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By BrokenThing3

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---ANTEPRIMA---
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By BrokenThing3





D E E P W E B

C A P I T O L O  X X I X





Attrazione; dopo aver osservato la figura snella e longilinea del ragazzo dai capelli rosati, mentre questa si muoveva per la casa, prima verso la cucina per preparare al moro qualcosa da mangiare dopo averlo scomodato e successivamente mentre gli sistemava i vestiti da indossare, subito dopo aver fatto la doccia, sul tessuto pesante del letto sopra cui dormiva lui stesso, Yoongi era riuscito a pensare solo a quanto ne risultasse attratto. Senza però chissà quali mire espansionistiche, in tutte e due le circostanze si era limitato a starsene in un angolo a fare una delle poche cose che gli veniva bene fare: osservare. Quando Hoseok era andato in cucina, lui si era seduto su una delle sedie intorno alla tavola volto al restare in silenzio sia nei pensieri che nelle azioni ed erano i suoi occhi soltanto a seguire con attenzione estrema la figura del ragazzo che talvolta figurava sensibilmente convinto di ciò che faceva altre volte invece, quasi come se fosse stato improvvisamente raggiunto da un dubbio amletico, fissava distrattamente il vuoto davanti a sé indeciso mentre la sua mente galoppava verso chissà quali idee. Mentre mangiavano, il rosato aveva più volte provato a conquistare l'attenzione del moro intavolando qualche goffa conversazione e se quest'ultimo fosse stato più tranquillo, se non avesse sentito quel peso nello stomaco e negli arti, ne avrebbe apprezzato la tenerezza del tentativo e glorificato l'espressione d'attesa velata dal bilico del corretto e dell'errato sul volto del minore. A parere dell'hacker, Hoseok aveva qualcosa al suo interno di oltremodo irresistibile in alcune circostanze; qualcosa che lui stesso avrebbe voluto osservare per ore nel tentativo di comprendere. Allo stesso modo aveva fatto in camera da letto, quando poggiato contro uno stipite della porta, aveva osservato le mani del minore agguantare diversi pezzi di stoffa in attesa di trovare quello che, a suo parere, facesse al caso suo. E quando dopo un numero interminabile di tentativi l'aveva finalmente trovato, aveva piegato accuratamente tutto stirando persino le pieghe in eccesso con l'ausilio dei palmi, prima di sollevare il tutto per porgerlo sorridente al moro che silenzioso e fustigato dall'ansia, si era grattato un angolo sul retro del collo nel tentativo di non arrossire mentre con un cenno del capo, mimava un apparso timido ringraziamento.

Sotto il getto potente dell'acqua, Yoongi aveva chiuso gli occhi e regolato il respiro sperando che simili accorgimenti lo aiutassero a far scivolare via dal suo corpo la frustrazione e il formicolio che sentiva nello stomaco. Ne stava iniziando a comprendere la natura, ma non voleva accettarla. Piuttosto preferiva continuare a sbuffare indifeso e indispettito, ora che non era più scansionato dagli occhi grandi ed espressivi di Hoseok, mentre si strofinava la pelle con le mani e spostava il peso da una gamba all'altra fasullamente convinto che non avrebbe ceduto in quel momento così come in quelli a venire. Una volta strofinato e massaggiato i capelli, prontamente aveva ignorato le strette al ventre ed era uscito solo quando i suoi nervi si erano notevolmente acquietati. Scoperto interamente aveva biascicato qualche passo lungo il centro del bagno e quando si era avvicinato agli abiti, che volontariamente il rosa aveva preso scuri, ne accarezzò inconsapevolmente la stoffa profumata con un dito prima di indossare il tutto stupendosi di come, nonostante le differenti proporzioni corporee, gli stessero grossomodo bene fatta eccezione per la giacca che un po' gli stringeva le spalle. E una volta ritrovata la calma, con sul volto l'espressione che solitamente possedeva, uscì dall'ampio bagno per dirigersi nella camera che nel frattempo, Hoseok aveva sistemato e reso confortevole apposta per lui. – Questa stanza solitamente non la uso spesso ma ho cambiato le lenzuola e tutto. – La voce melodiosa, seppur alta e potente, raggiunse le orecchie del moro quando questo stava ancora compiendo gli ultimi passi che lo separavano dalla camera che avrebbe utilizzato quella notte: quella riservata agli ospiti, adiacente a quella di Hoseok ma non la stessa.

