53 - I must see her

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POV HARRY

« Devo vederla. »

Dovevo vederla, non avevo altra scelta. Dovevo vedere in che stato avevo ridotto la donna che amavo, vedere come finivano le persone che mi avevano amato.

« Vederla ? Non ti lasceranno vederla. Solo i famigliari ha detto il dottore. », mi informò Stephan.

« Non m'importa. », dissi, e poi mi inoltro nell'ospedale. Lo stabilimento all'interno gremitava di persone, infermiere, dottori, signori in sedia e rotelle, famiglie di ogni genere. Per un attimo mi fermai a pensare alle famiglie che magari in quel momento stavano per perdere qualcuno di amato o che stavano accanto a qualcuno ferito o malato. Forse andare all'ospedale per loro era diventata una routine. Forse non era la prima volta che perdevano un amico, o un famigliare. Forse stavano aspettando almeno una misera buona notizia da più di un anno.

Dei brividi percorsero la mi schiena, insieme a dei pensieri orribili.
Io sarei stato capace di non perdere la speranza ? Sarei stato capace di aspettare Kristen ? Di perdonare me stesso ? Non lo sapevo, ed ero terrorizzato.

***

« Sto cercando la signorina Stewart. Kristen Stewart. », spiegai a una signora seduta dietro il balcone. Essa mi guardò con occhio scettico e mi esaminò da testa a piedi.

« Lei è...? »

« Suo fratello, Harry Stewart. », mi inventai subito. Solo i famigliari, le parole di Stephan rimbombavano nella mia testa. La guardai con più falsa convinzione possibile, ma la donna non sembrò farvi caso.

« Mi serve un documento. », replicò lei secca. Cazzo. Maledetti mentalmente l'infermiera, mentre invano cercavo una scusa o una soluzione plausibile.

« Non le serve nessun documento. Sono suo fratello, le dico. », digrignai i denti : stavo perdendo già abbastanza tempo. Kristen era da qualche parte tra quelle mille sale operatorie, e io stavo solo perdendo del fottuto tempo.

« Allora non avrà alcun problema a mostrarmi un documento, signore. », se non fosse stata una donna l'avrei presa sicuramente a pugni in faccia.

« Non ce l'ho con me. »

« Allora può anche andarsene. », a quel punto non ci vidi più niente.

« Mi ascolto un attimo signora...Hadid. », lessi la targhetta sulla sua uniforme.

« Io non sono il fratello di Kristen. Non sono nemmeno suo cugino. Non sono un suo famigliare. Non sono il suo migliore amico. Da poco non sono nemmeno più il suo ragazzo. Non rappresento nulla nella vita di Kris. Ma lei rappresenta tutto della mia, di vita. È in questo fottuto instante lei è ad un passo dalla morte, quindi ora mi dirà gentilmente dove si trova, o giuro che scateno l'inferno in questo posto. », quando finii di parlare il fiato mi mancava. Il mio petto si alzava e abbassava a intervalli molto più veloci e irregolari.

Fissai gli occhi della donna intensamente, quasi sperando che appiccasse fuoco da un momento all'altro.

« Ha mai avuto paura di perdere la persona che ama da un momento all'altro ? La supplico, mi lasci vederla. », la seconda volta cercai di essere meno brusco.

Sorprendentemente il suo sguardo scettico scomparì, lasciando spazio a un piccolo sorriso.

« Sì, mi sono già sentita come te, ragazzo. », ammise. Si guardò intorno come per essere sicura di non essere vista da nessuno. Poi si sporse verso di me.

« Camera 323 corridoio D, al quinto piano. Se qualcuno le chiede qualcosa, lei è il fratello della signorina. Ora vada. », sussurrò nel mio orecchio. Le feci un segno con la testa per ringraziarla, e mi diressi furtivamente nella direzione che l'infermiera Hadid mi aveva dato.

