Caro Diario

By ansiatotalee

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Caro autolesionismo, Forse,anche oggi,hai vinto tu. #160 in storie d'amore 12-11-2017 #147 in storie d'amore... More

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Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
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Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
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Capitolo 14
Una cosa importante.
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Capitolo 15

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By ansiatotalee

La serata a casa di Lucrezia è andata più che bene. I suoi genitori non sono cambiati di una virgola. Suo padre è rimasto tale e quale a mia madre. Mentre sua madre è tale e quale a mio padre. È una cosa abbastanza strana,forse è per questo che vanno d'accordo. Mentre Jeremy,il fratello di Lucrezia,non è ancora in città. A mezzanotte mi hanno fatto gli auguri ed io credo di non essere mai stata così sorpresa. Non mi sarei aspettata che,dopo tutto questo tempo,si sarebbero ricordati il giorno del mio compleanno. Io e la mia famiglia siamo rimasti lì per circa un'oretta,il tempo degli auguri e il tempo della fine di una replica di una partita di calcio.

Sono l'una e un quarto ed io sono arrivata a casa adesso. Il telefono aveva la connessione spenta quindi,non appena misi piede dentro casa iniziò a vibrarmi in tasca a causa del Wi-Fi.

Erano tutti messaggi di auguri. Marco,Matt,Sofia e Fabio furono i primi. Poi me ne arrivò uno di Lucrezia,nonostante mi avesse già fatto gli auguri.

Decisi di rispondere.

Da:Marco.

Tanti auguri alla mia bimba preferita.

A:Marco.

Perché ne hai altre?

Da:Matt

Auguri Nana.

A:Matt

Grazie giocatore numero uno di pallavolo.

Sofia e Lucrezia mi mandarono dei semplici Auguri. Con l'unica differenza che Sofia si è dilungata un po' troppo sul fatto che non volessi festeggiare niente. Tipico.

Anche a loro risposi con un semplice grazie e poi passai a Fabio.

Lui,a differenza degli altri oltre ad augurarmi un buon compleanno mi mandò un semplice grazie. Ed io non capì il motivo.

A:Fabio.

Grazie di che cosa? Risposi.

Andai in camera e posai il telefono sul letto. Presi il pigiama e andai a farmi una doccia.

Mi sentivo strana. Troppo strana. Non capì il motivo. La causa. Niente.

Sospirai ed iniziai ad asciugarmi. Mi misi il pigiama e andai in camera. Mi infilai sotto le coperte e chiusi gli occhi,troppo stanca per allungare il braccio verso il telefono che aveva appena finito di vibrare.

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"Buongiorno!" Sentì urlare. Decisi di non aprire gli occhi. Forse se faccio finta di continuare a dormire andrà via.

Ma mi sbagliavo.

"Svegliati dormigliona"

"Se non chiudi quella bocca giuro che ti ammazzo,chiaro?" Odio quando le persone mi svegliano. Se non c'è un terremoto o qualcosa del genere perché devi svegliarmi?

"È così che tratti il tuo migliore amico?" Sentì un grande tonfo.

"Sei caduto,eh?" Dissi mettendomi il cuscino in testa. Marco aveva aperto le finestre quindi la luce mi finiva in faccia.

"Si."

"Schiena a terra?"

"Si."

"C'ho piacere" dissi ridendo prima di togliermi il cuscino dal viso. Marco è caduto sul lato destro del letto quindi decisi di buttarmi addosso a lui. Solo che,cadendo,gli diedi una gionocchiata in un punto abbastanza critico. Iniziai a ridere più di prima e lui trattenne il fiato per evitare di urlare.

"Ops" dissi alzandomi. La sua faccia stava esprimendo dolore e lui si stava rannicchiando su se stesso mettendo la mano sul punto dolente.

"Non l'ho fatto di proposito,lo sai"

"Ringrazia che è il tuo compleanno. Altrimenti eri già a terra,con me di sopra,e ti dimenavi a causa del solletico. " disse serio cercando di alzarsi. Si appoggiò al letto e si mise in ginocchio.

