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By BrokenThing3

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---ANTEPRIMA---
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By BrokenThing3





D E E P  W E B

C A P I T O L O  X I X





A causa della luce filtrata attraverso uno spacco tra le spesse tende, Yoongi quella mattina fu costretto in primo luogo a sprofondare la testa nel cuscino nel tentativo di proteggersi dalla fastidiosa fonte di luce arrivatagli agli occhi improvvisamente mentre questo sonnecchiava tranquillo e incurante, poi ad alzarsi di scatto infastidito a causa della momentanea mancanza di sonno nonostante fosse palese ad ogni suo muscolo, così come ad ogni suo nervo, quanto ancora fosse stanco. Si portò una mano fra le ciocche nere dei capelli con il fine di dare una regolata alle numerose zazzere che impertinenti continuavano a solleticargli prima la fronte e poi gli occhi, ancora parzialmente chiusi. Attese numerosi minuti in quella posizione – seduto sul materasso e con un groviglio di coperte ad incorniciargli ancora le gambe – mentre ancora intontito fissava un punto a casaccio della parete davanti a lui. Aveva lavorato per diverso tempo quasi senza sosta ed era potenzialmente infastidito dal fatto di non poter riposare ulteriormente neanche durante i giorni di pausa che gentilmente Seokjin aveva concesso all'intero team a causa di una manciata di miseri raggi solari. Voltò lo sguardo verso la finestra improvvisamente solo per osservarla come se da questa derivassero tutti i suoi mali, prima di alzarsi alla fine con l'intento di chiudere la fessura tra le tende strattonandone una. I giorni liberi che avrebbe avuto a partire da quella mattina erano un paio e l'hacker non aveva ancora avuto propriamente il tempo di decidere cosa avrebbe fatto. In vari momenti, mentre era a lavoro con la testa piegata davanti allo schermo, aveva immaginato di spenderli facendo quante più ricerche possibili sui suoi vecchi compagni, se ancora in tal modo potevano essere definiti, aveva pensato anche di andare nuovamente a trovarli, quella volta però senza limitarsi ad osservarli da dietro un muro, bensì di entrare direttamente per pregustarsi in primo luogo le espressioni che sarebbero nate sul viso di tutti loro. Ma per quanto la voglia e la brama di metterli con le spalle al muro fosse tanta e ancora ardente in lui, sapeva che non era conveniente scoprire le proprie carte prima che il giusto tempo arrivasse. Aveva formulato quello che poteva somigliare allo schizzo preparatorio di un piano d'azione nei mesi che aveva speso lavorando al servizio di Seokjin e tra una pausa e un'altra, aveva definito per sommi capi ciò che sarebbe stato necessario per portarlo a termine; avrebbe potuto fare tesoro di quei giorni di parziale tranquillità per impiegare una parte delle sue giornate a perfezionare dettagli su cui non aveva avuto il tempo di badare abbastanza. Per assicurarsi una maggiore efficacia, avrebbe collocato e distribuito ogni sua mossa all'interno di una fascia temporale piuttosto lunga ma nonostante quel dato dalla parvenza esagerato o addirittura tedioso per taluni, sapeva di essere abbastanza lungimirante da saper aspettare anche diverso tempo, se ciò sarebbe bastato a far funzionare minuziosamente ciò che aveva in mente di fare.

Dopo aver preso della biancheria e dei vestiti puliti dall'armadio della sua camera, si era diretto in bagno per fare una lunga e calda doccia. Per diverso tempo si era beato della sensazione di pacata tranquillità che il getto d'acqua riusciva a donare al suo intero corpo dopo essersi imbattuto contro la sua pelle pallida e solo quando poté ritenersi soddisfatto, uscì dal box per asciugarsi e per indossare gli abiti che gli avrebbero permesso di stare comodo in casa. Si diresse nuovamente in camera sua per afferrare il cellulare lasciato poggiato su un comodino per sbloccarlo e per scorrere velocemente le notifiche che gli erano arrivate ma con un mezzo sorriso bloccò nuovamente il dispositivo quando si rese conto che nulla di impegnativo e soprattutto nulla di cui si sarebbe dovuto occupare tempestivamente, era arrivato. Aveva infilato sbrigativamente l'oggetto all'interno di una delle tasche anteriori dello spesso e largo pantalone che indossava mentre al contempo, aveva attraversato quasi l'intero corridoio per giungere in direzione della cucina con l'intento di prepararsi qualcosa da mettere sotto i denti prima di gustarsi il buon caffè che avrebbe contribuito a ridestare ciò che ancora gli era rimasto di parzialmente assopito dal sonno.