L'ospedale era supposto essere un posto silenzioso, in modo da non disturbare i pazienti, invece era un intruglio di rumori. Delle diverse macchine e apparecchi , delle ambulanze che arrivavano fuori, dei discorsi tra dottori e delle lacrime di bambini. La testa rimbombava, ma sapevo che se mi fossi tappato le orecchie per dare fine a tutta quella tortura non sarebbe cambiato nulla.

Raggiunsi l'ascensore. Quando si fermò al quinto piano, e le porte si aprirono, corsi verso il corridoio D, come mi era stato detto. Era impressionante il numero di camere. Mi ritrovai davanti alla numero 203. Quando mi accorsi che avrei dovuto passare davanti a più di un centinaio di camere, mi venne mal di stomaco. Avanzai con passo deciso. 224, 267, 283... Per un momento ebbi paura che il corridoio si stesse allungando per impedirmi di raggiungere la meta. Fintamente, arrivai alla 323. Mi guardai intorno per essere sicuro di non andare incontro a grossi problemi, e fortunatamente la via era libera.

Aprii la porta lentamente. La paura di vederla era troppa. Entrato nella sala, la prima cosa che vidi fu una grossa macchina e una quantità di fili infinita. Seguii con lo sguardo questi ultimi. Sul letto a sinistra, vi era un corpo.

Mi avvicinai quasi in punta dei piedi. Lei era lì. I capelli rossi sparsi ovunque sul cuscino, il corpo nascosto da una coperta bianca : sembrava un angelo. Osservai le sue labbra rosse, le quali erano chiuse in un piccolo sorriso, e sperai che Kristen stesse sognando. Forse me, o forse solo lei felice. Senza di me, molto probabilmente.

Aveva un viso rilassato, e questo mi sollevò.

« Amore mio, non so se tu possa sentirmi o meno, sinceramente non m'importa. Ma sono venuto qua il prima possibile per vederti e chiederti scusa. Sì, scusa perché ora non saresti qui, in questo posto infernale, in bilico tra la vita e la morte. Scusa per non essere riuscito ad amarti come meritavi. Scusa per averti causato un dolore atroce, che solo ora riesco a vedere. Sono stato egoista, stronzo, e sopratutto cieco. Non ho visto la sofferenza nei tuoi occhi quando avrei dovuto, e non ho saputo accettare l'amore stupendo che solo tu sei capace di darmi. E mi dispiace, cazzo se mi dispiace. Scommetto che se fossi sveglia mi prenderesti a schiaffi, e fidati faresti solo bene. Se fossi sveglia potremmo ricominciare da capo, sai ?
Io potrei migliorare, per te, ma anche per me, per mia sorella e per chiunque altro mi abbia amato e che ho allontanato.
Potrei amarti come non ho mai amato nessuno, e renderti felice come meriti. Sei un angelo, Kristen Stewart, sei piombata nella mia vita come un lampo improvviso, e mi hai salvato. Ora sarò io a salvare te. Io ho speranza, so che ti sveglierai. Perché un amore come il nostro non sarebbe mai destinato a una fine così brutale. È destinato a crescere, a maturare. Non posso garantirti che non incontreremo altri ostacoli, perché so già che li incontreremo. Saranno sempre nascosti, pronti per fare la loro apparizione e rovinarci la vita. Ma io ho deciso di lottare, come tu hai deciso di farlo.
Ti amo Kristen Stewart, ti amo follemente e incondizionatamente. E finché non ti sveglierai, io resterò al tuo fianco. Sempre. »

Qualcuno entrò nella stanza.

« Harry ? »

***

NOTA AUTRICE

AMO QUESTO CAPITOLO OMG *-*
HARRY È DA SPOSARE.
Spero ci sia piaciuto come è piaciuto a me !

Continuo a 420 votazioni e 200 commenti ❤️

Domanda del giorno :
Pettinare Harry o vedere Niall farsi il primo tatuaggio ?

HARRY IL MIO PETTINE ASPETTA SOLO TE ;)

Fake || Harry StylesWhere stories live. Discover now