"Vuoi una mano ad alzarti?" Chiesi cercando di non ridere.

"Ci riesco." Disse alzandosi completamente. Si mise davanti a me e mi sorrise in modo strano.

"Buongiorno" dissi facendo qualche passo indietro. Quando sorride in quel modo non è mai una cosa positiva.

"Buon compleanno!" Mi abbracciò di colpo e per poco non persi l'equilibrio.

"Stupido."

"Vieni con me" mi prese per mano e mi portò al piano di sotto. Ignorando completamente tutti i miei richiami.

Arrivati in cucina trovai i ragazzi seduti attorno al tavolo.

"Cosa ci fate qui?" Chiesi

"Auguri" Urlarono loro venendo verso di me. Anche loro,come Marco prima,mi abbracciarono. Con l'unica differenza che loro mi fecero cadere a terra e,di conseguenza,mi portai dietro pure loro.

"Matt,togli quella mano dal mio reggiseno altrimenti te la stacco a morsi." Disse Sofia guardando Matthew in malo modo.

Il ragazzo si alzò di scatto. Ormai conosciamo tutti Sofia e siamo consapevoli che lei è capace di farlo sul serio.

"Mi aiutate ad alzarmi?" Chiesi toccandomi la testa. Cadendo ho sbattuto la testa per terra.

Fabio mi allungò la mano e mi aiutò ad alzarmi.

"Grazie" dissi sorridendogli e d'un tratto mi ricordai del messaggio di ieri sera.

"Noi due dobbiamo parlare" gli dissi. Non ho ancora letto il messaggio. Lui annuì.

"Oggi avete impegni?" Chiese Matt andandosi a sedere in una delle sedie attorno al tavolo.

"Io e Sofia abbiamo un impegno e non possiamo saltarlo." Disse Marco imitando il cugino.

Cos'hanno da fare quei due?

"Anch'io" rispose Fabio.

"Sono libera questo pomeriggio. Di mattina devo andare con mia madre in centro" risposi.

"Perfetto. Ti va di fare qualcosa?"

"Certo,magari ci mettiamo d'accordo quando torno dal centro,che dici?" Chiesi sbadigliando. Ho ancora sonno.

Matt annuì ridendo.

"Il tuo pigiama è davvero stupendo comunque" continuò a ridere.

Abbassai lo sguardo e mi resi conto solo in quel momento che avevo ancora addosso il pigiama più grande e caldo che avevo.Quello rosso con una renna sopra.

"Tiene caldo!" Ribattei dandogli una pacca sulla spalla facendo perdere l'equilibrio a Matt,che stava in bilico sulla sedia. I ragazzi scoppiarono a ridere vedendo l'amico cadere a terra.

"Non si fa" disse Matt alzandosi. Mi si mise davanti e iniziò a fare di 'no' con il dito della mano destra.

"Vorrà dire che me ne farò una ragione" scrollai le spalle.

Matt si avvicinò sempre di più e di conseguenza io feci qualche passo indietro,fin quando non iniziò a rincorrermi. Feci il giro del tavolo e poi mi misi dietro il mio migliore amico.

"Ah,non venire da me. Mi hai dato una ginocchiata questa mattina. Mi sa che te la devi vedere da sola" disse Marco spostandosi.

Continuai a correre e inciampai sul tappeto del soggiorno finendo a terra. Il mio amico ne approfittò e mi prese in braccio. Iniziai a scalciare ma era tutto in utile. Matt era più forte di me.

Mi buttò sul divano e mi si mise addosso iniziando a farmi il solletico.

"Sai inizia a piacermi la nostra amicizia" disse ridendo. Inizialmente pensai che mi stesse prendendo in giro ma,vedendo i suoi occhi,mi resi conto che mi stava dicendo la verità.

