Caro Diario

By ansiatotalee

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Caro autolesionismo, Forse,anche oggi,hai vinto tu. #160 in storie d'amore 12-11-2017 #147 in storie d'amore... More

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Capitolo 4
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Capitolo 6
Capitolo 7
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Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
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Capitolo 14

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By ansiatotalee

Ho sempre pensato che,nel momento in cui ritrovi una persona che avevi perso di vista tempo fa,è destino. 

Ho sempre creduto nel destino. Sono dell'idea che,se le cose vanno in un modo,è perchè dovevano andare così. Sono dell'idea che se ti programmi qualcosa nella vita,il destino ti farà fare tutto l'opposto. 

Perchè dico questo? Perchè inizialmente avevo in programma di vedere Marco ma,grazie ad un appuntamento improvviso,non ne ho avuto occasione.

Settimane fa,per strada,ha conosciuto una ragazza. Oggi si doveva vedere con lei. Non avrei mai immaginato che mi potesse dare così fastidio vederlo con un'altra ragazza.

Sono distesa sul mio letto da circa mezz'ora. Decisi di chiamare Matthew,se Marco non era a casa stava a significare che Matt era solo. 

"Hey,Giada. E' successo qualcosa?" mi rispose dopo quattro squilli. 

"No,niente. Volevo solo sapere se avevi qualche impegno per questo pomeriggio." 

"Marco ha dato buca ad entrambi,eh" rise lui facendo sorridere pure me. 

"Non devo fare niente,hai in mente qualcosa?" mi chiese lui.

"Volevo andare a giocare un po' al campo,ti va di venire?" solitamente vado a giocare al campo con una delle mie compagne di squadra. Ma ero un po' nervosa e questa mi sembrò una buona idea per andare.

"Dammi il tempo di cambiarmi e sono pronto. Tra cinque minuti sono da te." 

"Ti aspetto." dissi prima di chiudere la chiamata.

Presi il mio zaino e gli misi un ricambio e un bottiglia d'acqua,presi il mio telefono e glielo infilai dentro.

"Giada,c'è Matt!" Mi urlò mia madre dal piano di sotto.

"Arrivo!" Urlai. Controllai un'ultima volta di aver preso tutto e scesi al piano di sotto.

Feci le scale correndo con la speranza di non cadere vista la mia goffaggine.

"Hey" lo salutai una volta arrivata di sotto.

"Hey" ricambiò lui sorridendo. Aveva dei pantaloncini da basket,un paio di jordan e una giacca chiusa con la cerniera fino al collo. Anche lui,come me,aveva uno zaino.

"Andiamo?" Chiesi prendendo la giacca. Io,al posto suo,indossavo dei semplici leggins,una felpa con sotto una maglia a maniche lunghe un po' più leggera e un paio di Nike.

"Andiamo" mi rispose sorridendo.

Uscimmo insieme ed entrammo in macchina.

"Dove vuoi andare?" Chiese accendendo l'auto.

"Ti ricordi il posto in cui ho avuto la partita?"

"Andiamo." Disse prima di mettere in moto per andare verso la palestra.

"Sai con chi è uscito Marco?" Chiesi abbassando il volume della musica per poter parlare.

"No,non mi ha detto nulla. So solo che è una ragazza che ha incontrato per strada. La ragazza è scivolata per terra,visto che era bagnato a causa della pioggia,e Marco l'ha aiutata ad alzarsi. Si sono scambiati i numeri e oggi escono insieme."

"E questo tu lo chiami non sapere nulla?!" Risi facendo ridere pure lui.Sapeva praticamente tutto il loro incontro.

"Io non so niente. Mi aveva detto solo che questa ragazza l'ha incontrata per strada e oggi escono. " sospirai abbassandomi l'orlo della manica della felpa.

"Ti da fastidio,vero?" Chiese lui cercando parcheggio. Siamo arrivati.

"No,assolutamente. Sono contenta per lui" dissi facendo di 'no' con la testa. 

"Perché non glielo dici?" Mi chiese lui spegnendo il motore.

"Dirgli cosa?" Chiesi scendendo dalla macchina.

"Che ti piace." Disse convinto e quasi mi strozzai con la mia stessa saliva.

"Ma che dici,non mi piace." Dissi più convinta che mai.

"Vorresti dire che l'idea che Marco si possa fidanzare con questa ragazza non ti da fastidio?" Disse entrando in palestra. È domenica,quindi la palestra è vuota. Ci sono solo due ragazzi con i pesi in mano.

"Matt,se lui è felice così io non posso fare nulla. L'idea che lui si fidanzi con lei non mi alletta molto. Ma se lui è felice per me va bene. " mi stupì delle mie stesse parole. Mai avrei immaginato di dirle proprio a Matt. Ma,in quel momento,mi sono venute spontanee.

"Perché metti sempre la felicità degli altri prima della tua?"

Perché la sua felicità vale più della mia. Avrei voluto rispondergli.

