49 - La verità

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POV KRISTEN

Era troppo tardi per fermarlo, ormai se n'era andato. Sentii il cuore stringersi, era come se volesse farsi talmente piccolo in modo tale da affievolire il dolore. Eppure, non serviva a niente, non importava come fossi stata ferita, il dolore restava forte come sempre. Mi ero promessa di non lasciarlo mai più, di non vederlo andarsene  e lasciarmi, e non avevo rispettato la mia promessa. Lui se n'era andato ancora, Harry se n'era andato. Cercai di trattenere le lacrime con scarsi risultati. Era troppo difficile resistere a quel dolore, non ce la facevo più. Volevo solo scappare, andarmene via anche io.

« Quel sciocco ragazzino non crescerà mai. », la voce e la risata amara di  Steven Styles mi risvegliarono dai miei pensieri. Lo guardai con occhi di fuoco : era tutta colpa sua. Harry ed io stavamo soffrendo per colpa di un uomo che a malapena conoscevamo. Eravamo i suoi burattini, e lui controllava e modificava il destino che avevo pensato ci fosse stato destinato. Fu a quel punto che realizzai la verità : noi stavamo al suo stupido gioco. Era quello che voleva lui, voleva che Harry soffrisse, che io mi sentissi ferita. Non importava che fosse mio padre, lui era tornato con un unico obbiettivo : rovinare la vita di suo figlio.

Scattai in piedi come un automa. Gemma e mia madre si misero la mano sul cuore per lo spavento, ma le ignorai : in quel momento i miei occhi era occupati a dichiarare guerra a Steven.

« Lo sciocco sei tu se pensi che l'amore sia superfluo e senza importanza. Non lo è affatto, e quello che provo io per Harry non si arrenderà di certo per colpa tua. », detto ciò afferrai meccanicamente, quasi come se non fossi io a comandare il mio corpo, la bottiglia di vino rosso a centro tavola. Mi diressi nella direzione dell'uomo, e senza pensarci due volte gli rovesciai il liquido rossastro addosso.

« Kristen ! », mia madre parve senza parole.

Ridacchiai compiaciuta alla vista della camicia bianca di Steven completamente macchiata, dopo di che uscii di casa. Dovevo trovare Harry, dirgli che il nostro amore sarebbe stato più forte di tutto, che ero pronta a tutto per lui.
Il mio cellulare cominciò a vibrare nella tasca dei jeans, il cuore accelerò i battiti : sperai fosse Harry con tutta me stessa.

Lessi il nome sullo schermo : Louis.
Feci uno sbuffo, non era da lui che avevo sperato di ricevere la chiamata.

« L-Louis ? », chiesi confusa continuando a camminare senza meta precisa per la strada.

« Hey, si sono io. Devo dirti una cosa. », la sua voce imbarazzata e nervosa non erano affatto rassicuranti.

« È importante ? È che sto cercando Harry, devo parlargli, tipo subito. », spiegai con il fiatone.

« Ab-Abbastanza. In effetti c'entra con lui. »

« Sai dov'è ? », in quel momento la voce di Louis era come in sottofondo tra i miei pensieri, l'unica cosa che mi importava era trovare Harry. Louis mi avrebbe parlato dopo.

« Forse a casa sua, Liam lo ha sentito poco fa. Ma... »

« Grazie Louis ! Non ti conosco molto ma ti devo un favore ! Me la puoi dire un'altra volta questa cosa vero ? Ora sono davvero di fretta e...»

« Be' veramente... », interruppi di nuovo il ragazzo.

« Ci sentiamo dopo ! », e riattaccai.

Rinfilai il cellulare in tasca, e mi lanciai in una corsa folle verso casa Styles. Sorridevo, non sapevo bene il motivo ma sorridevo. Tutto sarebbe andato per il meglio, avremmo risolto ogni cosa e avrei potuto di nuovo baciare quelle labbra perfette. Avremmo lottato per il nostro amore, e avremmo vinto. Perché l'amore era più forte di tutto. I polpacci bruciavano, il cuore batteva a mille e i respiri si stavano moltiplicando, ma malgrado la fatica continuavo a correre.