"Anche a me,ma smettila di farmi il solletico. Per favore" dissi tra una risata e l'altra. È difficile finire una frase in modo normale quando hai qualcuno addosso che ti fa il solletico.

Matt sbuffò ma si alzò da sopra di me aiutandomi ad alzarmi.

"Lo faccio solo perché è il tuo compleanno"

"Farò finta di crederci. Ma entrambi sappiamo che mi adori" dissi alzando le spalle e andai dal resto del gruppo.

"Allora noi adesso dobbiamo proprio andare. Ti lasciamo con Fabio e Matt,ci sentiamo più tardi okay?" Mi chiese Marco posando il telefono in tasca.

"Tranquillo" sorrisi chiudendo gli occhi nel momento in cui lui venne verso di me per darmi un bacio in fronte.

"Ci vediamo dopo" mi salutarono i due prima di andare via.

Andai a sedermi sulla sedia del tavolo e spostai lo sguardo sull'orologio della cucina.

9:47.

"Che ne dite se mi preparo e andiamo a fare colazione?" Chiesi guardando i ragazzi.

"E se ti dicessi che l'abbiamo già portata noi?" Mi chiese Matt indicando un sacchetto accanto al lavello. Mi alzai e andai a prenderlo. Caffè e cornetti.

"Caffè!" Sorrisi sentendone l'odore.

"Mangiamo e poi ti lasciamo andare in centro con tua madre" disse Fabio prima di aiutarmi a sistemare il tavolo per la colazione.

"Marco ti ha parlato di quella ragazza?" Mi chiese Matt dopo aver bevuto un sorso del suo caffè.

"Non ancora" sospirai imitandolo. Il caffè era ancora caldo.

"Me ne ha parlato ieri sera" disse lui poggiando la schiena sullo schienale della sedia.

"Non dirmi niente,ti prego. Voglio che sia lui a farlo" sono sempre stata convinta che capisci se una persona mente o meno guardandola negli occhi. Riesci ad interpretare tutto solo guardando gli occhi di quella determinata persona. Ed io ho bisogno di vedere cosa prova Marco per quella ragazza.

"Non ne avevo intenzione" disse chiudendo il discorso per poter fare colazione in santa pace.

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"Noi andiamo,va bene? Ci sentiamo più tardi per vedere cosa poter fare" disse Matt aiutandomi a sparecchiare.

"Auguratemi buona fortuna. Devo stare un pomeriggio intero con mia sorella e odio fare il babysitter" disse,invece,Fabio.

"Dai,non,sarà così male!" Rise Matt.

"Non conosci mia sorella" rise anche Fabio.

"Se hai bisogno facci uno squillo. Amo i bambini" dissi scrollando le spalle.

"Ne terrò conto,grazie." Disse Fabio prima di uscire da casa.

"Fammi sapere cosa ti va di fare che oggi sono a tua disposizione"

"Va bene,Matt. Ti faccio sapere non appena torno a casa" dissi salutandolo e,anche lui,uscì di casa.

Andai in camera e mi feci una doccia,indossai un jeans e una felpa e uscì con mia madre.

Andai al negozio di articoli sportivi e ritirai il canestro e,succesivamente,andai in gioielleria.

La collana era venuta davvero bene. Spero solo che anche lui la pensi come me.

Tornando a casa mandai un messaggio a Matt.

A:Matt

Facciamo una passeggiata?

La sensazione strana di ieri è ancora presente ma sto cercando di non pensarci. È il mio compleanno.

La risposta mi arrivò poco dopo.

Da:Matt

Certo! Ci vediamo da me alle 17?

A:Matt

Ci sto.

"Quindi cos'hai preso per Marco?" Mi chiese mia madre prima di posteggiare davanti casa.

"Una collana,poi te la faccio vedere" dissi prendendo le borse dal bagagliaio.

"Che cosa farai oggi?" Mi chiese ancora

"Esco con Matt questo pomeriggio,poi non lo so" scrollai le spalle.

"Va bene,qualsiasi cosa chiamami,okay?"