"Perché lui ha sempre fatto felice me,adesso tocca a lui essere felice." Risposi prima di andare allo spogliatoio femminile per posare lo zaino e togliere la felpa.

Andai al bagno e misi le mani a coppa sotto il getto d'acqua,mi sciacquai il volto con l'acqua gelata per circa tre volte. Per riprendermi dalla conversazione avuta poco prima.

Uscì dallo spogliatoio qualche minuto dopo. Matt uscì dallo spogliatoio maschile nel mio stesso istante.

"Io direi di iniziare con mezz'ora di corsa,per riscaldarci,che ne dici?" Chiesi legandomi i capelli. Matt mi fece di 'si' con la testa ed iniziammo a correre.

Ultimamente corro molto,mi aiuta a riordinare le idee e a mantenere la calma. Mi distende i nervi.

Io e Matt passammo tutta la mezz'ora in silenzio. Nessuno dei due volle aprire bocca.

"Ti do la possibilità di scegliere,ma solo per questa volta. Cosa preferisci fare? Basket o pallavolo?" La palestra,oltre ad avere la sala degli attrezzi,ha un campo da basket e da pallavolo.

"Io direi di fare pallavolo,spiegami un po' come si gioca." Disse sorridendo. Andai a prendere il pallone e iniziai a spiegargli le cose principali. Palleggio,ricezione,battuta e schiacciata.

"Allora il palleggio può sembrare una cosa abbastanza banale ma,se non la prendi bene,rischi di mandare la palla dietro di te e ti fai male alle dita. " iniziai. Presi la palla e gli mostrai la posizione delle mani.

"Devi cercare di formare una parabola ma la palla non deve essere troppo bassa altrimenti il tuo compagno non potrà schiacciare e sarà costretto a prenderla in baker. "  lanciai la palla in aria e la presi in palleggio,mostrandogli i movimenti e la parabola da fare.

"Hai capito?" Chiesi vedendo la sua faccia.

"Credo di si,fammi provare. " gli lanciai la palla e lui me la ripassò in palleggio.

"Non è male,ci sei quasi. Riprova" continuammo così finché non riuscì a farne tre di seguito buoni.

"Passiamo al baker." Disse contento.

"Nel baker devi fare più attenzione alla posizione delle gambe e del busto." Anche qui gli mostrai i vari motivi e poi diedi la palla a lui. Gli spiegai tutto ciò che mi chiedeva per tutto il pomeriggio.
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"Facciamo una pausa?" Mi chiese dopo che gli spiegai tutto.

"Facciamo una pausa di cinque minuti,poi andiamo in sala attrezzi e facciamo un po' di stretching. " dissi andando a prendere l'acqua.

"Sai,mi sono divertito." Disse dopo essersi bevuto mezza bottiglia d'acqua.

"Si,anche io"

"Quante volte ci vieni qua?" Mi chiese sedendosi a terra,accanto a me.

"Lasciando stare le quattro volte a settimana con la squadra,ogni volta che ne ho voglia." Dissi prendendo un altro sorso d'acqua.

"Ti alleni sempre così o fai altro?"

"Inizio con mezz'ora di corsa poi faccio il riscaldamento,quindi addominali,piegamenti,squat,passo incrociato,salti. Poi prendo la palla e faccio esercizio con il muro quando sono sola. Poi vado in sala attrezzi e inizio a fare qualche macchina,sollevamento pesi e infine stretching." Dissi chiudendo la bottiglia d'acqua.

"Non pensavo facessi tutto questo. Adesso so perché sei così magra" disse scherzando.

"Non sono così magra alla fine" risi

"Ma scherzi? Vai bene così,certo se metti su qualche chilo non sarebbe male"

"Va bene così" gli diedi una pacca sulla spalla.

"Sai che ore sono?" Mi ricordai dell'appuntamento di questa sera.

"Sono le 19" disse guardando l'orologio.

"Oddio,è tardissimo. Devo essere da Lucrezia tra un'ora" dissi alzandomi di scatto.

"Andiamo,continueremo un'altra volta." Disse imitandomi.

"Ci vediamo fuori tra dieci minuti,muoviti" gli dissi entrando di corsa in spogliatoio.

Andai a farmi una doccia veloce,così appena arrivo a casa mi devo fare solo lo shampoo.

Mi asciugai e mi misi il cambio che mi ero portata. Raccolsi tutto quello che avevo lasciato in giro per lo spogliatoio e uscì da lì.

Matt era fuori dalla palestra che mi aspettava.

"Mia mamma si arrabbierà moltissimo" dissi ridendo prima di entrare in macchina.

"Tranquilla,le diremo che è colpa mia. Sono una frana a pallavolo" disse lui prima di mettere in moto verso casa.

"Nah,non sei male. Io ero peggio quando ho iniziato" risi ricordando il primo anno di pallavolo. Ero in seconda elementare.

