessere che pareva diventare sempre più forte e intensa. ― E soprattutto non credo combacino con un giusto presupposto sul quale ergere una relazione di qualsiasi natura. ― Tentò di entrare nel vivo, subito dopo. ― Non credo di essere il tipo di persona a cui è necessario mentire, per ottenere un po' di conforto. ―

E quasi come se fosse stato scottato da quelle parole, Hoseok trasalì prima di riflettere attentamente ― anziché ferirsi ― su quella che a giudicare dall'espressione assunta dai lineamenti pressoché perfetti di Yoongi, assomigliava più ad una confessione piuttosto che un vero e proprio rimprovero. Puntò lo sguardo sul pavimento indeciso su cosa rispondere, prima di sollevarlo nuovamente verso gli occhi dell'hacker, attenti ma volti chiaramente alla pazienza a prescindere da tutto, e dopo aver organizzato i pensieri in un modo che, una volta pronunciati, non gli arrecassero nuovamente imbarazzo o che addirittura, lo facessero sentire ridicolo, finalmente parlò ― Pensavo solo a quanto potesse essere scomodo e fastidioso per te, stare con qualcuno che si trova in una condizione tale da poterti compromettere. Dopo appena un giorno, hai già collezionato una minaccia piuttosto chiara. ― Non sapeva fino a che punto le sue paure fossero concrete ma nonostante tutto, quella volta, Hoseok non volle sopprimere nulla: non solo perché caldamente incitato da Yoongi, e infondo anche da sé stesso, ma anche perché temeva di lasciarsi fraintendere ancora. ― Sei sicuro che per te ne valga davvero la pena? ― L'hacker ascoltò in silenzio, finalmente saziato dalla confessione di una serie di dubbi che sapeva esistessero, ma che non aveva intuito fino in fondo; assieme a tante altre cose appena emerse, del resto.

Non disse nulla sul genere di persone che ora temeva, Hoseok avesse incontrato prima di lui, ma si avvicinò a quest'ultimo per godere meglio delle belle sembianze che possedeva e per permettere ad una mano di arrivare con maggiore facilità intorno al retro del collo: lì dove i capelli rosati finivano per incontrare la pelle di qualche tono più scura rispetto alla sua. ― Impiego tempo prima di prendere decisioni che mi sembrano impegnative, Hoseok, ma una volta prese, è difficile se non impossibile costringermi a tornare sui miei passi. ― Biascicò, giocherellando con qualche ciocca e facendosela poi, scivolare tra le dita lunghe ― Tutto quello che ora tu probabilmente temi, io l'avevo già messo in conto. ―









N.D.A.: Halo, babes ~

Ammetto, in più punti mentre scrivevo mi sono saliti i feels per questi due. Chiedo: com'è possibile, a livello scientifico secondo voi, che una cosa accada dal momento che so già cosa dovrò scrivere?! Who knows.

Yoongi e Hoseok, all'interno di questa storia, hanno dei caratteri completamente opposti ma a discapito di questo, come spero si sia immaginato dal capitolo, sono tutti e due disposti ad incontrare nel mezzo l'altro. Una cosa necessaria e che dovrebbe essere anche scontata, all'interno di qualsiasi relazione ma alla fine, qualche volta non va così. Yoongi non è il tipo mordi e fuggi, anzi, penso sia il tipo che una volta cominciata una cosa, la persegue senza farsi scoraggiare troppo mentre Hoseok, sotto questo punto di vista, tende ad essere più insicuro. Entrambi sembrano però essere forti lì dove l'altro è debole. 💙

Tra i due, quale sentite più vicino a voi?

Anche alla fine di questo capitolo, ringrazio le persone che stanno seguendo questa storia, quelle che la stanno leggendo/votando/commentando. Spero che la storia stia continuando a piacervi.

Per il resto, al prossimo aggiornamento ~

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