"Mamma,lo so" risi per la sua insistenza.

"Dai,mangiamo e poi te ne esci. Su" continuò entrando in casa.

Mio fratello e mio padre erano sul divano. Non li avevo ancora visti oggi. Mio padre è andato a lavorare mentre mio fratello dormiva.

"Auguri sorella!" Mi venne in contro mio fratello.

"Grazie,fratello!" Gli diedi un bacio in guancia.

"Auguri" mi salutò mio padre.

"Grazie" sorrisi.

"Dai che è pronto!" Disse mia madre spuntando dalla cucina.

"Da quando sei così veloce a cucinare?" Dissi. Solitamente ci sta davvero tanto,anche se i risultati sono ottimi.

"Avevo preparato già tutto questa mattina,prima di uscire con te" mi rispose ridendo.

Io,mio fratello e mio padre raggiungemmo mia madre in cucina e sentimmo subito l'odore delle lasagne.

"Potrei amarti per questo." Dissi sedendomi a tavola. Da quando ricomincio a mangiare in modo quasi normale sto recuperando tutto quello che ho perso. Le difficoltà le ho ancora,certe volte vomito anche,ma sono riuscita diminuirle.

"Beh,buon compleanno a me" risi quando mia madre mi mise il piatto davanti.

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"Vado da Matt,ci vediamo dopo" dissi a mio fratello prima di uscire. Mia madre è uscita per andare non so dove e mio padre è in giardino con il cane. Ha il pomeriggio libero.

Attraversai la strada e citofonai.

"Chi è?"

"Matt,sono io. Scendi?" Risposi.

"Arrivo subito nana"

"Idiota" sospirai. So di essere bassa e la cosa non mi da molto fastidio. Odio le persone che mi usano per poggiarsi ma ho dei vantaggi. Quanto è bello essere abbracciati da una persona più alta e scomparire? È una cosa che ho sempre amato. Non so neanche il motivo.

"Nana" disse Matt distogliendomi dai miei pensieri.

"Hey"

"Stavo pensando,ti va di venire con me in un posto? È una sorpresa." mi disse lui.

"Ci sto. Ma sappi che ti farò un sacco di domande." Sorrisi.

"Sali in macchina" disse andando verso il lato del conducente mentre io dal lato del passeggero.

"È molto distante?" Chiesi accendendo la radio.

"Non molto" sorrise lui abbassando il finestrino.

I primi venti minuti di strada l'abbiamo passata in totale silenzio. Nessuno dei due volle aprire bocca. L'unico rumore che si sentiva era la musica che passava in radio.

"Ti posso chiedere un consiglio?" Mi chiese di punto in bianco.

"Dimmi."

"Riguarda Sarah." Disse diretto lui.

"So che non ti ho raccontato tutta la storia,se non ti scoccia lo faccio" continuò

"Ti ascolto" gli sorrisi e lui iniziò a raccontare.

"Sai,io e Sarah eravamo molto invidiati a scuola. Eravamo la coppia più affiatata dell'intero istituto. Siamo stati insieme per un anno e mezzo,quasi due. Il primo anno è stato assurdo. Le persone dicevano che ovunque andassimo portavamo l'amore nell'aria. Stavamo sempre insieme. Poi è cambiato tutto dopo una cazzata. Siamo usciti,siamo andati in discoteca,ho bevuto. Decisamente troppo. Ero ubriaco marcio. Lei non tollerava il fatto di vedermi in quello stato e ha deciso di tornare a casa,lasciandomi con due nostri amici che sono venuti con noi. Quella sera l'ho tradita.
L'ho tradita,Giada. È stato forse uno degli errori più brutti che io abbia mai commesso. Il peso che portavo sulle spalle era troppo grande e glielo dissi,le promisi che non sarebbe più successo e lei si fidò di me. " si fermò un momento per prendere fiato e poi continuò.