"Davvero? Come mai?"

"Ero in seconda elementare e diciamo che non avevo un fisico da atleta. Ma amavo quello sport quindi decisi di continuare. Mi dissi che,se andavo davvero male,avrei mollato subito dopo il primo anno. Fatto sta che ero bassa e grossa,ma dopo i primi cinque mesi migliorai molto e la mia allenatrice è arrivata a farmi i complimenti per via del mio baker. Diceva che era una cosa naturale la mia. Ero talmente entusiasta che continuai." Dissi sorridendo.

"Sei molto brava,lo sai?" Mi disse poggiando la sua mano sulla mia coscia. E la cosa non mi provocava nessun disagio.

"Si,ma non credo di continuare ancora per molto. La pallavolo è uno sport che mi è sempre piaciuto e che ho sempre praticato. Ma non avrò un futuro. Sono troppo bassa per averne uno. Per averne uno devo essere brava non so quanto,ed io non lo sono" sospirai

"Perché pensi questo?" Disse imboccando la via di casa

"Perché è la verità." Dissi guardando le case dei vicini scorrere veloci.

"Siamo arrivati. Ma tu mi devi promettere che continuerai a giocare a pallavolo,anche se vorrai lasciare la squadra." Disse spegnendo la macchina.

"Te lo prometto." Dissi sorridendo.

"Ora vado che è tardi,ma grazie. Ne avevo proprio bisogno." Dissi alludendo a quel pomeriggio passato insieme.

"È stato un piacere. Mi sono divertito." Disse,ed io mi voltai per andare dentro casa. Era davvero tardi. Aprì la porta e sentì mia madre urlare proprio nel momento in cui misi piede dentro.

"Giada,dove sei stata? È tardissimo. Vai in camera tua e muoviti. La prossima volta ti lascio a casa."

"Scusa" dissi prima di salire in camera. È capace di fare di tutto.

Entrai in camera e presi uno dei miei jeans e una felpa,li posai sul letto e andai a farmi lo shampoo. Decisi di mettere della musica,quindi attaccai il telefono alle casse bluetooth e misi la riproduzione casuale.

Partì Break the distance. Ho trovato questa canzone per caso,qualche giorno fa,e me ne sono innamorata.

Non appena finì di fare lo shampoo li asciugai con il diffusore e andai a vestirmi.

"Giada,sei pronta?" Disse mia madre bussando alla porta. Presi le scarpe dalla scarpiera posta dietro la porta.

"Entra"

Lei non se lo fece ripetere due volte ed entrò dentro.

"Immaginavo ti saresti messa una felpa" rise mia madre,stranamente la cosa non le dava fastidio. Forse perché era troppo tardi per cambiarmi.

"Ti stiamo aspettando giù." Mi informò quando si rese conto che non avevo intenzione di rispondere alla sua frase precedente.

"Sto arrivando." Dissi prima di allacciare le scarpe.

Mia madre uscì dalla stanza ed io andai a prendere gli occhiali.

Porto gli occhiali da circa due anni,ma non mi sono mai piaciuti. Solitamente metto le lenti ma questa sera non ne avevo completamente voglia.

Presi il telefono dal letto e spensi la cassa bluetooth,presi la giacca e scesi di sotto.

"Andiamo,che ci aspettano" dissi mettendomi la giacca. Mio padre prese le chiavi dal tavolino accanto al divano. Mia madre era già pronta e mio fratello si stava sistemando dentro la sua enorme giacca.

Uscimmo di casa e andammo in macchina. Dissi la via a mio padre e partì.

Sbloccai il telefono trovandomi qualche chiamata persa e una trentina di messaggi.

Le chiamate perse erano cinque. Tre di mia madre e due di Marco. I messaggi,invece, erano da parte dei ragazzi.

Hanno formato un gruppo dove siamo tutti quanti. Dire che non dicono una frase sensata è un eufemismo. Li lessi velocemente. Parlavano della ragazza con cui è uscito Marco.

Ritornai nella home e notai dei messaggi da parte di Marco.

Da:Marco.

"Mi dispiace per oggi,spero di rimediare" il primo.

"Sei uscita con Matt? Sono tornato a casa e lui non c'è. Cloe dice che è andato a giocare." Il secondo.

"Sei ancora con lui?" Il terzo.

I cinque messaggi successivi erano tutti un "Perché non mi rispondi?"

A:Marco.

"Sono andata in palestra a giocare con Matt. Sono ancora viva." Risposi.

Spensi il telefono e lo sentì vibrare sulle mie gambe. Aveva risposto.

Da:Marco.

"Ti devo raccontare di questa ragazza. Mi sono divertito davvero tanto con lei." Rispose senza neanche accennare qualcosa al mio messaggio precedente.

A:Marco.

"Sono contentissima per te!" Risposi e mio padre spense il motore. Siamo arrivati.

Vorrei fosse veramente così. Pensai scendendo dalla macchina.

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