Finalmente arrivai davanti a casa di Harry, e con mia grande sorpresa la porta era aperta. Entrai con lieve insicurezza, cercando di fare meno rumore possibile. Regnava il silenzio, e di Harry non c'era nessuna traccia. Guardai in salotto, in cucina, in camera sua; ma niente. La casa era deserta.

Tutt'ad un tratto qualcuno emise un urlo, seguito a ruota da un rumore simile a quello di un vetro infranto. Era senza ombra di dubbio la voce del riccio, e proveniva dalla stanza di destra. Non avevo idea di quale stanza fosse, non ci ero mai entrata. Accorsi perciò davanti alla porta che dava accesso alla camera, e l'aprii con la mano tremante.

La scena che mi si presentò fu terribile. Harry era seduto in un angolo della stanza, essa completamente vuota. Vicino a lui stavano sparpagliati dei pezzetti di vetro appartenuti sicuramente ad una bottiglia di vodka. Nella mano ne teneva un altra ancora piena di liquido arancione.

« Ha-Harry ? », riuscii a chiedere incredula e spaventata.

« Harry ? Chi è Harry ? », chiese il ragazzo prestandomi attenzione. Mi avvicinai a lui.

« Sei tu Harry, e sei ubriaco fradicio. », sussurrai continuando ad avvicinarmi di qualche passo.

« Non è vero, io non mi chiamo con quel nome bizzarro. Tu menti. », ridacchiò amaramente.

« Non ti sto mentendo. Ti prego, dammi quella bottiglia, sono qui per aiutarti. », ma quando cercai di afferrarla, lui me la scaraventò addosso. Dei pezzettini di vetro mi lasciarono dei graffi sulle braccia, indietreggiai trattenendo un urlo.

« Non sei qui per aiutarmi ! Sei qui perché vuoi ferirmi, come hanno fatto tutte le persone che hanno fatto parte della mia vita. Vattene via ! », gridò cercando di non piangere.

« Harry ascoltami ti prego, io non voglio ferirti, non lo farei mai. », sussurrai disperata.

« Vattene ! Non vedi come mi hai ridotto ? È tutta colpa tua, se sono diventato così è per colpa tua, se ho il cuore spezzato è per colpa tua ! Mi hai rovinato ! », si alzò e con passo minaccioso si diresse verso di me. In quel momento avrei voluto fare tante cose ma il primo impulso fu quello di scoppiare a piangere : era davvero questo quello che pensava Harry ? Che era colpa mia ? Lo avevo davvero rovinato come diceva ?

Indietreggiai velocemente per allontanarmi dal ragazzo, ma lui mi afferrò per il polso.
« Sono stufo di te, stufo di questo maledettisimo dolore. », i suoi occhi si incastrarono nei miei e mi sentii morire.

Tutt'ad un tratto il cellulare di Harry, appoggiato sulla sua scrivania, vibrò. Dovevo chiamare Gemma e chiederle aiuto. Con la mano che mi restava libera riuscii ad afferrare l'oggetto. La prima cosa che vidi fu un messaggio.

Da : Sconosciuto

Mi sono divertita ieri sera, Harold. Spero di rivederti presto ;)
Baci, Veronica 

***

NOTA AUTRICE

Ed eccomi con un nuovo capitolo ! Spero vi sia piaciuto !
Continuo a 340 votazioni e 120 commenti ❤️

Domanda del giorno :
Qual'é la canzone dei ragazzi che vi fa più piangere ?

Sono indecisa tra Night Changes e If I could fly... Quanto sono belle buon dio !

ANNUNCIO IMPORTANTE :
Presto annuncerò tutti i dettagli sulla nuova fan fiction che sto scrivendo ! Quante sono curiose ?

Fake || Harry StylesWhere stories live. Discover now