"Ma il rapporto non è stato più lo stesso. Iniziò a controllarmi il telefono. Divenne gelosa,quasi possessiva. Le dissi di fidarsi di me,che tutto sarebbe tornato come prima,ma lei non mi diede ascolto. Iniziammo a litigare,sempre. Se uscivo con gli amici era un problema. Se non andavo a scuola era un problema. Tutto ormai era diventato un problema,mi sono sentito in gabbia e non sono riuscito ad andare avanti e ho deciso di lasciarla. Ci siamo lasciati poco prima di arrivare qua in città." Sospirò scuotendo la testa.

"Matt,se non te la senti.."

"No,voglio parlarne." Mi bloccò passandosi una mano tra i capelli.

"Sono stato malissimo. L'amavo davvero e penso di esserne ancora attratto. Quella sera,quando l'ho vista alla partita,mi sono sentito male. Male perché non ho smesso di pensare a lei. Ero contento di vederla ma avevo un nodo allo stomaco. Quando vi ho lasciato a casa sono andato in un bar,mi sono ubriacato. Una ragazza mi ha chiesto di andare a casa con lei. Mi sono rifiutato,l'errore lo posso fare una volta ma una seconda no." Finì di parlare.

"Matt,so che tieni a lei. Si vede. L'unico consiglio che posso darti è quello di fare ciò che ti senti di fare. Vuoi andare da lei? Fallo. Se sei ancora innamorato di Sarah l'unica cosa che puoi fare è andare da lei e riprendere ciò che hai perso."

"E se mi dovesse rifiutare?"

"Ritenti. Provi un'altra strategia. Devi cercare di farla innamorare un'altra volta di te. Sii te stesso,se si è innamorata una volta può farlo una seconda" mi misi comoda sul sedile. Siamo in macchina da un'ora e inizio a stare scomoda.

"Non appena ne avrò occasione lo farò. Grazie" si voltò verso di me per sorridermi sincero. Ha tenuto lo sguardo fisso sulla strada.

"Figurati,sai che ci sono"

"Mi ha fatto bene parlare con te,ne avevo bisogno."

"Giro l'angolo e siamo arrivati" disse infine.

"Arrivati dove di preciso?"

"La mia vecchia casa,abitavo qui" disse posteggiando la macchina davanti ad una villa. Era una villa davvero grande,il giardino che avvolgeva la casa.

"È stupenda"

"Grazie,dai entriamo dentro" disse scendendo dalla macchina. Aprì il cancello con un telecomando ed entrammo. C'era una piccola stradina piena di fiori che portava davanti l'ingresso.

"Non so in che condizioni è quindi non ti impressionare" disse ridendo. Mise la chiave nella serratura e aprì. Spalancò la porta ed era tutto al buio. Non si vedeva nulla.

"Dietro di te ci deve essere l'interruttore,ti dispiace accendere la luce?" Tastai la parete e,quando lo trovai,accesi la luce.

"Auguri!" Sentì urlare. Sbattei le palpebre per abituarmi alla luce artificiale e,quando ebbi messo a fuoco tutto quanto,mi portai una mano alle labbra.

Erano tutti lì. I miei amici. La mia famiglia. Lucrezia e la sua famiglia. La famiglia di Marco. Erano tutti lì.

"Ma. Voi..Siete pazzi" non riuscì a trattenere una piccola lacrima che mi rigò il volto finendo sul mio labbro inferiore.

"È stata un'idea di Marco." Disse Sofia sorridendo venendo davanti a me. Spostai lo sguardo su quest'ultimo per notare con felicità che anche lui mi stava guardando.

Non potei non fermarmi dal corrergli incontro per poterlo abbracciare. Avvolsi le braccia attorno al suo collo e lui mi cinse la vita.

"Grazie" sussurrai prima di lasciargli un bacio sul collo.

"Te lo meriti,bambina" mi lasciò un bacio in fronte. Ed in quel momento non potei fare a meno di ringraziare tutti gli dei di questo mondo per avermi fatto conoscere Marco.

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