Alla fine se ne era stato seduto su una delle sedie poste intorno al suo tavolo a sgranocchiare biscotti, a sorseggiare e a guardare con occhi distratti la televisione che per tutto il tempo aveva mandato in onda un telegiornale che mostrava una di seguito a un'altra tutte le notizie principali degli ultimi giorni. Per quanto Yoongi sapesse che molto spesso si era rivelato fondamentale per lui mantenersi aggiornato sugli accadimenti quotidiani, in quel giorno o forse soprattutto in quel momento, non riusciva a fare a meno di avere la testa da un'altra parte. Avvolse lo stretto telecomando nero tra le dita massicce per spegnere il televisore che probabilmente non aveva guardato con attenzione neanche una volta quella mattina, poi, dopo aver esaurito il caffè nella tazzina che aveva davanti a sé e dopo averla riposta ancora sporca all'interno di un lavello quasi pieno di oggetti che non aveva voglia di lavare, si diresse trascinando un paio di passi prima verso la porta, poi lungo il corridoio, attraversandolo fino a giungere nuovamente all'interno della sua camera. Fu tentato ancora una volta dalla presenza del letto, non appena il suo sguardo scivolò su di esso, ma poco dopo essersi seduto sul morbido groviglio di coperte rimasto ancora ancora un po' caldo nel lato che era solito utilizzare per dormire, iniziò a sentire improvvisamente qualcosa vibrare all'interno dei suoi pantaloni – ora tesi a causa della posizione seduta in cui si trovava il suo corpo – direttamente contro la gamba separata dall'oggetto solo da un sottile strato di tessuto. E così come qualche secondo prima era stato tentato dal letto, ora sentiva di essere indefinibilmente attratto dall'idea di non rispondere, di non vedere neanche quali fossero le notifiche appena arrivategli, su cosa esse vertessero e da chi fossero state inviate, perché infondo quello come i pochi a venire, era uno dei suoi giorni di pausa ma soprattutto di tregua da un caso che psicologicamente stava iniziando a stremarlo con intensità crescente ma nonostante il proposito di voler ignorare, che ormai a fatica cercava di costruire nella sua mente, quando il cellulare prese a vibrare per l'ennesima volta, leggermente impensierito dalla possibilità che effettivamente potesse essere qualcosa di serio, estrasse un'altra volta il cellulare dalla tasca per leggere le numerose notifiche accumulatesi nuovamente sulla barra in alto dello schermo.







Completamente avvolto dalle coperte e con la schiena poggiata su due morbidi cuscini – dopo aver visto sbrigativamente le notifiche per accertarsi che non ce ne fosse alcuna da parte di qualche suo collega di lavoro che tentava di metterlo al corrente di un urgente incombenza – si sporse un po' fuori dal letto per tirare verso di sé il portatile nero che di solito aveva la possibilità di utilizzare solo le poche volte in cui gli era concesso rimanere sotto le lenzuola o quando ciò che aveva da fare combaciava più con un leggero e spensierato passatempo, piuttosto che con qualcosa di realmente impegnativo. Passò tutte le notifiche dal cellulare al laptop e lentamente iniziò a spulciarle con maggiore attenzione. La maggior parte di esse provenivano da una conversazione che Hoseok stava assiduamente portando a termine con Jimin, il suo migliore amico. Per qualche secondo si chiese se effettivamente fosse consono leggere ciò che i due si stavano dicendo, infondo lui era nel suo giorno libero e per tale motivo – almeno sul piano lavorativo – non aveva nulla di cui occuparsi nel concreto ma allo stesso tempo, Yoongi ricordava di come il suo capo, solo poche settimane prima, lo avesse avvisato di non abbassare mai la guardia e di continuare, invece, a prestare sempre un minimo di attenzione a ciò che accadeva ad Hoseok. E ora che ci pensava, avrebbe dovuto premurarsi da sé anche di connettere il sistema di videosorveglianza che il rosa si era fatto installare e poi controllare da un paio di tecnici del settore logistico mentre questi erano capitanati da un Namjoon che alla fine dei giochi gli aveva chiesto anche di avvisarlo qualora gli sarebbero serviti dei dati per accedere prima e soprattutto senza il bisogno di hackerarlo, per quanto comunque risultasse estremamente semplice da fare per il moro. Sospirò scoraggiato quando vide la conversazione scorrere ripetutamente verso l'alto a causa dei – ad occhio e croce numerosi – messaggi che ad intermittenza i due continuavano a scambiarsi. Ne lesse molto velocemente qualcuno capitatogli a caso sotto gli occhi indagatori pur essendo comunque intenzionato ad ignorarne la maggior parte, questo almeno era il suo intento prima che un particolare messaggio solleticasse qualcosa di strano in lui, insospettendolo prima e stupendolo quando arrivò a capire che l'oggetto dell'accesa conversazione fosse proprio lui. Arricciò le sopracciglia dopo aver letto una sporadica frecciatina da parte di Jimin che alludeva e si riferiva a qualcuno, etichettandolo però allo stesso tempo come un guardone, drizzò istintivamente la schiena con fare stizzito mentre con indignazione ripercorreva a ritroso la conversazione per assicurarsi di aver capito bene l'argomento su cui i due ragazzi stavano parlando ma quando una schiacciante conferma – piazzatasi prorompente proprio davanti ai suoi occhi – arrivò, osservò per qualche secondo il vuoto in meditazione prima di abbassare nuovamente lo sguardo stralunato e a tratti oltraggiato verso lo schermo. A quanto pareva, prima che lui ed Hoseok si incontrassero ufficialmente all'interno dello studio del suo capo, i due amici erano soliti riferirsi a lui con quell'appellativo quando si scambiavano messaggi e forse anche di persona, probabilmente perché infastiditi entrambi dalla falsa convinzione di essere stati visti dall'hacker che, soltanto il giorno prima, improvvisamente era stato impensierito dal fatto di dover chiarire quell'inconveniente con Hoseok prima che da quello nascesse una qualche sorta di malinteso o incomprensione. Si pentì immediatamente di aver dato modo al giovane di pensare che potesse essere una persona più o meno ragguardevole e premurosa anche quando quest'ultimo, con una certa precisione, aveva velocemente spiegato e chiarito all'amico tutto ciò che era realmente accaduto ma si sentì scottato una seconda volta quando persino dopo aver appreso la tangibilità dei fatti, colui che aveva invece realmente guardato il filmato per intero fu comunque trattato e inquadrato dai due in comune accordo, in modo diametralmente opposto rispetto a come in passato e fin troppo frettolosamente avevano definito lui.