Finse di non aver provato delusione alcuna, quando i suoi occhi raggiunsero nuovamente la figura del ragazzo ancora intento a sistemare i cuscini sul letto matrimoniale di cui ora sapeva, sarebbe stato l'unico ad usufruire. – Ti ringrazio... – Cominciò potenzialmente indeciso e nuovamente a disagio, insicuro su ciò che sarebbe stato giusto dire in quel momento. – Posso fare da solo d'ora in poi, non c'è bisogno che ti preoccupi. – cominciò finalmente però, dopo qualche istante, esattamente nel momento in cui la consapevolezza e la ragionevolezza tornarono feroci ad affacciarsi alla sua coscienza così come il suo istinto di autoconservazione – Se hai bisogno di qualcosa o senti qualcosa sai dove trovarmi, infondo è per questo che sono qui. – Hoseok quella notte era fonte di scombussolamento per lui, e dal momento che il moro non aveva la benché minima idea di come gestire ciò che sentiva chiaramente strisciare nell'aria, prese la decisione più drastica seppur questa – allo stesso tempo – combaciasse con quella che era più semplice. Infondo Yoongi sperava ancora di controllare qualcosa che non poteva essere controllato e tenere lontana la fonte da cui a parer suo sorgeva lo squilibrio, gli era soltanto sembrato un buon punto da cui iniziare.

– Giusto. – Rispose Hoseok senza esitazione, d'impulso e quasi come se fosse stato scottato – Sarai molto stanco, quindi ti lascio dormire. – Iniziò solo per concludere qualche secondo dopo, leggermente sconfortato dal rifiuto e impacciato a causa dell'imbarazzo natogli nel corpo e palesatosi sulle sue guance alte e piene – Vado in camera mia, di fianco. – Specificò alla fine indicando con un dito l'uscio della porta prima di dirigersi verso di essa in silenzio e col capo leggermente chino mentre Yoongi, probabilmente per la seconda volta, si sentiva colpevole per aver causato l'assunzione di un broncio sulle belle labbra e sul viso glorioso di perfezione del ragazzo, e vergognoso di sé stesso per la sua totale incapacità nel riuscire a gestire le situazioni che lo confondevano non risultandogli scrupolosamente chiare.







La camera in cui si trovava Yoongi era avvolta nell'ombra e l'unico rumore che di tanto in tanto si percepiva all'interno di essa, era quello prodotto dalle coperte che dal suo corpo si scostavano e quello emesso dalle rare autovetture che, a distanza di un paio di ore l'una dall'altra, passavano. Seppure il moro si sentisse stanco e affaticato dalla giornata stressante che aveva vissuto, aveva impiegato numerosissimo tempo prima di riuscire a chiudere gli occhi per addormentarsi. Leggermente in sospeso tra il sonno e la veglia, quasi come se quel suono distasse da lui interi kilometri però, riuscì a sentire il suono ovattato di un paio di passi provenire dalla camera in cui riposava Hoseok. Dischiuse gli occhi, con la stanchezza che pesava su di lui fino a dargli la sensazione di essere da essa inchiodato al letto ma ugualmente con l'intenzione di capire cosa stesse succedendo dall'altra parte o ancora, se stesse immaginando tutto. Quando però sentì chiaramente il rumore dei passi amplificarsi al punto da segnalargli che questi fossero vicini, scattò verso la lampada che sapeva di trovare poggiata sulla superficie del comodino disposto sul lato sinistro del letto in cui dormiva per accenderla. Fu sorpreso ma in qualche modo anche sconcertato dalla visione del rosa, fermo e in piedi in corridoio, ugualmente confuso mentre di rimando lo osservava. – Ho sentito qualcosa in cucina e mi sono alzato per controllare. – Spiegò il più giovane, con sul volto un'espressione su cui Yoongi, se non fosse stato ancora così intontito dal sonno, avrebbe ridacchiato certamente a lungo. – Ti ho svegliato?! – Chiese in seguito e l'ingenuità più pura era l'unica cosa che il moro era riuscito a distinguere perfettamente nella sua voce.

– Alla fine c'era qualcuno in cucina? – Chiese semplicemente con un tono di voce che poteva all'apparenza suonare come atona ma che in realtà nascondeva all'interno di essa un vivo e ben celato giubilio misto a qualcosa di simile all'intenerimento che a propria volta maggiormente cresceva a mano a mano che notava gli occhi di Hoseok muoversi vivaci e ancora confusi velocemente in giro per l'ambiente che lo circondava nel tentativo di osservare tutto così come niente. – No, però ho preso qualcosa da bere perché mi era venuta sete. – E a quel punto Yoongi ridacchiò per davvero.

