Fake || Harry Styles

By ff_world

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IN REVISIONE "Ero innamorata del suo ricordo, non di lui. E mi ci è voluto parecchio per capirlo. Io amavo q... More

Prologo
CAPITOLO 1
CAPITOLO 2
CAPITOLO 3
Zayn
CAPITOLO 4
CAPITOLO 5
CAPITOLO 6
CAPITOLO 7
CAPITOLO 8
CAPITOLO 9
CAPITOLO 10
11 - Vendetta
Abbiamo perso Zayn
12 - Famiglia
13 - Horror
14 - Harry Styles
15 - Sospetti
16 - Resa dei conti
17 - Verità
18 - Ti odio
19 - Stephan
20 - Nuove amicizie
21 - Il vecchio Harry
22 - Segui il tuo cuore ?
23 - Kristen ?
24 - Sono tua, Harry
25 - Sta zitto !
26 - Slide away
27 - Serata tra ragazze
28 - Gioco della bottiglia
29 - Sei geloso, Harry ?
30 - Almost is never enough
31 - Cuori infranti
32 - Gemma Styles
33 - Save you tonight
34 - Ti ricordi ora ?
35 - Era lui
36 - Steal my girl
37 - Devi fare una scelta
38 - Ho scelto te
39 - Voglio solo amarti
40 - Only love
41 - Sono tornato
42 - Who do you think I am ?
43 - It was the end
CAPITOLO 44
CAPITOLO 45
CAPITOLO 46
CAPITOLO 47
CAPITOLO 48
49 - La verità
51 - Is it the end ?
52 - Please, wake up
53 - I must see her
54 - Fuck
Avviso importantissimo !
55 - Due anni dopo
56 - This is not the end
57 - This, is the end

50 - Same old shit

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By ff_world

POV KRISTEN

Da : Sconosciuto

Mi sono divertita ieri sera, Harold. Spero di rivederti presto ;)
Baci, Veronica

***

Il cellulare di Harry scivolò dalle mie mani, cadendo per terra. Non seppi cosa fosse peggio, se il rumore fastidioso del vetro rotto del telefono o quello del mio cuore stremato. Tutto sembrò diventare buio, ed io, mi ci sentii sprofondare. Harry si fermò appena lesse l'orrore nei miei occhi, e il suo viso sbiancò come quello di un fantasma. Aveva capito.

« Non è quello che sembra. », balbettò cercando di tenere la presa stretta sul mio polso. Mi scansai con tutta la forza che ebbi in corpo.

« Sai, forse hai ragione. Forse ti ho davvero rovinato. », e detto ciò corsi fuori. Presi la prima strada che mi capitò a tiro, non mi importava quale fosse o dove portava finché mi avrebbe allontanata da lui. I polmoni bruciavano e le gambe invocavano pietà, ma l'unica cosa che volevo era continuare a correre fino a cadere, stremata e priva di forze. Finalmente, quando capii di essermi allontanata a dovere, mi fermai. E fu in quel preciso instante, alla fine della mi disperata corsa, che la mia mente riuscì a capire cos'è fosse appena successo.

Harry era stato con un'altra. Non aveva tenuto alle sue promesse, non mi era rimasto accanto come mi aveva detto. In quel momento non capivo se ero stata io la stupida o se era stato lui il bastardo. Sapevo solo che la colpa era mia. Io avevo rovinato Harry, una persona fantastica che non aveva bisogno di nessun altro fuorché se stesso, io gli avevo spezzato ripetutamente il cuore, io lo avevo cambiato, e io lo avevo fatto soffrire come nessun altro.

La colpa era mia, o almeno, era quello che volevo credere. Non avrei mai potuto accettare che la colpa fosse di Harry, mai. Perché l'Harry che amavo, quello che in quell'ultimo periodo avevo visto scomparire senza riuscire a dirgli addio, non era così. L'Harry che amavo non mi avrebbe mai tradita, non mi avrebbe mai fatta sentire così impotente e così fottutamente disperata. Avevo bisogno di incolparmi perché io non avevo più nulla da perdere, lui sì. Aveva già perso se stesso, non gli avrei mai permesso di perdere altro.

Cercai di respirare, ma l'aria non voleva entrarmi nei polmoni. Chiusi gli occhi, nella speranza che tutto fosse un terribile incubo, ma quando li riaprii mi ritrovai ancora in quella orrida strada.

Mi morsi il labbro, non volevo più piangere. Guardai verso l'alto, verso il cielo e rimasi in silenzio. Scorsi la luna tra le nuvole scure, e in quel momento desiderai poter raggiungerla. Desiderai andarmene da quella vita così piena di ingiustizie, cuori spezzati e dolore, andarmene lontano dai ricordi.