Scorse l'intera conversazione e questa volta in lui non era presente il benché minimo barlume di insicurezza relativo al quanto gli fosse lecito leggere in tutela della privacy del ragazzo, al contrario, approfonditamente studiò il testo di ogni messaggio appuntandosi allo stesso tempo nella testa di dover osservare le conversazioni di quei due più spesso se non aveva intenzione di perdersi nuovamente particolari di un certo spessore. L'intero scambio di messaggi, almeno per quella mattina, era quasi totalmente incentrato sull'hacker; Hoseok aveva parlato all'amico del colloquio che si era presieduto il giorno precedente e di molti degli argomenti su cui avevano discusso prima di focalizzare l'intera conversazione sulla figura e soprattutto su quanto fosse gradevole ed attraente l'aspetto fisico dell'hacker. E per la seconda volta e a distanza di pochi minuti, il moro fu nuovamente sorpreso dall'imprevedibilità del ragazzo quando si ritrovò a leggere i più recenti messaggi della conversazione. Hoseok aveva speso buona parte del tempo riservato all'incontro del giorno precedente ad osservare Yoongi, e questo era un dato che era saltato immediatamente agli occhi dei presenti così come a quelli del diretto interessato, ma ora quest'ultimo sapeva anche il motivo che sembrava celarsi dietro a quello strano comportamento, apprendendolo direttamente dal ragazzo dai capelli rosati. Fiero e compiaciuto, ridacchiò riempito improvvisamente d'orgoglio mentre con una mano afferrava il cellulare rimasto abbandonato per tutto quel tempo sul letto e memorizzò all'interno della sua rubrica il numero del ragazzo con l'intenzione di inviargli facilmente un conciso e breve messaggio. Quando la chat vuota si aprì davanti ai suoi occhi, velocemente e con ancora uno spinoso e malizioso sorriso sulle labbra, batté le dita in direzione dei tasti per comporre il messaggio che ora gli ronzava nella mente.

Ricorda che il tuo cellulare è ancora sotto osservazione.

PS: ah, sono il guardone.

Pigiò il dito massiccio contro il tasto dell'invio poco prima di stiracchiare i muscoli delle gambe lievemente intorpiditesi a causa della posizione assunta con un ritrovato buonumore anche se al contempo però, un po' si malediceva per la sua pigrizia: se avesse collegato prima le telecamere del sistema di videosorveglianza di Hoseok al suo computer, con tutta probabilità, a quell'ora avrebbe potuto godere anche della visione dell'espressione nata sul suo volto dopo aver letto quel messaggio.









N.D.A.: Hola ~

Sono ritornata dall'oltretomba con il nuovo capitolo e dopo un'intensissima settimana di riflessioni. Soprattutto negli ultimi giorni, ho pensato a tante cose e tra queste ho ponderato anche l'idea di fare un passo indietro per un momento, solo per ritrovarmi nuovamente davanti alla consapevolezza di non essere davvero quel tipo di persona. Per cui, approfitterò per il momento di questo piccolo spazio - ammesso e concesso che qualcuno lo legga davvero - per ribadire nuovamente: se il modo in cui scrivo o quelli che scrivo non vi aggrada, non leggete le mie storie ma passate oltre perché non modificherò nulla dei miei contenuti solo perché a qualcuno non stanno bene.

Detto questo, spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia in qualche modo divertito. Grazie a tutte le persone che stanno sostenendo questa storia attraverso voti/commenti ~

Alla prossima 💙

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