– È casa tua, non hai bisogno di spiegarmi così tante cose. – Lo corresse Yoongi prima di mettersi ufficialmente a sedere poggiando poco dopo la schiena contro la testata imbottita del letto sopra cui si trovava. – Non riesci a dormire?! – Chiese, questa volta con la serietà impressa nella voce così come sul viso mentre osservava la figura slanciata del minore davanti alla porta della camera. – No, non proprio. – Il moro sentì che il ragazzo avrebbe voluto dire altro, lo percepì dal modo in cui quest'ultimo lo guardava e dal modo in cui aveva mosso le labbra un paio di volte prima di serrarle forse perché in qualche modo, alla fine, aveva deciso di restare in silenzio per vedere cos'avesse l'altro da proporre, prima di essere avventato nell'azzardare un contatto che, se fosse stato rifiutato dal moro come d'altronde era già successo, gli sarebbe costato ancora una volta dell'imbarazzo difficile da scrollarsi di dosso. E il moro stesso dopo aver percepito quei pensieri non detti e altro ancora, con un sospiro decise di prendere per la prima volta l'iniziativa. – Se vuoi possiamo restare insieme dal momento che neppure io riuscirò a prendere sonno facilmente. –

Tra lui e Hoseok c'era qualcosa di strano che premeva, il moro ormai se n'era accorto e per quanto fosse ancora più che improntato ad ignorarlo, almeno per quel momento e con la stessa forza, egoisticamente decise di bearsi della presenza del minore fino a quando gli sarebbe stato possibile farlo. Osservò un sorriso ampio al punto da scoprire i denti nascere sul viso del rosato mentre nella sua testa galleggiavano simili pensieri e dopo aver scostato il suo corpo leggermente verso sinistra, con un cenno del capo fece capire al minore di avere il permesso di occupare la parte rimasta vuota del suo letto. Il minore non ci mise molto a percorrere i pochi passi che lo separavano dal giaciglio, sicuramente ancora caldo a causa del fatto che il corpo di Yoongi era rimasto lì per gran parte del tempo, e quando arrivò ad infilarsi completamente al suo interno – sotto le pesanti coperte – si sentì incredibilmente felice di scoprire che fosse esattamente come si aspettava. Seduti entrambi sul letto e con la luce della lampada ancora accesa, parlarono per diverse ore. Il ragazzo dai capelli rosati aveva deciso di cogliere al balzo quell'occasione per chiedere tutte le nozioni, non importava se fossero grandi o piccole, che era curioso di apprendere sul moro stando però sempre ben attento a non lasciarsi trasportare troppo dalle emozioni. Ormai anche lui aveva compreso qualcosa sul carattere del moro e ancora una volta, era maggiormente interessato a fare una buona impressione su di lui, scongiurando quindi il rischio di poter essere visto come qualcuno di troppo impulsivo o peggio ancora invadente, piuttosto che tediarlo con atteggiamenti che probabilmente avrebbero spinto il maggiore ad allontanarlo nuovamente. L'hacker tendeva a mettersi sulla difensiva quando non sapeva come interagire o quando la sua maschera di forza, rigidità e decisione pericolosamente rischiava di scivolargli via dal volto immacolato quanto candido e il minore era ormai consapevole di dover evitare discorsi o situazioni che avrebbero potuto favorire quel risultato. Hoseok, al contrario del moro, era una persona molto aperta e in alcun modo provava fatica ad esprimere quello che provava o ad osservare e a raccogliere i sentimenti delle persone che lo circondavano, anzi al contrario, era sempre tremendamente trepidante e ansioso di dimostrare ciò che sentiva. Non conosceva ancora gli aspetti più profondi di sé stesso ma senza ombra di dubbio sapeva di provare della sana attrazione per il ragazzo accanto a lui e che, se quest'ultimo non fosse stato così restio al contatto umano, avrebbe già provato diversi modi per avvicinarsi maggiormente al traguardo che sperava prima o poi di raggiungere. Quando, finalmente deciso, chiese al maggiore dei suoi gusti in fatto di relazioni, si beò della risposta che ricevette con un sorriso che maliziosamente mascherò a costo di mordersi le labbra, mentre la sua mente, confortata dalla consapevolezza di avere una possibilità, si mosse verso la ricerca della giusta strada da percorrere.









N.D.A.: Haloo ~

Ecco il nuovo capitolo tutto incentrato sulla sope, nulla di zozzerello come vi avevo anticipato. Piuttosto i due si stanno studiando a vicenda, Hoseok sta cercando di capire come attaccare bottone perché è uno (bravo) a cui piace andare al sodo mentre a Yoongi, no. Nei capitoli che veranno, questa cosa sarà spiegata meglio e poi ci sarà una piccola... sorpresa (?) se così si può definire.

Ringrazio tutti coloro che hanno letto anche questo capitolo, e soprattutto, coloro che da sempre sostengono questa storia con voti e commenti, ve adoro.

Per il resto, al prossimo capitolo ~🔥

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