Mi accorsi, solo qualche tempo dopo, di essere in una zona vicina alla mia scuola. Cominciava a fare fresco, e le mie braccia si erano coperte di pelle d'oca. Decisi perciò di avviarmi verso il liceo, senza un motivo logico.

Quando arrivai davanti all'enorme stabilimento, presi la scala antincendio, la quale dava al terrazzo. Arrivata in cima,  mi sedetti su un angolo di esso. Rimasi a guardare le stelle per un tempo infinito. Quante notti ci vogliono per contare tutte le stelle ? La risposta  mi parve ovvia : meno di quelle che sarebbero servite per riparare il mio cuore. Faceva ancora così fottutamente male, essere traditi. Ero stata una sciocca a pensare che Harry fosse cambiato, che lo avesse fatto per me e per se stesso. Harry amava la parte oscura di sé, amava convivere con i suoi demoni. Era da sciocchi pensare che a un ragazzo l'oscurità non piacesse, finiva sempre per tentare tutti quanti.

Mi ricordai di un discorso che mi fece mi madre quando ero piccola : "Ognuno di noi ha un po' di oscurità in sé, Kristen. C'è chi cerca di combatterla, e c'è chi invece cerca di diventare suo alleato. Non è una scelta che tu puoi prendere così di punto in bianco, è una scelta che si deve fare dalla nascita. Non si sceglie se essere buoni o cattivi, semplicemente lo si diventa."
Da bambina non avevo mai capito cosa significasse la sua lezione di vita, ma in quel momento, in quel breve instante di silenzio, ogni singola parola fu definita chiaramente nella mia testa. Ero davvero anche io come Harry ? Davvero mi piaceva costudire come un oggetto prezioso la mia oscurità ?

No, non ero come lui. Non amavo sentirmi diversa, non amavo i miei demoni, e sopratutto non amavo questo vuoto dentro di me che stava aspirando ogni mio sentimento. Io non volevo arrendermi, non volevo diventare oscurità. Non ero debole come lui. Non ero una codarda.

Il mio sguardo cadde verso il basso, osservai i miei piedi vagare nel vuoto e l'altezza che mi separava dal suolo. Un pensiero insolito si fece strada dentro di me : e se mi buttassi ?
Quel pensiero aumentò i battiti del mio cuore. E se avessi dato fine a tutta quella sofferenza ?
E se avessi dato fine a questa vita così ingiusta ?
Cosa sarebbe successo ? Cosa ne sarebbe stato di me ? Chi mi avrebbe rimpianta ? Mia madre ? Il mio presunto padre ? Stephan ? Harry ?
Giunsi alla conclusione che forse a nessuno sarebbe dispiaciuto non vedermi mai più. Chi avrebbe voluto di una figlia depressa ? Di un'amica che spezza il cuore del suo migliore amico ? Di un disastro di ragazza ? Nessuno, ecco la risposta.

A nessun sarebbe importato, che io sparissi o meno. Ero sola, terribilmente sola. Ed ero stufa di esserlo. Morire era un modo perfetto  per dare fine al dolore, ma la domanda che mi torturava era se fosse una soluzione da codardi.
Era davvero da codardi dare fine alle sofferenza morendo ? Non lo seppi con certezza, ma sicuramente non lo consideravo un atto egoista. Bisogna essere coraggiosi per prendere certe decisioni Kristen, pensai.

Mi alzai in piedi. Guardai prima il cielo stellato,  e poi il vuoto sotto di me. Feci un respiro, rilassai il mio corpo teso, e asciugai le mie lacrime. Decisi che non m'importava affatto di essere codarda o coraggiosa, volevo solo buttarmi. Mossi un piede verso il salto.

« C-cosa stai facendo ? »

***

NOTA AUTRICE

Premetto di aver scritto il capitolo in un forte momento di depressione ( come se non ve ne foste accorte ). Ma ora sto meglio fortunatamente, continuerò a torturavi ancora per un bel po' MUHAHAHA !

Continuo a 350 votazioni e 200 commenti ❤️

Mi sono accorta di non ringraziarvi mai abbastanza per tutto quello che fate per me, partendo dalla votazioni, ai commenti, ai messaggi... Siete tutte fantastiche, grazie, grazie, grazie per tutto il supporto e affetto che mi date❤️
Mi scuso se non riesco a rispondere a tutti i vostri commenti, in ogni caso sappiate che vi adoro e che li leggo sempre tutti :)

Domanda del giorno : come vorreste chiamare i vostri figli (non so davvero più cosa chiedervi hahaha) ?

Io se fosse maschio e abitassi in Italia : Andrea
Se fosse maschio e abitassi in America :
Edward, William, Louis o Harry
Se fosse femmina e abitassi in Italia :
Vittoria o Isabella

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